Assistenza a casa per anziani fragili: un programma innovativo riduce i ricoveri del 35%
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Un programma innovativo (depositphotos.com) - www.biomedicalcue.it
Studi sull’assistenza domiciliare per anziani fragili: un programma innovativo promette di ridurre i ricoveri sotto una soglia importante.
Un nuovo servizio di assistenza domiciliare, rivolto agli anziani con fragilità iniziale, si è dimostrato capace di ridurre i ricoveri ospedalieri di emergenza di oltre un terzo, comportando un notevole risparmio per il sistema sanitario.
Questa scoperta, frutto di uno studio condotto dai ricercatori dell’University College London, ha analizzato l’efficacia di un programma basato su sei visite personalizzate a domicilio, progettato per supportare gli anziani nel mantenimento della loro salute e indipendenza.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati su The Lancet Healthy Longevity e rivelano un impatto considerevole e sorprendente sulla riduzione delle ammissioni ospedaliere.
Come riporta anche Science Daily, questo studio mette in luce il potenziale del progetto nel migliorare l’assistenza agli anziani e contribuire a una gestione più efficace delle risorse sanitarie.
Un programma su misura
Il programma prevede l’intervento di un operatore di supporto che visita gli anziani a domicilio, personalizzando le azioni in base alle esigenze specifiche di ciascuno. Tra le principali iniziative vi sono esercizi fisici, supporto nutrizionale per migliorare i livelli di energia, interventi per il benessere mentale e attività volte a favorire le connessioni sociali. La ricerca ha coinvolto 388 partecipanti di età superiore ai 65 anni, caratterizzati da una condizione di fragilità lieve, selezionati da diverse aree, tra cui Londra, Hertfordshire e Yorkshire. Di questi, 195 hanno beneficiato dell’assistenza domiciliare del programma, mentre i restanti 193 hanno continuato a ricevere cure standard.
Dopo un anno di osservazione, i ricercatori hanno riscontrato una diminuzione del 35% nelle ammissioni ospedaliere non pianificate tra i partecipanti che avevano ricevuto l’assistenza domiciliare. Questo ha comportato un risparmio medio di 586 sterline per paziente per il sistema sanitario britannico. Kate Walters, principale autrice dello studio, ha sottolineato che il programma è stato sviluppato in stretta collaborazione con esperti del settore, anziani e caregiver, con l’obiettivo di mantenere l’indipendenza e la salute delle persone fragili. “Fornendo un supporto personalizzato a domicilio, possiamo ridurre significativamente i ricoveri di emergenza e alleggerire le risorse ospedaliere,” ha dichiarato.
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Benefici aggiuntivi e prospettive future
Il programma ha evidenziato anche miglioramenti marginali nel benessere psicologico, nel livello di fragilità e nella qualità della vita dei partecipanti. Tuttavia, non sono stati rilevati progressi significativi nell’indipendenza nelle attività quotidiane di cura personale. Questo studio si inserisce nelle politiche del governo britannico, orientate a potenziare l’assistenza territoriale e preventiva, con l’intento di alleviare la pressione sugli ospedali. Andrew Farmer, direttore del programma NIHR Health Technology Assessment, ha dichiarato che questa iniziativa potrebbe rappresentare un modello efficace per migliorare la qualità della vita degli anziani, riducendo al contempo i costi sanitari.
I ricercatori nutrono la speranza che, con un adeguato supporto finanziario, il programma possa essere implementato su scala nazionale entro i prossimi due anni. Grazie alla collaborazione con Age UK, è stato possibile testare con successo il servizio, dimostrando come investire in misure preventive possa arrecare vantaggi sia ai pazienti sia al sistema sanitario.