Per Ottobock, azienda leader nel panorama mondiale della tecnica ortopedica e della riabilitazione, questo febbraio 2019 è stato il mese delle 100 candeline: la celebrazione di un compleanno speciale che ha coronato un secolo di successi e innovazioni nel settore in cui l’ingegneria biomedica è al servizio dell’ortopedia. La cerimonia di anniversario si è svolta il 18 febbraio presso il Municipio di Duderstad e ha visto la partecipazione diversi personaggi politici e industriali, nonché soci dell’azienda.
Le basi dell’azienda che oggi domina il mercato globale delle protesi ortopediche, furono gettate nella Germania del 1919 dal signor Otto Bock, un protesista animato dalla volontà di restituire mobilità e indipendenza motoria a decine di migliaia di veterani di guerra, rimasti offesi nel primo conflitto mondiale. Bock pensò alla possibilità di utilizzare componenti protesici prodotti in serie per soddisfare la grande richiesta a cui il lavoro manuale degli artigiani non poteva più far fronte.
Fu così che grazie ad Otto Bock l’inzio del 20° secolo conobbe una vera e propria rivoluzione nel metodo di realizzazione delle protesi. Invece di lavorare il legno, per adattarlo al paziente, egli applicò nuove tecniche di lavorazione e creò componenti separati (come le ginocchia e i piedi) che potevano essere combinati, modificati o adattati per creare un arto che era unico e personalizzato per ogni paziente, ma che non era stato creato da zero.
Ecco un’interessante sequenza dei momenti salienti che hanno segnato il destino di una grande azienda e che ci consente di ripercorrere le tappe dell’evoluzione protesica della produzione Ottobock.
1923: fabbricazione di gambe artificiali basate su principi scientifici
In collaborazione con un medico, Otto Bock sviluppa – su base scientifica – il “plumb fabrication method”, condividendolo con medici e tecnici ortopedici durante regolari corsi professionali. Durante la seconda guerra mondiale, si impone come fornitore leader di componenti. Viene successivamente espropriato senza compensazione sotto l’occupazione sovietica del 1948.
1949: il ginocchio Jüpa diventa il primo clamoroso successo dell’azienda
Jüpa, un giunto di ginocchio frenante che offre un elevato livello di stabilità statica, rappresenta un’innovazione di business dopo una fase iniziale difficile. È anche richiesto nel mercato americano, insieme ad un dispositivo di bilanciamento e due apparecchi di allineamento protesico. Max Näder, genero di Bock, esporta le prime 500 unità di ginocchio Jüpa negli Stati Uniti nel 1955.
1953: Max Näder trasforma la fabbricazione di protesi incorporando materiali sintetici
Il legno sta scarseggiando come materia prima. Max Näder fa alcune sperimentazioni con la schiuma di plastica su una base in poliuretano e introduce componenti realizzati con materiali sintetici nel campo della protesi. Fondata nel 1953, Otto Bock Kunststoff GmbH diventa il secondo ramo d’azienda e fornisce mercati di vendita differenziati come, ad esempio, il settore automobilistico e industriale dei mobili.
1965: Max Näder introduce le protesi mioelettriche di arto superiore
La Mioelettrica rende possibile controllare la protesi. Ogni contrazione del moncone produce correnti di azione del muscolo, che vengono utilizzate come segnali di controllo per la mano artificiale con l’aiuto degli elettrodi. Per la prima volta, diventa possibile afferrare oggetti fragili, nonché elementi che pesano diversi Kg.
1969: il sistema modulare stabilisce uno standard globale che si applica ancora oggi
Max Näder sancisce l’obiettivo di “umanizzare la protesi” con l’ulteriore sviluppo del sistema di protesi modulari di arto inferiore. Alla piramide brevettata nel 1969 si unisce il piede protesico, l’articolazione del ginocchio e la cuffia, rendendo possibile effettuare correzioni statiche e intercambiare i moduli. Rimane tuttora una caratteristica dei dispositivi.
1997: Con il C-Leg si apre una nuova dimensione
Hans Georg Näder riconosce il potenziale di un’innovazione rivoluzionaria – una gamba computerizzata (C) presentata dal canadese James Kelly a Chicago nel 1992 – e ne acquisisce il brevetto. Dopo cinque anni di sviluppo, è in grado di presentare il C-Leg, la prima articolazione di ginocchio al mondo controllata con microprocessore, al Congresso Mondiale Protesi a Norimberga.
2003: viene introdotto il Dynamic Arm, seguito da altre pietre miliari nelle protesi di arto superiore
Il Dynamic Arm offre l’approssimazione più vicina alla funzionalità naturale del braccio. Un prototipo di una protesi di braccio innovativa è presentato nel 2007 a Vienna: funziona sulla logica della re-innervazione muscolare mirata (TMR), un trasferimento chirurgico del nervo. La mano Michelangelo, lanciata nel 2010, è in grado di eseguire sette diversi movimenti quando i muscoli del moncone vengono contratti.
2011: viene lanciato il Genium, altra pietra miliare nella protesica
L’ulteriore sviluppo dei componenti di ginocchio elettronico – tra cui C-Leg 4, Kenevo e Genium X3 – così come dei piedi protesici meccatronici, permette un montaggio altamente personalizzato indipendentemente dall’età e dal livello di mobilità. Per la prima volta gli utenti possono anche camminare all’indietro in modo sicuro con la loro protesi, scavalcare gli ostacoli e salire e scendere dalle scale.
2017: decisioni strategiche spianano la strada per il futuro
L’azionista privato svedese EQT prende una quota del 20% in Otto Bock HealthCare, sostenendo in tal modo gli ambiziosi obiettivi di crescita della società per quanto riguarda il mercato di protesi, plantari, ausili e assistenza medica. Questa operazione rende possibile l’acquisizione di tecnologie innovative: la mano BeBionic e il piede protesico Empower.
2018 : Nuove sfide e nuove soluzioni tecniche
La nuova generazione del sistema C-Brace® sta rivoluzionando la possibilità di mobilità per le persone con sintomi di paralisi. Utilizza la tecnologia di un sensore innovativo per controllare la posizione e la fase di swing durante l’intero ciclo del passo; di conseguenza l’utente può camminare con un passo fisiologico e quasi naturale. L’esoscheletro di Paexo è il primo prodotto della nuova business unit di Ottobock.
2019: prospettive per il nuovo anno
Oggi l’azienda continua ad ampliare le tecnologie digitali come la stampa 3D e l’uso dell’intelligenza artificiale e lo sviluppo di nuove aree di business quali le applicazioni industriali. Il fine è sempre lo stesso di 100 anni fa: aiutare le persone con disabilita o menomazione fisica di vario tipo a migliorare la loro mobilità nonché la qualità della loro vita.