Il botulismo infantile è un’intossicazione da botulino causata dall’ingestione di spore di Clostridium botulinum riscontrata in bambini dai 0 ai 12 mesi di età. La malattia si manifesta negli infanti perché, in proporzione al peso corporeo, la quantità di tossina necessaria a scatenare il botulismo è esigua. Uno degli alimenti principalmente incriminato è stato il miele fatto in casa.
Il botulismo infantile è causato da Clostridium botulinum, un bacillo anaerobico sporigeno gram-positivo. Esso può essere trovato nel suolo, nell’acqua e nell’aria con un dosaggio letale di tossine a partire da 1 mcg/kg.
L’infezione da botulismo può verificarsi in cinque modi diversi:
Negli Stati Uniti vengono segnalati circa 100 casi di botulismo infantile ogni anno. Circa il 20% è legato al consumo di miele grezzo. Altre potenziali fonti di botulismo includono il consumo di latte in polvere, dolcificanti naturali, sciroppo di mais ed erbe medicinali.
Il botulismo infantile è la forma più comune di infezione da botulismo e predomina annualmente nel 70% di tutti i nuovi casi di botulismo. I neonati ingeriscono latte o cibo contaminati e la neurotossina colonizza e si replica nell’intestino crasso.
C. botulinum può produrre diversi tipi di tossina botulinica. Infatti, ogni sottotipo di Clostridium può produrre un diverso tipo di tossina. La forma attiva della spora di C. botulinum produce una neurotossina che causa la paralisi discendente. Questa forma attiva è costituita da catene polipeptidiche collegate con legami disolfuro. La tossina entra nelle terminazioni nervose presinaptiche dove impedisce il rilascio di acetilcolina bloccando i canali del calcio. L’azione risultante provoca una diminuzione complessiva dell’acetilcolina a livello della giunzione neuromuscolare e porta alla paralisi flaccida. Normalmente, la tossina colpisce prima la muscolatura bulbare e dopo la muscolatura somatica.
La caratteristica chiave del botulismo infantile è che si manifesta solo nei bambini di età inferiore ai 12 mesi. Le spore non germinano nei bambini più grandi a causa dell’acidità gastrica. I bambini di età inferiore ai 12 mesi hanno un sistema immunitario immaturo, una relativa mancanza di acidità gastrica e una flora batterica ridotta, tutti fattori che aumentano il rischio di botulismo. Il periodo di incubazione è di 10-30 giorni, con il picco di età intorno ai 3-4 mesi. I sintomi iniziali sono legati al tratto gastrointestinale e comprendono nausea, vomito e diarrea.
I genitori spesso descrivono il loro bambino con scarsa alimentazione, letargia, pianto debole e stitichezza. I neonati possono presentare ptosi al viso e agli occhi, eccessiva salivazione dovuta al debole riflesso di suzione e respirazione superficiale dovuta alla soppressione respiratoria. La progressione dell’infezione mostra sintomi avanzati di infestazione da tossine, tra cui paralisi discendente bilaterale, simmetrica e paralisi bulbare. Alcuni sintomi potrebbero non essere evidenti fino a quando non si manifesta l’affaticamento neuromuscolare.
Il botulismo infantile richiede un adeguato controllo clinico ed un tempestivo trattamento. I bambini devono essere ricoverati in ospedale e se necessario bisogna intervenire con una terapia invasiva di supporto respiratorio. Gli antibiotici non sono indicati perché possono lisare C. botulinum nell’intestino e aumentare così la disponibilità di tossina.
Il trattamento specifico del botulismo infantile viene eseguito con l’immunoglobulina botulinica umana: Botulism Immune Globulin Intravenous (Human) (BIG-IV), detta “BabyBIG”. Essa ha dimostrato di ridurre la durata della degenza ospedaliera e la durata della ventilazione meccanica. È un trattamento a dose singola che viene infuso per via endovenosa nell’arco di 30 minuti. Il rischio di shock anafilattico è basso, ma il costo del farmaco è molto alto. L’antitossina può rapidamente invertire il corso della malattia, in particolare se viene somministrata entro 24 ore dai sintomi. Con il trattamento, la maggior parte dei bambini guarisce, ma molti possono richiedere la terapia fisica per mesi o addirittura anni.
Fondamentali sono anche il trattamento tempestivo di infezioni secondare ed il trattamento delle complicanze che possono insorgere a seguito della paralisi.