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Anosmia da Covid-19, il via in Italia per il programma di riabilitazione

L’anosmia e l’ageusia sono sintomi temporanei riscontrabili nella maggior parte dei pazienti affetti da Covid-19. In alcuni casi, questi sintomi non si risolvono con la guarigione dall’infezione. Una prima speranza per la cura dell’anosmia proviene da uno studio italiano pubblicato sull’European Review for Medical and Pharmacological Sciences. Vediamo insieme di cosa si tratta e cosa fare per accedere al programma di riabilitazione.

Cosa si intende per anosmia e ageusia?

L’anosmia viene definita come perdita del senso dell’olfatto, mentre l’ageusia si identifica come mancanza del gusto. Si tratta di sintomi neurologici che spesso insorgono in concomitanza.

Come diversi studi hanno dimostrato, il SARS-CoV-2 migra attraverso le terminazioni nervose olfattive e raggiunge i centri orbitali frontali, determinando anosmia. Il centro del gusto è molto vicino a quello dell’olfatto ed ecco spiegata la mancanza del senso del gusto.

Anosmia covid

Come riconoscere l’anosmia e l’ageusia da SARS-CoV-2?

Nei pazienti affetti da Covid-19, l’anosmia e/o ageusia si manifestano improvvisamente, senza la presenza di affezioni a livello del naso o patologie neurologiche che possano spiegarle. Questi sintomi colpiscono circa il 50/60% dei pazienti affetti da Covid-19 senza alcuna patologia pregressa. Si tratta di disturbi che di solito si manifestano nella fase iniziale o media della malattia (mai in fase terminale) e in due pazienti su tre scompaiono nel corso di alcune settimane.

E se i sintomi non scompaiono?

Recentemente è stato pubblicato un lavoro molto interessante condotto dal team della Professoressa Di Stadio, in cui viene proposta una cura per l’anosmia e/o ageusia. Lo studio ha avuto come oggetto individui guariti da Covid-19 che presentavano questi disturbi in modo persistente anche dopo la guarigione dall’infezione.

In cosa consiste il trattamento combinato?

La perdita di gusto e di olfatto è dovuta a neuroinfiammazione. Partendo da questo presupposto, il team di ricerca ha proposto come cura un trattamento combinato di riabilitazione olfattoria e farmaci anti-infiammatori somministrati per via orale quotidianamente. In particolare vengono somministrati palmitoiletanolamide (PEA) e luteolina. Entrambi i farmaci si sono dimostrati efficaci nel ridurre la neuroinfiammazione e di conseguenza nel recupero dell’olfatto e gusto.

Come funziona lo sniff-test?

Nello studio condotto il gruppo di pazienti è stato sottoposto a sniff-test per stimolare il bulbo olfattivo e successivamente è stato trattato con PeaLut (PEA e luteolina). Il PeaLut si è dimostrato essere un anti-neuroinfiammatorio e antiossidante, in grado di riparare il danno neuronale. I pazienti devono “sniffare” coppie di odori abbinati in modo particolare, come caffè e cioccolato, agrumi e pesca o fontina e parmigiano per pochi secondi 3-4 volte al giorno in diversi momenti della giornata. Sono stati scelti degli odori tipici del territorio italiano perché la memoria ha un impatto importante in fase di riabilitazione. L’obiettivo è riabilitare l’olfatto e allo stesso tempo stimolare la capacità di distinguere odori diversi, poiché farlo in un secondo momento potrebbe essere più difficile.

anosmia covid

Risultati del trattamento

I pazienti con anosmia di grado lieve-moderato in seguito a riabilitazione olfattiva e PeaLut, hanno recuperato l’olfatto fino quasi alla normalità in soli 30 giorni. I pazienti con anosmia grave e con il disturbo persistente da circa 11 mesi, in 30 giorni hanno iniziato a migliorare la propria capacità olfattiva, necessitando di un trattamento di 3-6 mesi per un recupero integrale della funzione. Il trattamento precoce del problema olfattivo è utile per facilitare il recupero ed evitare una degenerazione della funzionalità con il trascorrere dei mesi.

Come accedere al programma di riabilitazione per la cura dell’anosmia?

Attualmente in Italia è operativo un programma specifico che coinvolge 2000 pazienti e dieci ospedali, tra cui l’Humanitas di Milano, il San Giovanni a Roma, il policlinico universitario Federico II di Napoli e altri ospedali universitari. I pazienti che volessero partecipare allo studio potranno inviare richiesta via mail a trattamento.anosmiacovid@hotmail.com e da qui saranno indirizzati ai centri più vicini.

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