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Allarme interventi chirurgici: così gli hacker possono decidere se devi sopravvivere o morire | La frontiera più pericolosa dell’attacco informatico

Cosa c’entrano gli hacker con gli interventi chirurgici? La nuova tendenza preoccupa i medici di tutto il mondo.

Gli interventi chirurgici rappresentano uno dei momenti più critici e delicati all’interno del percorso medico di un paziente. Si tratta di procedure che variano notevolmente, dalla rimozione di un’appendice infiammata fino a complesse operazioni al cuore o al cervello. La chirurgia, nel corso dei secoli, ha subito una trasformazione radicale, sia in termini di tecniche sia di tecnologie utilizzate, rendendo molte operazioni una routine che, in passato, sarebbe stata impensabile.

L’importanza degli strumenti e delle apparecchiature utilizzate in sala operatoria è cruciale per il successo dell’intervento. Non si tratta solo del bisturi o delle forbici chirurgiche, ma di un complesso insieme di tecnologie avanzate, che vanno dai monitor per il controllo delle funzioni vitali ai robot chirurgici utilizzati in operazioni minimamente invasive. Ogni dispositivo è progettato per migliorare la precisione e ridurre i rischi, ma l’affidabilità di queste apparecchiature è fondamentale per garantire la sicurezza del paziente.

Con il progresso della tecnologia, sono stati introdotti dispositivi medici sempre più sofisticati, capaci di migliorare notevolmente l’efficacia degli interventi chirurgici. Tuttavia, con l’aumento della complessità, aumentano anche i potenziali punti deboli. È per questo motivo che la manutenzione e il monitoraggio continuo delle attrezzature ospedaliere sono diventati una priorità assoluta in tutti i sistemi sanitari moderni. Un dispositivo difettoso o malfunzionante può trasformare un intervento di routine in una situazione di pericolo di vita.

Negli ultimi anni, una nuova sfida si è affacciata nel mondo degli interventi chirurgici: la sicurezza informatica. La crescente interconnessione tra i dispositivi medici e le reti ospedaliere li rende vulnerabili a intrusioni esterne. La possibilità che un hacker possa compromettere una macchina utilizzata durante un’operazione rappresenta un rischio che non può essere ignorato. Se un dispositivo medico venisse manipolato, i risultati potrebbero essere catastrofici, con dosi sbagliate di farmaci somministrate o apparecchiature vitali che smettono di funzionare.

Gli incidenti legati alla sicurezza delle attrezzature

Un esempio lampante di quanto possa essere vulnerabile la tecnologia ospedaliera è emerso da una recente indagine condotta da Scott Erven. Quando gli fu data carta bianca per esaminare le attrezzature mediche in una grande catena di strutture sanitarie nel Midwest, le sue scoperte furono allarmanti. La sua squadra individuò gravi falle di sicurezza in numerosi dispositivi critici, come pompe per l’infusione di farmaci e defibrillatori Bluetooth, che potevano essere manipolati da remoto.

Nel corso dello studio, emerse che persino strumenti come raggi X e frigoriferi per la conservazione di sangue e farmaci potevano essere alterati, provocando errori diagnostici o il deterioramento di materiali vitali. La mancanza di autenticazione e la debolezza delle password predefinite rappresentavano un grave rischio per la sicurezza dei pazienti, mostrando che molte strutture non erano preparate a gestire questo tipo di minacce.

Intervento chirurgico (Pixabay foto) – www.biomedicalcue.it

Le vulnerabilità informatiche nelle strutture sanitarie

Secondo quanto riportato da Erven, molte di queste apparecchiature erano connesse a reti interne, accessibili dall’esterno tramite attacchi di phishing o infiltrazioni dirette. Una volta entrati nella rete, i cybercriminali potevano manipolare i dispositivi, alterando parametri vitali come la somministrazione di farmaci o il funzionamento di defibrillatori. La sicurezza delle reti ospedaliere è dunque una priorità che richiede attenzione immediata per evitare gravi incidenti.

Gli esperti sottolineano che la vulnerabilità delle attrezzature mediche connesse non è solo un problema tecnologico, ma anche una questione di formazione del personale e di mancanza di protocolli di sicurezza adeguati. Molti ospedali e cliniche non sono consapevoli dei rischi potenziali legati a queste tecnologie o non dispongono delle risorse necessarie per affrontarli. L’introduzione di programmi di formazione specifici e il rafforzamento dei sistemi di sicurezza informatica sono essenziali per proteggere non solo i pazienti, ma anche la reputazione delle strutture sanitarie stesse.

Published by
Ilenia Albanese