Bambina di fronte ad un tablet (Freepik foto) - www.biomedicalcue.it
Gli adulti del domani incontreranno difficoltà nello svolgimento delle attività manuali? I risultati di alcuni test ci suggeriscono già la risposta
Secondo un sondaggio effettuato da Education Week, è emerso come il 77% dei giovani studenti coinvolti trovi difficoltà a maneggiare i più classici utensili scolastici, quali penne, forbici e matite. Questo cosa vuol dire? Essenzialmente che le capacità motorie fondamentali dell’uomo, che si sviluppano e vengono accresciute proprio durante la fase della fanciullezza, stanno subendo una sorta di smarrimento.
Gli esperti hanno a lunga dibattuto sul motivo alla base di tali carenze, puntando il dito sull’eccessivo utilizzo dei contemporanei strumenti d’intrattenimento, quali schermi di televisori, tablet e smartphone, anche a partire da un’età molto giovane. Inoltre le abitudini e le esperienze in cui i ragazzi si dilettano durante la loro infanzia, stanno inevitabilmente mutando.
Ad essere finita sotto gli occhi degli studiosi è stata, soprattutto, la generazione dei nascituri dallo scoppio della pandemia di Covid-19 in poi, evidenziando come gli stessi abbiano raggiunto, durante l’effettuazione dei test di motricità, punteggi nettamente più bassi rispetto ai bambini nati prima dell’evento.
A condurre lo studio è stata la professoressa della NYU Grossman School of Medicine Lauren Shuffrey, che, nonostante sia ancora impossibile definirlo con certezza, ipotizza che i risultati possano essere collegati anche alle condizioni ambientali a cui i neonati sono stati costretti durante i loro primi mesi di vita.
Il controllo motorio può essere indubbiamente incrementato nei soggetti giovani mediante la pratica di attività quali la scrittura, la colorazione e il disegno. Ma se i bambini preferiscono trascorrere il proprio tempo guardando la TV o giocando con il tablet, disdegnando la possibilità di occupare il proprio tempo con fogli e colori, con delle costruzioni o dei giochi manuali, quella stessa capacità motoria non può in alcun modo essere stimolata.
Discorso analogo vale anche per il gioco all’aria aperta, che permette lo sviluppo motorio del bambino. Sul tema è intervenuto anche Steven Barnett, co direttore del National Institute for Early Education Research, che ha spiegato come la pratica di attività anche semplici quali scavare, raccogliere fiori e foglie, interessarsi alle specie animali che si trovano in natura, risultano in completo declino, venendo predilette da gruppi di bambini sempre inferiori. Lo stesso riguarda anche altri ambiti d’interesse, che ormai stanno sempre più scemando, tra i quali rientrano anche l’assemblaggio di puzzle e persino la lettura di libri, evidenziato come il cambiamento più drastico secondo Barnett.
Anche la capacità di attenzione e la concentrazione per un periodo prolungato risentono negativamente del cambiamento abitudinario che sta coinvolgendo i bambini dell’oggi e che, inevitabilmente, condizionerà anche quelli del domani. Una docente di nome Amy Hornbeck ha sottolineato come, tra i suoi alunni in classe, anche in merito allo svolgimento di compiti semplici ed essenziali per la quotidianità, come allacciarsi per scarpe, la soglia di frustrazione abbia raggiunto livelli elevati, portando i bambini a rinunciare quasi immediatamente al perseguimento di un piccolo obiettivo.
Si evidenzia anche come i fanciulli non siano più abituati ad impegnare la propria mente su giochi che implichino strategia e tentativi, essendo ormai catapultati in un mondo in cui tablet e computer ‘fanno girare il pezzo per loro’. Per questo, anche il ruolo dei genitori assume un’importanza fondamentale. Devono essere loro a spingere i propri figli, creando le opportunità più adeguate per permettere loro di praticare attività motorie, già a partire dai compiti quotidiani della casa. La docente Hornbeck, inoltre, indica come passatempo migliore per sviluppare le loro capacità motorie la plastilina.