App anti-contagio: arriva il decreto
Nelle ultime settimane abbiamo tanto sentito parlare dell’ App Immuni, l’applicazione scelta dalla task force del Governo per gestire correttamente la Fase 2 dell’emergenza Covid-19. Questo strumento servirà a controllare gli spostamenti dei cittadini in modo da poter risalire alle persone che si sono incontrate nel caso in cui si risulti contagiati dal Covid-19. Lo scopo è, dunque, quello di limitare il numero di contagi e tenere sotto controllo la successiva fase dell’emergenza.
A seguito della riunione del Consiglio dei Ministri in data mercoledì 29 aprile 2020, alle ore 21.55 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte, arriva un nuovo decreto che fissa le regole fondamentali dell’app di tracciamento dei contagi da coronavirus, Immuni. Tra queste, ci sono il mancato obbligo di installarla, nessuna limitazione per chi non lo farà e dettagli sulla durata della conservazione dei dati personali degli utenti e sulle finalità del trattamento.
I punti chiave del decreto legge
Il decreto legge, approvato su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro della giustizia Alfonso Bonafede, introduce misure urgenti per la funzionalità dei sistemi di intercettazioni di conversazioni e comunicazioni, ulteriori misure urgenti in materia di ordinamento penitenziario, nonché disposizioni integrative e di coordinamento in materia di giustizia civile, amministrativa e contabile, e disposizioni urgenti in materia di tutela dei dati personali nel tracciamento dei contatti e dei contagi da COVID-19.
A quest’ultimo proposito, al solo fine di allertare le persone che siano entrate in contatto con soggetti risultati positivi al nuovo coronavirus e tutelarne la salute attraverso le previste misure di profilassi legate all’emergenza sanitaria, il testo prevede che, presso il Ministero della salute, sia istituita una piattaforma per il tracciamento dei contatti stretti tra i soggetti che installino, su base volontaria, un’apposita applicazione per dispositivi di telefonia mobile. L’applicazione sarà complementare rispetto alle ordinarie modalità già in uso da parte del Servizio sanitario nazionale.
Ovviamente il Ministero adotterà misure tecniche e organizzative idonee a garantire un livello di sicurezza adeguato ai rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati. Ecco i punti chiave elencati in una nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri:
- nessun obbligo di installarla e nessuna limitazione per chi non lo farà;
- i dati saranno trattati dal Ministero della Salute e non ci sarà geo-localizzazione dei singoli utenti;
- i dati raccolti – solo quelli necessari alle finalità di tracciamento anti contagio – non potranno essere trattati per finalità diverse da quella specificate;
- prima dell’attivazione dell’ App si riceveranno informazioni su finalità, operazioni di trattamento altri dettagli;
- la piattaforma sarà realizzata con infrastrutture localizzate sul territorio nazionale e gestite da soggetti pubblici;
- i programmi informatici sviluppati per la realizzazione della piattaforma dovranno essere di titolarità pubblica;
- l’utilizzo dell’app della piattaforma, nonché il trattamento di dati personali dovranno essere interrotti “non oltre il 31 dicembre 2020”, ed entro la stessa data tutti i dati personali trattati saranno “cancellati o resi definitivamente anonimi”.