Un team di ingegneri ha sviluppato un’innovativa terapia per la cura del cancro al pancreas. In una recente ricerca su topi con cancro al pancreas, i ricercatori hanno dimostrato come: un impianto radioattivo può eliminare completamente il tumore nella maggior parte dei roditori presi in esame nello studio.
É ormai noto a tutti che questa tipologia di tumore è difficile da diagnosticare e trattare; questo perché le cellule tumorali risultano resistenti a molti farmaci per via del fatto che sono altamente evasive e cariche di mutazioni. Infatti per la sua diagnosi, attualmente il metodo più efficace risulta lo screening regolare. Il tumore al pancreas rappresenta solo il 3.2% di tutti i tumori diagnosticati, ma è la terza causa di morte correlata per cancro. La terapia principale utilizzata al momento è la chemioterapia; questo perché permette di mantenere le cellule tumorali in uno stato che le rende vulnerabili alle radiazioni e rende più semplice colpirle con un raggio di radiazioni mirato. Inoltre, sono in studio nuove immunoterapie riguardanti le cellule T che risultano promettenti.
Attualmente, i ricercatori stanno esplorando altre metodologie per la cura di questo cancro aggressivo e letale. I nuovi metodi riguardano l’utilizzo di impianti che possono essere posizionati direttamente all’interno dei tumori, questo è stato fatto recentemente anche per il tumore al cervello. Si è aperta dunque una ricerca in questo senso che riguarda tutte le tipologie di tumore e nel dettaglio per il cancro al pancreas si è pensato a trattamenti con materiali radioattivi dall’interno.
Nella nuova terapia si utilizzano catene sintetiche di aminoacidi noti come: polipeptidi elastin-like (ELPs). Questi rimangono in uno stato liquido a temperatura ambiente e formano un materiale simile a gel negli ambienti più caldi del corpo. Durante lo studio si è iniettata questa sostanza insieme ad un elemento radioattivo in vari modelli murini di cancro al pancreas. Lo iodio-131 è un isotopo radioattivo ampiamente utilizzato nelle cure mediche. In questo ambiente, i polipeptidi elastin-like seppelliscono lo iodio-131 e impediscono che si riversi nel corpo, inoltre permettono alle radiazioni beta di penetrare nel tumore circostante. Una volta che la radiazione viene irradiata, il biogel creato si degrada in modo sicuro in aminoacidi innocui. Questa terapia si è testata in associazione con un comune farmaco chemioterapico chiamato paclitaxel. Si sono iniettati gli impianti radioattivi in tumori appena sotto la cute, ma con mutazioni simili a quelle note per il cancro al pancreas.
In tutti i modelli testati è visibile un tasso di risposta del 100% al trattamento. Nel 75% dei modelli, il doppio trattamento con farmaco chemioterapico ha eliminato completamente i tumori l’80% delle volte. Si pensa che questo risultato sia dovuto al fatto che una radiazione costante consenta ai farmaci di interagire con i loro effetti più fortemente di quanto consenta la terapia effettuata esternamente. Questo fa pensare che l’approccio potrebbe effettivamente funzionare meglio della terapia esterna.
Sicuramente c’è molto da fare prima che questa terapia possa essere utilizzata sugli esseri umani, ma con le prove su animali si può già affermare che si tratta di una scoperta promettente. Questi risultati non hanno eguali in termini di efficacia con cui il trattamento è stato in grado di disintegrare i tumori presi in esame e ciò rende lo studio estremamente interessante ed aperto a prospettive future di utilizzo.