Ferite sempre più semplici da curare: le nuove tecnologie
A volte, la pelle si lacera, producendo ferite più o meno gravi in base alla loro profondità.
Innanzitutto, cos’è la pelle?
La pelle è quella barriera protettiva che avvolge il nostro intero corpo, possiede caratteristiche vitali ed è composta da tre strati: l’epidermide (la parte più esterna e non possiede i vaso sanguigni), il derma (lo strato più spesso, composto da collagene ed elastica) e l’ipoderma (lo strato giù interno e contiene i vasi sanguigni).
La pelle svolge moltissimi compiti importanti, tra i quali:
– protezione: contro gli agenti chimici e ambientali, contro le patogenesi batteriche e virali, e contro le radiazioni ultraviolette;
–sensazione: la pelle ha dei recettori nervosi per paura, tocco, temperatura e pressione;
–comunicazione: la pelle costituisce inoltre l’organo per la comunicazione e l’identificazione, come ad esempio le espressioni facciali, la pelle con i muscoli sottostanti è in grado di espressioni come il sorridere o il piangere;
–termoregolazione: la pelle funge da barriera con l’ambiente esterno, per preservare la temperatura interna; i due principali meccanismi di termoregolazione sono la circolazione sanguigna e la sudorazione.
Ad oggi esistono nuove tecnologie per far fronte a gravi emorragie, anche in condizioni come campi di battaglia, in modo decisamente pratico e soprattutto salvavita.
Vediamone alcun insieme in una sorta di review.
TOP CLOSURE 3D SYSTEM
Il Top Closue 3D system è una nuova tecnologia che sfrutta la tensione della pelle e può sostituire momentaneamente un intervento chirurgico.
La sua applicazione è assolutamente non invasiva, aderendo alla pelle circostante la ferita, in modo da distribuire più uniformemente possibile lo stress, impedendo che si concentri sui bordi.
La tensione può così essere ridotta o quasi completamente eliminata, migliorando la qualità e l’elasticità della cicatrice.
Viene dunque utilizzato sfruttando le proprietà biomeccaniche naturali della pelle, come la viscoelasticità.
Questa tecnologia sta cambiando, con impatto globale, lo standard di cura delle ferite, in quanto semplice e alla portata di tutti: possono infatti essere utilizzati in ambito clinico come in ambito militare e anche veterinario.
Si possono trovare di diverse forme e dimensioni, ognuna specifica per diverse lacerazioni.
VETIGEL
Il Vetigel, prodotto dalla Cresilon (prima Suneris), è un gel emostatico formato da polimeri di origine vegetale, applicato prevalentemente in veterinaria, che viene utilizzato per arrestare una copiosa emorragia in pochi secondi.
Viene iniettato direttamente all’interno della fonte dell’emorragia per mezzo di una siringa, aderendo prontamente alle pareti della ferita e bloccando così l’afflusso di sangue creando una sorta di barriera.
Questo permette all’organismo di creare un coagulo naturale e non richiede alcuna pressione manuale dall’esterno. Non necessita di rimozione in quanto materiale assorbibile.
Histoacryl
L’Histoacryl è un tessuto adesivo di colore viola, composto da n-butil-2-cianoacrilato, che, applicato sulla pelle, permette di indurirsi quasi completamente a contatto con i liquidi fisiologici.
Viene usato molto frequentemente in medicina d’urgenza, pronto soccorso, oculistica ed odontoiatria.
I suoi utilizzi permettono la chiusura di incisioni chirurgiche e di lacerazioni varie.
Viene applicato direttamente sulla ferita, creando una pellicola che permette di compattare i bordi della lacerazione e fermare così l’eventuale fuoriuscita ematica.
I dati pubblicati sull’utilizzo di questa sorta di “colla” la rendono una buona alternativa alla consueta sutura (per incisioni non troppo profonde) ed è risultata essere più efficace e sicuramente meno doloroso per il paziente. E’ inoltre anche meno costosa, con il rischio di causare infezioni decisamente minore.
Queste colle sono consigliate per la chiusura della pelle in quasi tutti gli interventi pediatrici, incisioni toracoscopiche e laparoscopiche, nonché in traumi minori.
Anche l’aspetto estetico non è da sottovalutare: infatti non persistono più i cosiddetti “punti di sutura” e la cicatrice appare sicuramente più lineare e pulita.
XSTAT SYRINGE
Questo dispositivo viene fornito prevalentemente ad uso militare, dove le ferite da arma da fuoco posso essere veramente molto profonde e laceranti; pertanto, si necessita di un intervento facile, veloce e soprattutto prestante, in grado di fermare celermente l’emorragia.
La RevMedx, una startup formata da veterani di guerra e scienziati, ha creato la cosi detta siringa salvavita in policarbonato, la XSTAT, che inietta direttamente all’interno della ferita dei tamponi che si espandono a contatto con il sangue, bloccando così l’emorragia in circa 15 secondi.
I tamponi sono chiaramente asettici e biocompatibili, composte da pasta di legno e rivestite di chitosano; ogni spugna è larga 9,8 mm, alta quattro o cinque mm, con una capacità di assorbimento di 3 millilitri di sangue o fluidi corporei. Ogni siringa contiene 92 tamponi, assorbendo così circa 300 ml di fluido per 4 ore prima del trasposto in ospedale.
La RevMedx insieme alla Health and Science University dell’Oregon hanno addirittura vinto una borsa di studio sponsorizzata dalla Fondazione di Bill Gates, per sviluppare una versione della siringa che possa essere utilizzata anche in ostetricia, per bloccare le emorragie post-parto.