Papa Francesco è morto: Jorge Mario Bergoglio aveva 88 anni

Parlare di Papa Francesco significa raccontare la storia di un uomo che ha lasciato un segno profondo nella Chiesa e nel mondo. Un leader spirituale che ha saputo parlare alle persone con semplicità, con gesti concreti più che con discorsi solenni. Jorge Mario Bergoglio, il Papa venuto dalla fine del mondo, è stato un pontefice atipico, che ha sempre preferito la sostanza alla forma, al punto da rinunciare alle lussuose residenze vaticane per vivere in una sistemazione più sobria.
Non è il classico papa con un passato aristocratico o clericale sin dalla culla. Nato in una famiglia modesta di immigrati italiani, ha conosciuto la fatica del lavoro, l’importanza della semplicità e il peso delle scelte difficili. Un uomo pratico, concreto, che ha saputo avvicinare la Chiesa alle persone comuni e ai più deboli, con parole e azioni che hanno ispirato milioni di fedeli in tutto il mondo.
La sua vita non è stata priva di difficoltà. Ha conosciuto il dolore, la malattia e le avversità, a partire da quella polmonite giovanile che lo ha segnato per sempre. Eppure, ha sempre affrontato tutto con una serenità disarmante, come se sapesse che la sua missione fosse ben più grande delle sue sofferenze personali.
Ora che il suo viaggio terreno si è concluso, la sua eredità rimane viva. Il ricordo del suo pontificato, delle sue battaglie per i poveri e per una Chiesa più vicina alle persone, continuerà a ispirare il mondo. Ma torniamo indietro, all’inizio di tutto.
Dalla periferia al cuore della Chiesa
Jorge Mario Bergoglio nacque il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires, in un quartiere popolare, da genitori di origine italiana. Crebbe in una famiglia semplice, dove imparò fin da piccolo il valore del sacrificio e della dedizione. Il padre lavorava nelle ferrovie, la madre si occupava della casa e dei figli. Una vita ordinaria, senza lussi né privilegi. Da ragazzo, Jorge si appassionò alla chimica e si diplomò come perito chimico. Ma qualcosa dentro di lui lo spinse verso un’altra strada. Dopo una giovinezza segnata anche da un’esperienza amorosa (di cui parlò senza troppi imbarazzi), capì che il suo posto era altrove. Entrò nel seminario e poi nella Compagnia di Gesù, dove iniziò il suo lungo cammino verso il sacerdozio.
Divenne prete nel 1969 e poco dopo rettore del seminario di San Miguel. La sua visione della Chiesa era chiara fin da subito: non una struttura lontana e inaccessibile, ma un’istituzione vicina alle persone, specie ai più deboli. Quando venne nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires nel 1992 e poi arcivescovo nel 1998, portò con sé questo spirito, scegliendo di muoversi in autobus e vivendo in un appartamento modesto, anziché nella residenza episcopale. Nel 2001 arrivò la porpora cardinalizia, ma Jorge Mario Bergoglio rimase lo stesso. Poca apparenza, molta sostanza. La sua voce si fece sentire su questioni sociali, sulla povertà e sulle ingiustizie, senza troppi giri di parole. Quando nel 2013 Benedetto XVI si dimise, nessuno lo dava tra i favoriti per il soglio pontificio. Eppure, il 13 marzo, il suo nome venne annunciato dalla loggia di San Pietro: il nuovo Papa era Francesco, il primo della storia con questo nome.
Un pontificato tra rivoluzione e malattia
Fin dal primo momento, Papa Francesco fece capire che le cose erano cambiate. Si presentò con un semplice “buonasera”, senza orpelli o cerimonie solenni. Rinunciò ai simboli del potere, girò tra la gente, chiese ai fedeli di pregare per lui prima ancora di benedirli. Una rivoluzione di stile, ma anche di sostanza. Il suo pontificato si concentrò sulla misericordia, sull’attenzione ai poveri e sulle riforme. Si batté contro gli sprechi della Curia, mise mano ai conti vaticani, scosse la Chiesa dall’interno. Non tutti lo amarono: le sue scelte crearono tensioni, specialmente tra i più conservatori. Ma lui tirò dritto, senza paura di scontentare qualcuno.
Parallelamente, il tempo presentò il conto. Il Papa non era più giovane e il suo fisico, già provato dall’intervento polmonare di gioventù, iniziò a cedere. Nel 2024 la sua salute peggiorò: problemi respiratori, difficoltà motorie, ricoveri frequenti. Nel 2025 arrivò un nuovo colpo duro: una crisi respiratoria con complicazioni polmonari. I medici parlarono di “inalazione ab ingestis”, una condizione che aggravò la sua già fragile situazione polmonare.
I dettagli della morte
Papa Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio, è deceduto lunedì 21 aprile 2025 alle ore 7:35 presso la sua residenza di Casa Santa Marta in Vaticano, all’età di 88 anni. La notizia è stata annunciata dal cardinale camerlengo Kevin Farrell, affiancato dal segretario di Stato Pietro Parolin e dal sostituto della Segreteria di Stato Edgar Peña Parra. Negli ultimi mesi, il Pontefice aveva affrontato gravi problemi di salute, tra cui una polmonite bilaterale che aveva richiesto un ricovero di 38 giorni al Policlinico Gemelli di Roma. Nonostante le difficoltà, il giorno precedente alla sua morte, aveva fatto un’ultima apparizione pubblica durante la benedizione Urbi et Orbi, condannando la corsa agli armamenti e incontrando brevemente il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance.