Aumento delle infezioni da Streptococco in Giappone: cos’è la “malattia carnivora” di cui parlano tutti
Il Giappone sta affrontando un’impennata record di infezioni, in particolare la sindrome da shock tossico streptococcico (STSS), causate dal batterio Streptococcus pyogenes, noto come strep A, e che i giornali hanno rinominato come “malattia carnivora”. Questo aumento senza precedenti nelle infezioni da streptococco ha sollevato serie preoccupazioni tra i professionisti della salute, in particolare per il tasso di mortalità associato che raggiunge circa il 30% nei casi di STSS. Lo scorso febbraio, anche a Milano era stato rilevato un aumento anomalo dei casi di infezioni da Streptococco.
Streptococcus pyogenes: cos’è la cosidetta “malattia carnivora”
Streptococcus pyogenes, comunemente noto come Streptococco A, è un microbo che normalmente risiede nella flora della gola e della pelle di molte persone. Questo batterio può passare da un innocuo abitante a un agente patogeno capace di scatenare un’ampia varietà di patologie, dalle infezioni più banali e frequenti a quelle estremamente serie e a volte mortali.
Le patologie indotte dallo Streptococco A
Questo microrganismo è all’origine di condizioni come la faringite streptococcica e l’impetigine, oltre a malattie più temibili come la febbre reumatica e la fascite necrotizzante, nota anche come la condizione “mangia-carne” o, appunto, “malattia carnivora”. Sebbene per la maggior parte del tempo possa sembrare un semplice compagno, in determinate circostanze può eludere le difese immunitarie, portando a gravi complicazioni.
La sindrome da shock tossico streptococcico (STSS) o “malattia carnivora”
La sindrome da shock tossico, una condizione grave causata da cocchi produttori di esotossina, è associata principalmente a due tipi di batteri: Staphylococcus aureus, che produce la tossina TSST-1 (TSS toxin-1), e Streptococcus pyogenes, noto per generare esotossine in grado di scatenare la malattia. Mentre l’S. aureus colpisce perlopiù persone con precedente colonizzazione stafilococcica della vagina che utilizzano tamponi o altri dispositivi intravaginali, fattori quali l’uso di tamponi possono incrementare il rischio di sviluppare la sindrome facilitando l’entrata delle esotossine nel flusso sanguigno. L’incidenza attuale si attesta intorno ai 3 casi per 100.000, con una percentuale di mortalità inferiore al 3% per la forma stafilococcica della sindrome, che si manifesta con sintomi quali febbre alta, ipotensione, e rash cutaneo che può portare a desquamazione.
Al contrario, la sindrome da shock tossico streptococcico presenta un tasso di mortalità significativamente più alto, variabile tra il 20% e il 60%, anche con l’applicazione di terapie aggressive. Questa variante della sindrome si distingue per un’alta incidenza di batteriemia da Streptococcus pyogenes e fascite necrotizzante (ecco il perché del nome “malattia carnivora”), condizioni meno frequenti nella sindrome da shock tossico stafilococcico. La trasmissione dello Streptococcus pyogenes si verifica principalmente attraverso infezioni cutanee o dei tessuti molli, portando a sintomi più severi come la sindrome da distress respiratorio acuto. Il trattamento richiede un approccio clinico attento, basato su decontaminazione, supporto circolatorio, fluidoterapia, e un regime di antibiotici mirati a contrastare l’infezione in attesa dei risultati delle colture.
Modalità di trasmissione e precauzioni
Lo Streptococco A si propaga soprattutto per contatto con le secrezioni salivari di individui contagiati o tramite lesioni cutanee. Mantenere un’alta igiene personale, in particolare lavando frequentemente le mani, rimane il metodo più affidabile per prevenire l’infezione.
Segni e sintomi delle infezioni da Streptococco A, la “malattia carnivora”
I segni delle infezioni streptococciche variano notevolmente nella loro severità. La faringite streptococcica, ad esempio, si presenta con mal di gola, febbre e ingrossamento dei linfonodi, ed è comunemente curabile con terapia antibiotica. Al contrario, patologie come la febbre reumatica possono influenzare il cuore a lungo termine, mentre la fascite necrotizzante necessita di un trattamento medico immediato e deciso.
Queste infezioni possono manifestarsi con sintomi lievi simili a quelli di un raffreddore, ma possono aggravarsi fino a causare mal di gola, tonsillite, polmonite, meningite, e nei casi più gravi, insufficienza d’organo e necrosi. Sebbene generalmente i bambini siano più suscettibili a infezioni lievi, l’aumento dei casi tra gli adulti e le morti tra i pazienti sotto i 50 anni hanno acceso ulteriori allarmi.
Trattamenti innovativi e vaccinazione
Il trattamento delle infezioni da Strep A prevede l’uso di antibiotici. Tuttavia, i casi più severi di malattia invasiva da streptococco di gruppo A richiedono un trattamento combinato di antibiotici e altre cure intensive. Data la modalità di trasmissione del batterio, attraverso goccioline e contatto fisico, il Ministero della Salute giapponese continua a raccomandare l’adozione delle misure igieniche di base che sono state enfatizzate durante la pandemia di coronavirus.
La ricerca in ambito scientifico è incessante per trovare cure più efficaci e, crucialmente, un vaccino preventivo contro lo Streptococco A. Gli sforzi di ricerca mirano non solo all’eradicazione del batterio ma anche alla comprensione di come il sistema immunitario umano possa contrastarlo più efficacemente.
“Malattia carnivora”: la situazione in Giappone
Il National Institute of Infectious Diseases (NIID) giapponese ha riferito che il numero di casi nel 2024 è previsto superare il record dell’anno precedente. La diffusione di ceppi particolarmente virulenti e contagiosi ha aggravato la situazione, con 941 casi registrati nell’anno precedente e già 378 nei primi due mesi del 2024. L’STSS è una forma grave della malattia da streptococco di gruppo A, che ha mostrato un’espansione preoccupante in quasi tutte le prefetture del Giappone.
Il collegamento tra l’aumento delle infezioni e la riduzione delle restrizioni imposte durante la pandemia di COVID-19 è oggetto di speculazione. Con la diminuzione delle misure preventive, come l’uso di mascherine e la disinfezione regolare delle mani, è possibile che la popolazione sia diventata più suscettibile a varie infezioni, comprese quelle da streptococco.
Questo aumento delle infezioni da streptococco in Giappone serve come un promemoria critico sull’importanza delle pratiche di igiene pubblica e sulla necessità di rimanere vigili contro la diffusione di infezioni potenzialmente letali. Mentre le autorità sanitarie corrono contro il tempo per identificare le cause precise dietro questo aumento e per trovare le strategie di contenimento più efficaci, la situazione attuale sottolinea la complessità delle malattie infettive e il modo in cui le pandemie possono influenzare la salute pubblica ben oltre il loro picco.