Home / Trending News / Brescia: registrato primo caso autoctono di dengue in Italia nel 2024

Brescia: registrato primo caso autoctono di dengue in Italia nel 2024

dengue

dengue Pixabay - www.biomedicalcue.it

Dengue, questa malattia infettiva e molto pericolosa per la salute non si trova solo in Oriente: registrato caso autoctono a Brescia.

Dengue, la malattia riscontrata in un paese nel Bresciano in forma autoctona. I primi casi si sono verificati a Ospitaletto, dove sono già stati avviati i primi controlli per verificare la diffusione della malattia e correre ai ripari. Le autorità sanitarie hanno previsto anche l’analisi del sangue volontaria e gratuita per chi abita nelle vicinanze della zona dove è stato riscontrato il primo caso e per i colleghi di lavoro della persona interessata per prima dalla malattia. Il virus si trasmette con la puntura di zanzara, come avviene per la Zika. Ciò che preoccupa è che il virus è mutato in una forma autoctona. Infatti, non si è manifestata perché una persona infetta che è andata all’estero ha contagiato le persone vicine (come è accaduto nel Covid19). Le preoccupazioni sorgono perché questa forma è una novità che si è sviluppata nel territorio bresciano.

Gli interventi contro la Dengue da parte delle autorità sanitarie

Le autorità competenti si sono subito messe in moto per affrontare la questione. Un’ordinanza del sindaco di Ospitaletto ha previsto la disinfestazione fino a 200 metri da dove abitava la persona colpita per prima. Il documento dispone l’attività anche sul luogo di lavoro del primo contagiato e sui parchi pubblici. Il municipio aveva già predisposto un trattamento larvicida in questi giorni. Altri due sindaci dei Comuni vicini hanno preso la stessa decisione. I cittadini hanno dovuto chiudere bene le finestre tra le 22 del 14 settembre e l’alba del guiorno successivo, evitando di usare anche gli impianti di condizionamento o di ricambio d’aria. In più, si consiglia di far restare gli animali domestici in casa e di non assumere frutta e verdura da giardini e orti privati.

dengue
dengue Pixabay – www.biomedicalcue.it

Cos’è la Dengue?

La febbre Dengue è una malattia proveniente da 4 virus diversi, ma molto simili tra di loro. Riconosciuti come Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4, questi ceppi si diffondono con la puntura di zanzara. Infatti, le zanzare mordono diverse persone e, nel passaggio tra una puntura e l’altra, possono trasmettere pericolosi virus come questo. Il contagio tra esseri umani non esiste. La malattia resta dai 2 ai 7 giorni. La febbre Dengue era tipica delle zone paludose in climi tropicali in Egitto, Sud-Est Asiatico, Cina, India, Medioriente, America Latina e Centrale, Australia. I cambiamenti climatici hanno comportato un aumento delle temperature e quindi il clima ideale per le zanzare e la diffusione della malattia anche da noi.

dengue
dengue Pixabay – www.biomedicalcue.it

Quali sono i sintomi

La persona può non accorgersi di essere stata colpita dalla Dengue per un massimo di 6 giorni dalla puntura d’insetto. In seguito si riscontra la sintomatologia con febbre, dolore a occhi, muscoli e articolazioni, nausea, vomito, emorragie e irritazione cutanea. La gravità dei sintomi dipende anche dalle condizioni pregresse dell’interessato. Con un test con campionamento del sangue come effettuato nel Bresciano si riesce a individuare la malattia prima della comparsa dei sintomi. Tra le attività di prevenzione – oltre alla disinfestazione dove possono circolare le zanzare femmine adulte, uniche a veicolare la malattia – ci sono l’utilizzo di repellenti, abiti lunghi e zanzariere.

dengue
dengue Pixabay – www.biomedicalcue.it

Le attuali terapie contro la Dengue

L’AIFA Agenzia Italiana del Farmaco ha autorizzato la Qdenga Takeda come vaccino per la febbre Dengue. Il tetravalente è in grado di proteggere da tutti i ceppi virali della malattia attualmente conosciuti ed era stato approvato dall’EMA Agenzia Europea del Farmaco nel 2022. C’è anche un secondo vaccino, il Dengvazia di Sanofi Pasteur che si utilizza solo nelle zone dove c’è stato un primo caso di infezione. Oltre ai vaccini, ci sono dei farmaci contro i sintomi che consentono al malato di riprendersi nel giro di due settimane, con uno strascico di stanchezza nelle settimane successive.