Alberto Piazza, illustre genetista torinese, ci ha lasciati all’età di 82 anni. Figura di spicco nella genetica umana, Piazza è stato un pioniere nel dimostrare l’inconsistenza scientifica del concetto di “razza” umana. Con il suo lavoro ha posto le basi per una nuova comprensione della nostra comune umanità, dimostrando che non esistono differenze genetiche significative tra i popoli del mondo.
Alberto Piazza ha dedicato la sua carriera alla ricerca genetica e alla divulgazione scientifica. Allievo di Luigi Luca Cavalli-Sforza, uno dei padri della genetica delle popolazioni, Piazza ha insegnato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino, contribuendo a formare generazioni di genetisti. Ha ricoperto ruoli di rilievo come tesoriere e presidente dell’Accademia delle Scienze dal 2015 al 2018, nonché presidente e direttore scientifico della Human Genetics Foundation.
Nel 2001, Piazza realizzò uno studio che rappresenta una pietra miliare nella genetica: una lettura completa del DNA umano che dimostrò l’unità genetica della specie umana. Questo studio ha confutato l’idea che esistano differenze genetiche sostanziali tra le persone di diverse nazionalità o etnie. Le sue parole in un’intervista al Corriere della Sera sono rimaste celebri: «Il DNA italiano non esiste: siamo italiani perché ci riconosciamo in una cultura, in una storia, in una geografia, non certo perché siamo geneticamente diversi da persone di altri paesi».
Una delle caratteristiche distintive di Alberto Piazza era la sua capacità di rendere la genetica comprensibile a un vasto pubblico. Grazie al suo approccio divulgativo, Piazza riusciva a spiegare concetti complessi con semplicità, abbattendo stereotipi radicati e diffondendo la conoscenza scientifica. Le sue lezioni sulla genetica della longevità, rivolte ai professori delle scuole secondarie, sono state particolarmente apprezzate e continuano ad avere un impatto significativo.
Piazza ha condotto ricerche approfondite anche sull’invecchiamento, un campo che lo affascinava particolarmente. Le sue lezioni presso l’Accademia delle Scienze erano un’occasione per condividere con i docenti delle scuole secondarie le ultime scoperte sulla genetica della longevità, contribuendo alla diffusione di una cultura scientifica aggiornata e rigorosa.
Alberto Piazza ha pubblicato tre volumi e 244 articoli su riviste internazionali, costruendo un’eredità scientifica che continuerà a essere una risorsa preziosa per i ricercatori di tutto il mondo. Il suo lavoro ha gettato le basi per numerosi studi futuri, permettendo di approfondire ulteriormente la comprensione dell’evoluzione umana e delle dinamiche genetiche delle popolazioni.