Il cancro al seno triplo negativo è un sottotipo di cancro al seno complesso e maligno che manca di espressione del recettore degli estrogeni, del recettore del progesterone e del recettore 2 del fattore di crescita epidermico umano. Questo rende difficile il targeting terapeutico, infatti il carcinoma mammario triplo negativo è considerato ad alta malignità e prognosi sfavorevole.
Il cancro al seno è una delle neoplasie più comuni e una delle principali cause di morte correlata al cancro tra le donne. Questa malattia è potenzialmente grave se non è individuata e curata per tempo. Essa è dovuta alla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne e acquisiscono la capacità di staccarsi dal tessuto che le ha generate per invadere quelli circostanti. In teoria tutte le cellule presenti nel seno possono dare origine a un tumore, ma nella maggior parte dei casi il cancro ha origine dalle cellule ghiandolari (dai lobuli) o da quelle che formano la parete dei dotti.
Biologicamente, il carcinoma triplo negativo tende ad essere più aggressivo e più grande. Esso presenta un grado oncologico più elevato e metastasi linfonodali. A causa dell’assenza di bersagli molecolari ben definiti, il trattamento di questo tipo di tumore si basa sulla chemioterapia, principalmente un regime a base di antracicline e taxani. Nonostante i tassi più elevati di risposta clinica alla chemioterapia neoadiuvante, le pazienti presentano ancora tassi più elevati di recidiva a distanza e prognosi peggiore rispetto alle donne con altri sottotipi di cancro al seno.
Una volta metastatizzato, è probabile che il carcinoma triplo negativo coinvolga organi viscerali critici e determini una sopravvivenza globale mediana significativamente più breve rispetto a quella di altri sottotipi. Attualmente, gli schemi terapeutici dipendono fortemente dai taxani e dalle antracicline a causa dell’elevata eterogeneità del tumore. La scoperta e lo studio di bersagli terapeutici efficaci rimangono una delle principali priorità dei ricercatori.
Il recettore luminale degli androgeni (LAR) è un sottotipo molecolare del carcinoma che tipicamente mostra un’elevata espressione di recettori degli androgeni (AR) . La LAR ha il tasso di risposta patologica completa più basso dopo la chemioterapia neoadiuvante. Alcuni ricercatori hanno dimostrato che la soppressione dell’AR aumenta la sensibilità della chemioterapia inibendo la staminalità delle cellule resistenti alla chemioterapia. La sensibilità dei tumori LAR all’inibizione dell’AR è stata ampiamente confermata nella ricerca preclinica in vitro e sullo xenotrapianto.
L’immunoterapia è una strategia di trattamento del cancro emergente ma in rapido sviluppo. Il sistema immunitario, attraverso il riconoscimento degli antigeni associati al tumore, evoca una risposta immunitaria al rigetto del tumore in determinate condizioni.
I linfociti infiltranti il tumore (TIL) sono un importante componente cellulare nell’immunoterapia del cancro al seno. Essi sono distribuiti tra le cellule del tessuto tumorale e contengono più tipi di cellule immunitarie, inclusi linfociti B, linfociti T e macrofagi. I TIL stimolano il microambiente delle cellule tumorali a produrre un microambiente tumorale immunosoppressivo o un microambiente tumorale immunitario che promuove il cancro avviando reazioni infiammatorie.
La presenza di TIL e dell’immunoterapia può consentire un nuovo trattamento per il carcinoma mammario triplo negativo. Dati recenti dimostrano che il triplo negativo è un sottotipo di cancro al seno altamente eterogeneo con livelli di espressione di TIL più elevati. Questo consente un aumento delle risposte patologiche complete all’immunoterapia.
Oltre agli agenti immunosoppressori, negli studi in fase iniziale si stanno analizzando ulteriori nuovi checkpoint immunitari e le strategie di vaccino contro il tumore per il carcinoma mammario stanno causando sempre più entusiasmo nel settore. Inoltre, lo sviluppo di farmaci mirati per il trattamento del cancro al seno rappresenta un campo in graduale sviluppo in cui dovrebbero essere prese in considerazione l’efficacia e la tossicità dei nuovi agenti. Anche lo sviluppo della ricerca molecolare, le mutazioni determinanti di questa malattia saranno meglio comprese e trattamenti più mirati potrebbero diventare disponibili per i pazienti.