L’ameba mangia cervello ha ucciso un uomo che ha effettuato dei lavaggi nasali tramite l’acqua del rubinetto. Secondo i funzionari dell’agenzia sanitaria di Charlotte, nel sud-ovest della Florida l’acqua del rubinetto era contaminata dal microorganismo Naegleria fowleri.
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Ameba mangia cervello e amebiasi
L’amebiasi è una parassitosi causata da un protozoo, l’ameba dissenterica. Il parassita si presenta in una struttura semplice ed è grande 20 micrometri, può infettare animali, in particolare mammiferi. E’ una malattia piuttosto rara che colpisce i paesi tropicali o subtropicali.
Essa si può manifestare in due forme:
- Amebiasi colica: si manifesta tramite una sindrome dissenterica con dolori addominali, vi è inoltre presenza di febbre.
- Amebiasi epatica: si manifesta in seguito ad una amebiasi intestinale sottovalutata. Si manifesta con dolori acuti all’ipocondrio destro, che si diramano alla spalle destra, con febbre e alterazione della salute generale.
Il caso in Florida
Nel caso specifico della florida, l’ameba era presente probabilmente nelle acque con cui ha effettuato il lavaggio nasale, risale lungo il nervo olfattivo ed arriva fino al cervello, moltiplicandosi velocemente e nutrendosi del tessuto nervoso celebrale. Nell’uomo ha portato all’insorgenza della malattia in maniera estremamente grave, presentando la meningoencefalite amebica primaria, la quale interessa il sistema nervoso centrale. La patologia porta a mal di testa, nausea, febbre, vomito, torcicollo, convulsioni e allucinazioni.
Tra il 1921 e il 2021, sono state registrate 154 persone affette negli Stati Uniti, le quali sono sopravvissute. In Italia, per l’assenza di climi non tropicali, è stato solo ritrovato un caso accertato in seguito alla morte.
Precauzioni sul ameba mangia cervello
Per evitare di contrarre l’ameba mangia cervello si consiglia, lì dove l’acqua potrebbe essere contaminata, di lavarsi di frequente le mani, una pulizia minuziosa di frutta e verdura, disinfezione dell’acqua tramite ebollizione o prodotti chimici. Inoltre, si consiglia di evitare di far salire l’acqua nel naso quando si fa la doccia o si nuota, mantenere pulite le piscine tramite l’ausilio di disinfettanti.
Dottoressa in ingegneria informatico-biomedica, dottoressa magistrale in ingegneria biomedica, classe 1997. Da sempre appassionata di tutto ciò che possa semplificare la vita al prossimo, guarda alla divulgazione scientifica come uno strumento in grado di rendere chiaro ed accessibile il “futuro benessere” a tutti. Particolarmente affascinata dalle apparecchiature biomedicali che riescono a creare immagini 3D, crede che solo il dibattito e la ricerca costanti possano generare una tridimensionalità di vedute, propedeutiche ad una perpetua crescita personale e della società.