Curiosità e consigli

Da Catania, un robot per aiutare i bambini autistici

E’ l’idea di Daniele (42 anni) e Marco (38) Lombardo, fratelli e di Giuseppe Pennisi (30), cugino, tutti e tre programmatori, di Catania, con la passione per i robot e un parente affetto da autismo.

DUE ANNI FA – RACCONTA DANIELE – ABBIAMO COMINCIATO A STUDIARE SULLA RETE I CASI DI TERAPIA DELL’AUTISMO ATTRAVERSO I ROBOT.  IN REALTÀ LA NOSTRA PASSIONE PER GLI UMANOIDI RISALE AI TEMPI DELL’INFANZIA: IO E MARCO, COME TANTI FRATELLI, CI IMMEDESIMAVAMO IN ACTARUS, HIROSHI, TETSUYA E IN CHI, GIÀ DALLA FINE DEGLI ANNI 70, ANIMAVA QUEI MITICI ROBOT CHE IN OGNI EPISODIO COMBATTEVANO LE FORZE DEL MALE. COL PASSARE DEGLI ANNI LA NOSTRA PASSIONE CI HA PORTATI A COMANDARE ANCHE NELLA REALTÀ UNA NOSTRA PICCOLA FLOTTA DI ROBOT. NEL 2012 CREIAMO BEHAVIOUR LABS,  UNA STARTUP INNOVATIVA CON SEDE A CATANIA PER DARE UN’ANIMA A ROBOT UMANOIDI. I NOSTRI LABORATORI, IN TRE ANNI, SONO RIUSCITI A RITAGLIARSI UNA POSIZIONE SEMPRE PIÙ IMPORTANTE NEL MONDO DELLA COSIDDETTA “HEALTH ROBOTICS”, CHE OGGI CONTRIBUISCE A STUDIARE DISTURBI COME L’AUTISMO.

I tre, che importano i robot da aziende francesi e texane, di cui sono diventati partners e li dotano di software creati a Catania, hanno stretto rapporti di collaborazione con il CNR (Istituto di fisiologia clinica di Messina), l’Università Kore di Enna, con IESCUM (Istituto Europeo per lo studio del comportamento umano), e sono sostenuti dalla Fondazione Siciliana per la Venture Philanthropy, che ha creduto subito in loro.

SIAMO SEMPRE PIÙ IMPEGNATI – AFFERMA DANIELE – A CERCARE  SOLUZIONI CHE POSSANO INTEGRARE LE SCIENZE DURE (LOGICA, FISICA E NEUROSCIENZE) E LE SCIENZE SOFT (LINGUISTICA, FILOSOFIA, ANTROPOLOGIA). E SEMPRE AFFIANCATI DA STUDIOSI.  CERTO NEL RAPPORTO  UOMO-MACCHINA, IL ROBOT NON SI PUÒ  SOSTITUIRE AL GENITORE O ALL’INSEGNANTE, MA MEDIA TRA QUESTE FIGURE E IL BAMBINO AUTISTICO IN UN PERCORSO TERAPEUTICO STABILITO DAI MEDICI. IL ROBOT, CHE È ALTO 60 CM, BALLA, PARLA, CAMMINA, GESTICOLA ED ESEGUE GLI ESERCIZI DIDATTICI CONTENUTI NEL NOSTRO SOFTWARE. IL BAMBINO AUTISTICO, CHE IMPARA A FIDARSI DELL’UMANOIDE, RIPETE GLI ESERCIZI. E TUTTO QUESTO PERCHÈ QUESTI GIOCATTOLI RIESCONO A GARANTIRE  LE COSIDDETTE CONTINGENZE PERFETTE. SI TRATTA INFATTI DI ROBOT CHE NON PRENDONO L’INIZIATIVA, NON SI MUOVONO IN MODO IMPROVVISO, MA SEGUONO MOVIMENTI ROUTINARI, QUELLI CHE RASSICURANO I BAMBINI AFFETTI DA QUESTO TIPO DI DISTURBO. IL ROBOT QUINDI PUÒ DIVENTARE UN VALIDO SUPPORTO SIA IN FAMIGLIA CHE NELLE SCUOLE.

Per il momento ad utilizzare il robot, che costa 6500 euro ed è adatto a bambini di età compresa tra i 2 e gli 8 anni, sono una cooperativa di Bari (Occupazione e solidarietà) che ha in cura seicento bambini autistici e l’Asl di Catania.

A fine maggio  il Cnr di Catania stilerà un report sui benefici che può dare l’uso di questo tipo di giocattolo, molto usato in Francia e negli Stati Uniti.

In futuro?

IL NOSTRO PIÙ GRANDE SOGNO – CONCLUDE DANIELE – È INSEGNARE AI BAMBINI AUTISTICI, SPESSO SUPERDOTATI, A PROGRAMMARE DA SOLI GIOCATTOLI EVOLUTI COME I NOSTRI. INTANTO STIAMO LAVORANDO PER PROGRAMMARE SOFTWARE DA DESTINARE A BAMBINI PIÙ GRANDI, ALTRI CHE POSSANO AIUTARCI A DIAGNOSTICARE IN MODO PRECOCE L’ALZHEIMER E A  LIBERARCI DA ALCUNE DIPENDENZE, COME QUELLA DA FUMO.

Header image credits: magazine.tipitosti.it
©Close-up Engineering – Riproduzione riservata

Published by
Cinzia Ficco