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Cancro, il consiglio spassionato dell’oncologa: a questa età inizia a sottoporti ai primi esami clinici di prevenzione | Un mare di gente si salva così

Cancro consiglio spassionato oncologo

Il consiglio di un oncologo - biomedicalcue.it (DepositPhoto)

Per tutti i malati di cancro arriva il consiglio spassionato di un’oncologa. A questa età dovrai sottoporti ai primi esami clinici: cosa fare.

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Il cancro colorettale si è affermato come il tumore più diagnosticato in Europa nel 2024, con una stima di 44.294 nuovi casi, distribuiti tra uomini e donne. Questa malattia non è solo una delle principali cause di mortalità, ma rappresenta anche una sfida significativa in termini di prevenzione e diagnosi precoce. Nonostante i progressi medici, l’aumento dei casi tra le persone sotto i 50 anni desta preoccupazione, evidenziando l’importanza di correggere abitudini e scelte che possono incrementare il rischio di sviluppare questa patologia.

La diagnosi precoce è uno dei pilastri fondamentali nella lotta contro il cancro colorettale. Secondo studi recenti, i programmi di screening hanno ridotto del 15% la mortalità associata, e la sopravvivenza è raddoppiata negli ultimi vent’anni grazie al miglioramento delle tecniche diagnostiche e dei trattamenti. Tuttavia, fattori come la paura, la disinformazione e l’ignoranza sui precedenti familiari contribuiscono a ritardi che potrebbero essere evitati.

Un’anamnesi familiare con casi di cancro colorettale deve essere presa molto seriamente. Le mutazioni genetiche ereditarie, come quelle legate alla sindrome di Lynch o alla poliposi adenomatosa familiare, possono aumentare significativamente le probabilità di sviluppare questa malattia. Nonostante ciò, non sono solo i geni a influire: anche le abitudini poco salutari condivise in ambito familiare aumentano il rischio. Parlare con i familiari e i medici dei precedenti medici può fare la differenza tra prevenire il cancro o scoprirlo in una fase avanzata.

Molte persone, inoltre, sottovalutano il valore degli esami di diagnosi precoce, come le colonscopie o le analisi delle feci. Anche se queste procedure possono generare un certo disagio, la loro efficacia è innegabile: permettono di identificare polipi precancerosi che, se rimossi, fermano la progressione della malattia.

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Cancro, cambia stile di vita per prevenire: cosa fare

Adottare uno stile di vita sano può essere un’arma potente per ridurre il rischio di cancro colorettale. Abitudini come il consumo eccessivo di carni lavorate, tabacco e alcol sono state collegate a un rischio maggiore, mentre una dieta ricca di fibre e verdure protegge la salute intestinale. Integrare un’attività fisica regolare e mantenere un peso adeguato non solo riduce la probabilità di sviluppare questa malattia, ma migliora anche il benessere generale.

Nonostante i progressi medici, riconoscere i sintomi iniziali rimane una sfida. Segnali come sangue nelle feci, cambiamenti nelle abitudini intestinali o dolore addominale persistente possono essere facilmente confusi con disturbi minori. È cruciale prestare attenzione a questi segnali e cercare assistenza medica senza esitazioni. Soprattutto tra i giovani, i ritardi nella diagnosi sono più frequenti, influenzando negativamente i risultati dei trattamenti.

Superare i tabù: l’importanza di parlare della salute intestinale

Cancro consiglio spassionato oncologo
La prevenzione è importantissima – biomedicalcue.it (DepositPhoto)

Lo stigma sociale legato alle conversazioni sulla salute intestinale può avere conseguenze gravi. Molte persone ignorano i cambiamenti nelle evacuazioni per vergogna, ritardando diagnosi vitali. Normalizzare questo tipo di discussioni con medici e familiari può salvare vite, poiché consente di rilevare anomalie prima che diventino problemi maggiori.

In definitiva, la prevenzione del cancro colorettale richiede un approccio integrato che combini la consapevolezza sui precedenti familiari, l’adozione di abitudini salutari e l’attenzione tempestiva a qualsiasi sintomo insolito. Affrontare questi aspetti non solo riduce il rischio, ma consente anche alle persone di prendere decisioni informate sulla propria salute.

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