Negli ultimi decenni, la diffusione di specie di zanzare aliene, che sono potenziali vettori di agenti patogeni, ha sollevato serie preoccupazioni in Europa. Oltre alla nota zanzara tigre Aedes albopictus, un’altra specie di questo genere, Aedes koreicus, si sta diffondendo in Europa e in particolare in Italia. Questa specie è originaria dell’Asia orientale (Giappone, Corea, Cina e Russia) ed è stata segnalata per la prima volta in Europa nel 2008, nella zona industriale di Maasmechelen (Belgio).
Secondo gli studiosi, la popolazione di Aedes Koreicus si sta probabilmente espandendo in Lombardia, specialmente nelle aree montane.
L’identificazione delle zanzare è stata ottenuta mediante osservazioni morfologiche e analisi molecolari di tre marcatori genetici, che sono stati poi utilizzati anche per ricostruire alberi filogenetici. I rilevamenti effettuati sottolineano ulteriormente l’urgente necessità di sforzi coordinati per il monitoraggio delle zanzare invasive in Italia, per prevenire la diffusione di vettori di patogeni.
I membri di questa specie mostrano una grande adattabilità alle regioni temperate, probabilmente perché Aedes koreicus tollera le basse temperature e preferisce le regioni di montagna (23–28 °C); inoltre gli esemplari adulti di Aedes koreicus hanno una maggiore persistenza durante la tarda estate e l’autunno.
In Italia, Aedes koreicus ha colonizzato un’area di oltre 3000 km2 nelle zone collinari e prealpine (dalla Liguria al Trentino e al Veneto).
La capacità di colonizzare aree caratterizzate da rigide temperature invernali consente ad Aedes koreicus di evitare la competizione per i siti di riproduzione occupati da specie che hanno dimostrato un notevole vantaggio in termini di numero di esemplari e velocità di replicazione, come Aedes albopictus (zanzara tigre).
A questo proposito, nessun esemplare di Aedes albopictus é stato trovato nel sito di raccolta (Bergamo) di Aedes koreicus.
Il ritrovamento di Aedes koreicus nell’area prealpina bergamasca, in particolare alla fine della stagione estiva, è un’ulteriore conferma dell’adattamento di queste zanzare a determinate condizioni climatiche e ambientali. L’areale di distribuzione della zanzara coreana si sta effettivamente ampliando, sotto l’influenza del riscaldamento globale e del più pesante commercio internazionale e dei viaggi in Europa.
Diversi esperimenti di laboratorio suggeriscono che la zanzara coreana è un potenziale vettore di agenti patogeni, come i nematodi Dirofilaria immitis e Brugia malayi e virus che causano la chikungunya e l’encefalite giapponese.
Il chiarimento di alcuni aspetti biologici della zanzara coreana, come le abitudini di puntura, sarà fondamentale per valutare il rischio di diffusione di Aedes koreicus per la salute pubblica in Europa.
Le caratteristiche morfologiche della popolazione di Aedes koreicus catturata nel bergamasco sono paragonabili a quelle tipiche della popolazione dell’isola di Jeju (Corea del Sud) , da cui sembra derivare la maggior parte delle popolazioni europee. Questa osservazione solleva interrogativi circa l’introduzione e l’espansione di questa specie aliena in Italia e, più in generale, in Europa.
Una plausibile via di introduzione nell’area alpina lombarda è lo scambio di merci e il passaggio di persone che avviene nell’aeroporto internazionale di Orio al Serio, in provincia di Bergamo.
La presenza di un aeroporto internazionale è stata anche suggerita come possibile via di importazione della zanzara verso la regione Liguria.
In alternativa, Aedes koreicus potrebbe essere stata introdotta nel bergamasco da altre zone infestate d’Italia. Va notato che il trasporto su gomma in questa regione è molto intenso e precedenti indagini hanno segnalato la presenza della specie nei vicini distretti di Vicenza e Verona, nel Veneto.
I modelli di dispersione prevedono che parti delle valli del Po e dell’Adige saranno colonizzate da Aedes koreicus nel prossimo decennio a causa della presenza di vie commerciali.
Poiché non sono ancora state applicate misure di controllo per l’eradicazione di questa specie, un accurato monitoraggio potrebbe consentire di ricostruire e seguire le vie di dispersione di questa specie aliena, e quindi di pianificare interventi mirati volti al contenimento della sua diffusione.
In conclusione, si segnala la presenza della zanzara coreana nel bergamasco, che conferma la rapida diffusione di questa specie in quest’area e suscita perplessità sul suo possibile ruolo di vettore di malattie nell’area alpina.