Candida auris: sintomi, diagnosi, cura e prevenzione
La Candida auris negli ultimi giorni sta interessando particolarmente il mondo della medicina, trattandosi di un fungo altamente pericoloso e letale che si sta diffondendo negli Stati Uniti.
Cos’è la Candida auris?
La Candida auris è una tipologia di fungo, isolato per la prima volta in Giappone nel 2009 nell’orecchio di una donna. In seguito, è stato identificata la sua presenza sia in siti come la pelle, sia nel tratto urogenitale e sia in quello respiratorio. Il nome auris deriva dal latino e significa “orecchio”. Esso è un pericoloso patogeno in quanto:
- E’ difficile da indentificare nei laboratori che non dispongono di tecnologie specifiche.
- E’ un patogeno particolarmente infettivo, che resiste all’ambiente ed inoltre i pazienti infetti possono rimanere a lungo colonizzati.
- Nelle forme invasive è altamente letale.
- E’ resistente ai farmaci antimicotici ed inoltre può formare un biofilm che lo rende immune ai disinfettanti.
Per la maggior parte dei casi, tale fungo infetta pazienti già ospedalizzati e tra i sintomi comporta: infezioni intra-addominali, infezioni del torrente ematico, infezioni di ferite ed otiti.
Come si diagnostica la Candida auris?
La diagnosi della Candida auris consiste nell’esame di colture del sangue o di altri fluidi corporei. Gli strumenti si basano sulla tecnologia MALDI-TOF che permette di distinguere tale patogeno dalle altre tipo di Candide.
Quale è la terapia per Candida auris?
Il trattamento della Candida auris a volte è complesso e richiede un approccio personalizzato a seconda della gravità dell’infezione e della salute del paziente. I medici possono utilizzare farmaci antifungini per combattere l’infezione, prescrivendo un ciclo di trattamento più lungo in modo tale da eliminare completamente l’infezione. Anche se in alcuni casi, l’infezione può essere resistente a diversi agenti antifungini, inclusi fluconazolo, amfotericina B ed echinocandine.
Il caso degli USA
Negli Stati Uniti si è verificato un boom di casi per Candida auris, quasi raddoppiati dal 2019, portando ad resistenze contro i farmaci a base di echinocandine che hanno messo in allarme gli esperti dei Centers for disease contro and prevention (Cdc) americani.
I Cdc hanno evidenziato come tale patogeno sia una “minaccia urgente”, in quanto la sua diffusione avviene all’interno di strutture sanitarie, in particolar modo tra pazienti con ventilatori meccanici e dispositivi impiantanti. Inoltre, il fungo ha la capacità di resistere a differenti farmaci portando all’insorgenza di infezioni gravi ed invasive.
Anche in Italia, nella regione Toscana, si è verificato un caso di Candida auris in un paziente con altre patologie pregresse. Come lo stesso Maurizio Sanguinetti, direttore dell’Unità operativa complessa di Microbiologia al policlinico Gemelli di Roma, centro di riferimento nazionale per la Candida auris e presidente della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive ha affermato:
“Si tratta di un fungo lievitiforme, resistente a molti antifungini, altamente contagioso e con una mortalità tra il 20 e il 70% con i valori più alti che riguardano ovviamente persone anziane (ma anche bambini) in condizioni pregresse di fragilità”.
Sviluppi futuri
La prevenzione è alla base della non diffusione del patogeno, per evitare di contrarre l’infezione è necessario seguire delle regole come:
- Seguire le procedure di controllo delle infezioni negli ospedali.
- Rimuovere i dispositivi medici non necessari, come cateteri e tubi respiratori per ridurre il rischio di contrarre infezioni.
- Lavarsi regolarmente le mani con acqua e sapone.
- Limitare l’uso di antibiotici, i quali comportano un abbassamento delle difese immunitarie e un rischio maggiore di contrarre infezioni.
Ulteriori studi permetteranno di comprendere come la Candida auris operi e proliferi, in modo da prevenire l’infezione e capire i meccanismi biologici, epidemiologici e di resistenza antimicotica, per poter sviluppare nuove terapie e metodi di prevenzioni e diagnosi.