Nel mese di novembre 2021 social e testate online hanno iniziato a riportare in massa la notizia della “strana” malattia di Valentina Ferragni, sorella della più nota Chiara. Gli articoli e i post parlavano di “brufolo” o “protuberanza” sulla fronte della giovane. Questi termini coloriti descrivono in maniera imprecisa ma abbastanza efficace quello che si è rivelato essere un basalioma, nome forse meno calzante ma scientifico per identificare la patologia. Ma di che cosa si tratta effettivamente?
Se si pensa al tumore della pelle probabilmente ai più verrebbe in mente il melanoma, una forma di cancro cutaneo derivante da un’alterazione delle cellule che producono la melanina, i melanociti. Ma tumore della pelle e melanoma, differentemente da quanto si potrebbe credere, non sono sinonimi. Il melanoma, infatti, è una delle forme tumorali della pelle più gravi, a cui se ne accostano di meno aggressive, come l’ormai “famoso” basalioma.
Il basalioma, detto anche cancro o epitelioma basocellulare, è, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, la forma di tumore alla pelle più diffusa, ma anche tra le meno aggressive. Esso è più comune nelle persone di carnagione bianca, colpisce statisticamente di più gli uomini e persone di età superiore ai 50-60 anni. Esistono alcuni esempi di basalioma riscontrati in bambini, ma in genere la sua apparizione in soggetti di età inferiore ai 20 anni è un evento raro.
Il basalioma origina da una proliferazione anomala dei cheratinociti, una delle principali tipologie di cellule dell’epidermide, responsabili della produzione di cheratina. Si forma nello strato basale dell’epidermide, quello di produzione delle cellule, e tende nella maggior parte dei casi a rimanere locale, anche se in alcuni casi può diffondersi con la formazione di metastasi.
La crescita della lesione in genere è molto lenta. Tende a presentarsi inizialmente con un ispessimento della pelle, con evoluzioni in termini di morfologia e colore molto diverse. Si tratta di fatto di un’erosione cutanea che può nel tempo degenerare in un’ulcera. Nella sua forma più comune, quella nodulare, il tumore si presenta come una papula, cioè un piccolo rilievo della pelle, con un colore che varia dal bianco al rossastro o bruno.
Essendo il basalioma principalmente legato all’esposizione ai raggi solari, esso tende principalmente a presentarsi nelle zone del corpo esposte al sole. Nella maggior parte dei casi, l’85-90%, le lesioni colpiscono aree della testa come fronte, naso, labbra, orecchie e zone attorno agli occhi. Alcune tipologie, anche se meno frequenti, si presentano sugli arti, sull’addome e schiena.
Come per qualsiasi patologia, una diagnosi tempestiva del basalioma è fondamentale. Sebbene sia un tumore maligno scarsamente aggressivo, una diagnosi e rimozione tempestiva sono importanti. La sua evoluzione è generalmente lenta, può richiedere anni per diffondersi. Inizialmente asintomatico, può portare nel tempo a fastidi e bruciori e renderne l’asportazione complessa.
Raramente porta alla formazione di metastasi, che possono infiltrarsi nei tessuti circostanti, come nervi, muscoli e ossa, e diffondersi in altri organi. Mentre molto comuni sono i casi di recidive, anche nel caso di un trattamento iniziale rapido e appropriato. Il tumore mostra ricomparse post trattamento nel 20-30% dei casi dopo un anno e del 40% dopo 5 anni.
Le soluzioni terapeutiche sono molteplici e vengono scelte in base alle caratteristiche e alla posizione della lesione. In base ai risultati delle analisi il medico seleziona la modalità di cura migliore. L’asportazione chirurgica tramite appositi strumenti rappresenta il trattamento standard. Nel caso di grosse asportazioni in zone visibili del corpo, spesso si ricorre ad una ricostruzione con chirurgia plastica ricostruttiva.
Un’altra soluzione terapeutica si basa sul colpire o applicare sulla lesione dei prodotti in grado di uccidere le cellule tumorali. Nella crioterapia, ad esempio, l’azoto liquido congela e uccide le cellule anomale. Nella terapia fotodinamica, un farmaco inattivo viene applicato sulla pelle, poi viene attivato tramite radiazioni luminose e fatto agire sulla crescita e proliferazione delle cellule tumorali. Esistono terapie farmacologiche, in sostituzione o in supporto all’intervento chirurgico, a base di creme o capsule da applicare direttamente sulla lesione o da assumere per via orale. Scopo di questi farmaci è rallentare la crescita cellulare e attivare il sistema immunitario.
Come per tutti i tumori della pelle, il fattore di rischio principale è l’esposizione ai raggi ultravioletti del sole, ma anche delle lampade abbronzanti, così come l’esposizione ai raggi ultravioletti della fototerapia, un tipo di trattamento usato per la cura di alcune patologie della pelle, come acne e psoriasi. A questi elementi di rischio se ne aggiunge uno strettamente correlato, cioè avere una carnagione chiara, quindi povera di melanina in grado di proteggere dai raggi UV. Le radiazioni del sole attivano nella pelle reazioni chimiche in grado di liberare i radicali liberi, sostanze altamente instabili che agiscono facilmente con le molecole biologiche. Questi elementi sono generalmente eliminati dalle nostre cellule, ma in condizioni di eccessiva abbondanza non vengono eliminati e possono legarsi al DNA producendo mutazioni genetiche alla base del tumore della pelle.
L’esposizione ad alcuni agenti tossici può aumentare il rischio di insorgenza del basalioma, così come una condizione di immunodepressione, una predisposizione genetica o una dieta ricca di grassi. A prescindere dalle cause, in quanto le lesioni sono visibili, è necessario in primo luogo avere cura e attenzione di eventuali anomalie che compaiono sulla propria pelle. Nel caso di sospetti, è necessario rivolgersi ad un medico dermatologo.
La diagnosi di basalioma passa attraverso diverse fasi. Il medico dermatologo prima di tutto esegue una visita dermatologica approfondita al fine di analizzare le lesioni cutanee. L’esame dermatoscopico analizza tramite lente di ingradimento le lesioni nei suoi aspetti morfologici e cromatici. Nel caso di sospetto carcinoma, si procede con l’esame diagnostico finale, cioè la biopsia.
Il basalioma non rappresenta statisticamente una minaccia per la vita delle persone, ma non è comunque da sottovalutare. Il caso mediatico dell’influencer Valentina Ferragni è sicuramente di insegnamento e uno spunto per capire quali sono le cause della patologia, come prevenirla e come agire nel caso si avessero sospetti di avere un tumore della pelle. Evitare una prolungata esposizione ai raggi ultravioletti sin dall’infanzia e proteggersi nel caso di esposizione rappresentano le principali precauzioni contro l’insorgere di questo diffusissima ma forse poco conosciuta patologia.