AI: scansione oculare prevede il rischio di ictus e di malattie cardiache
Un team di ricercatori inglesi ha sviluppato un sistema completamente automatizzato che utilizzando l’intelligenza artificiale può scansionare le immagini retiniche; queste scansioni possono essere utilizzate per identificare coloro che sono ad alto rischio di malattie cardiache ed ictus. Per molti gli occhi sono lo specchio dell’anima, in realtà possono essere il riflesso da cui si può dedurre la salute generale di una persona. Recenti innovazioni suggeriscono che le malattie neurodegenerative (ad esempio: Alzheimer e Parkinson) potrebbero essere diagnosticabili attraverso la scansione retinica mediante AI.
Il nuovo sistema AI
L’obiettivo dello studio è esaminare se l’inclusione della vasculometria retinica abilitata all’AI migliora gli algoritmi di rischio esistenti per ictus, infarto miocardico e mortalità circolatoria. Il sistema AI in questione è soprannominato: QUARTZ (QUantative Analysis of Retinal vessels Topology and siZe). Questo nuovo studio ha messo alla prova l’algoritmo su oltre 88000 immagini retiniche prese da due grandi studi che si stavano svolgendo sulla popolazione. Ogni individuo incluso nelle analisi presenta: una media di 7-9 anni di dati di follow-up per consentire ai ricercatori di valutare la capacità predittiva del sistema e un’età compresa tra 40 e 69 anni alla cattura delle immagini.
Perché la scansione oculare può dare molte informazioni?
I vasi sanguigni nell’occhio risultano molto sensibili ai cambiamenti cardiovascolari in generale. Gli scienziati hanno studiato a lungo la relazione tra le caratteristiche retiniche ed alcune condizioni come il diabete o le malattie coronariche. Con l’avvento dei sistemi computerizzati gli scienziati si stanno avvicinando sempre di più ad un nuovo strumento diagnostico.
Risultati ottenuti dal suo utilizzo dell’AI
I risultati ottenuti dimostrano che il nuovo sistema AI potrebbe fornire risultati predittivi a 10 anni per ictus e malattie cardiache. Questo alla pari di uno degli strumenti diagnostici più comunemente usati chiamato Framingham Risk Score (FRS). La diagnostica FRS richiede esami del sangue e misurazione della pressione sanguigna, ciò la rende più prolissa. Dall’altra parte, la facilità di una tecnica automatizzata di scansione oculare che raggiunge conclusioni simili significa che: più persone, contemporaneamente, possono essere monitorate meglio se la tecnologia fosse ampiamente implementata.
Le limitazioni ed i risultati che non convincono a pieno i team sono spiegati dal fatto che la maggior parte delle immagini retiniche valutate sono state catturate da “personale non esperto”. I risultati potrebbero essere migliorati utilizzando migliori tecniche di imaging da parte degli operatori sanitari. Tuttavia, d’altra parte, l’efficacia dell’imaging retinico e la semplicità di scansione indicano una concreta possibilità che questa tecnologia possa essere incorporata in un’app per smartphone e sia quindi distribuita con più semplicità.
Situazione attuale e prospettive
Ciò che ora è necessario è che oftalmologi, cardiologi, medici di base e informatici lavorino insieme per determinare se l’uso di queste informazioni migliora i risultati clinici. In caso affermativo, questi dovranno lavorare con gli organismi di regolamentazione, le società scientifiche e i sistemi sanitari per ottimizzare i flussi di lavoro clinici e consentire l’implementazione pratica nell’utilizzo ordinaria. Questa scoperta dunque potrebbe presentare risvolti positivi in futuro per quanto riguarda la diagnosi precoce di ictus e malattie vascolari.