Approvato il vaccino Pfizer per gli adolescenti dai 12 ai 15 anni
La MHRA (Medicine and Healthcare products Regulatory Agency) ha svolto un “rigoroso studio” sul vaccino e gli adolescenti, concludendo che è sicuro. Così, il Regno Unito ha approvato l’utilizzo del vaccino Pfizer sui ragazzi di età compresa tra i 12 e 15 anni. Per bambini e ragazzi di età inferiore, sono ancora in corso studi ed esami. La dottoressa June Raine, responsabile esecutiva dell’MHRA, ha affermato che la sicurezza del vaccino Pfizer somministrato agli adolescenti di un’età compresa tra i 12 e 15 anni è stata monitorata attentamente. E continuerà ad essere monitorata. “Non si avrebbe alcuna autorizzazione senza il rispetto degli standard di sicurezza, qualità ed efficacia del vaccino” aggiunge la dottoressa Raine.
La posizione dell’Italia sul vaccino e gli adolescenti
A pochi giorni dall’approvazione da parte dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) del vaccino Pfizer anche per gli adolescenti di età compresa tra i 12 e i 15 anni, alcune regioni italiane hanno già aperto le prenotazioni per tale fascia d’età. Le prime ad aprire la possibilità ai ragazzi over 12 di vaccinarsi sono state: Lombardia, Veneto, Calabria e Campania. A breve, anche le altre regioni conferiranno la possibilità ai più giovani di prenotarsi. Se sul vaccino “per gli adulti” c’erano molti scetticismi, sugli adolescenti i timori sono ancora più accentuati. In molti sostengono che il vaccino ai giovanissimi non sia necessario, in quanto i casi di ospedalizzazioni e morti dovuti al covid in quella fascia d’età se ne sono registrati pochissimi. E’ importante, però, vaccinare anche gli adolescenti per raggiungere l’immunità di gregge e impedire che il virus, trasmettendosi, subisca nuove mutazioni.
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L’intervento del commissario straordinario per l’emergenza covid aul vaccino per gli adolescenti
L’Istituo superiore di Sanità ha registrato che il 15% dei genitori non vuole che i propri figli si vaccinino. Pertanto il commissario straordinario per l’emergenza Covid, il generale Francesco Figliuolo, ha ritenuto opportuno intervenire direttamente, per spronare i genitori a far vaccinare i loro figli adolescenti. Infatti, Figliuolo, con una circolare inviata alle Regioni, chiede che vengano sfruttare le linee dedicate alla fascia 12-15 anni negli hub vaccinali, facendo il più possibile ricorso ai pediatri di libera scelta. Le Regioni, dal canto loro, sono invitate a considerare la possibilità di “coinvolgere attivamente” le famiglie e di “implementare un rapporto di consulenza strutturato tra gli ospedali pediatrici e i presidi vaccinali, per facilitare il superamento di ogni perplessità potenzialmente in grado di limitare l’adesione alla vaccinazione da parte dell’utenza”.
E’ necessaria l’autorizzazione dei genitori per il vaccino agli adolescenti
Naturalmente, il vaccino non può essere somministrato agli adolescenti tra i 12 e i 15 anni, senza che i genitori lo autorizzino. Se un ragazzino vuole vaccinarsi, ma i genitori sono contrari, non sarà autorizzata la vacicnazione. Nel caso in cui un genitore sia d’accordo e l’altro no, si può ricorrere al tribunale per stabilire se procedere con la vaccinazione o meno.
America, Europa e vaccino ai ragazzi
America a Canada hanno già iniziato a somministrare il vaccino agli adolescenti di età compresa tra i 12 e i 15 anni all’inizio di giugno. La Germania ha dichiarato che dal 7 giugno inizierà a vaccinare i ragazzi di età superiore ai 12 anni. Il Regno Unito è combattuto sulla somministrazione, solamente perché teme che, vaccinando i ragazzi più piccoli, non ci saranno sufficienti dosi per vaccinare gli adulti, che rischiano di più in caso di contrazione del virus. Così ha dichiarato alla BBC il Professor Adam Finn, membro del Joint Committee on Vaccination and Immunisation (JVCI). Il punto focale della questione è che i benefici del vaccino superano i rischi. Inoltre, negli studi condotti è emerso che il vaccino ha la stessa efficacia negli adulti quanto negli adolescenti tra i 12 e 15 anni. I rischi del vaccino, sono gli stessi che si sono registrati negli adulti.