Cellule staminali riprogrammate per curare l’epidermolisi bollosa
Professore di Medicina Rigenerativa all’Università di Modena e Reggio Emilia ed esperto mondiale di terapia cellulare e genica, Michele De Luca è autore della prima sperimentazione al mondo di terapia genica ex-vivo per la cura della forma giunzionale dell’epidermolisi bollosa. Scopriamo di cosa si tratta, come insorge e i progressi fatti in questo ambito.
Cos’è l’epidermolisi bollosa?
L’epidermolisi bollosa è una malattia genetica ereditaria rara che provoca bolle e lesioni in corrispondenza della pelle e delle mucose interne. La patologia è nota anche come “sindrome dei bambini farfalla”, facendo riferimento alla fragilità dei pazienti.
A seconda delle forme, l’epidermolisi bollosa può trasmettersi con modalità autosomica dominante (un genitore malato ha il 50% di probabilità di trasmettere la patologia ai propri figli) o autosomica recessiva (in una coppia di genitori portatori sani di epidermolisi bollosa, un figlio ha una probabilità del 25% di nascere malato). A livello mondiale, l’epidermolisi bollosa colpisce 1 bambino ogni 17.000 nati.
Come insorge questa patologia?
La pelle è fatta di diversi strati (epidermide, derma e tessuto adiposo sottocutaneo) e quando alcuni geni che codificano per le proteine della pelle sono mutati, insorge la “Sindrome dei Bambini Farfalla”. L’epidermolisi bollosa è presente in diverse forme: simplex, giunzionale e distrofica in base alle mutazioni presenti nel paziente.
I pazienti hanno un’aspettativa di vita molto bassa poiché hanno un’alta probabilità di sviluppare forme di cancro della pelle molto aggressive. Inoltre i pazienti sono soggetti a continue infezioni in corrispondenza delle lesioni. Questa patologia non ha una cura, ma esistono solo delle medicazioni molto costose che permettono di tamponare i sintomi.
La prima speranza
Nel 2006, nell’unico paziente affetto da epidermolisi bollosa approvato dagli enti regolatori, è stata prelevata una biopsia dal palmo della mano. Dopo aver isolato le cellule ed averle modificate con un vettore retrovirale sono stati creati dei lembi di pelle geneticamente modificati; questi ultimi sono stati applicati sulle porzioni che presentavano le lesioni più gravi. Dopo 15 anni di follow-up la sua pelle era completamente rigenerata e ricostruita.
Il caso Hassan: il primo bambino ad essere salvato dall’epidermolisi bollosa
Dal 2007 cambiano le direttive della Comunità Europea e le terapie geniche vengono considerate a tutti gli effetti dei farmaci. Grazie a questa rivoluzione il Professore Michele De Luca è riuscito, per la prima volta, a salvare un bambino affetto da epidermolisi bollosa.
Hassan è un bambino affetto da una forma generalizzata di epidermolisi bollosa giunzionale. Il paziente, inizialmente residente in Siria, riesce a fuggire con la sua famiglia per recarsi in Germania in un reparto di dermatologia. Al momento dell’arrivo di Hassan, la situazione è molto grave: il bambino è affetto da una grave infezione da stafilococco ed ha perso l’80% della pelle. Dopo 5 mesi in coma farmacologico, i genitori decidono di affidarsi alla sperimentazione clinica.
Il bambino era in condizioni così gravi che era sconsigliato includerlo in una sperimentazione, ma comunque si è deciso di fare un tentativo di terapia compassionevole guidata dal Professore Michele De Luca. È stata quindi prelevata una biopsia di pelle di 4 cm2, le colture cellulari sono state trasdotte con il vettore retrovirale ed è stato costruito 1 m2 di pelle, suddiviso in 4/5 lembi e successivamente sono stati trapiantati sul corpo del paziente.
Dopo 10 giorni, alla rimozione delle garze, i medici hanno osservato la formazione di un nuovo strato di pelle modificato geneticamente sano. Un mese dopo il trapianto, momento cruciale poiché ogni 30 giorni la pelle viene rigenerata completamente, Hassan aveva la maggior parte della pelle sana e normale. Nelle zone dove i lembi non hanno attecchito è stato fatto un altro trapianto. A quattro mesi il bambino è quasi totalmente guarito. A 8 mesi la guarigione è completa e Hassan conduce una vita normale.
Il riconoscimento da parte dell’European Research Council
“Il progetto è mirato alla produzione di una nuova epidermide geneticamente modificata e interamente “costruita” in laboratorio e si propone di affrontare malattie genetiche della pelle e di altri epiteli di rivestimento non ancora aggredibili con le tecnologie attualmente disponibili, come, ad esempio, le forme dominanti della epidermolisi bollosa e, in futuro, di altre malattie genetiche a trasmissione dominante che colpiscono altri epiteli come la cornea”.
Michele De Luca
Il 23 Aprile 2021, l’European Research Council (ERC) ha annunciato i vincitori degli Advanced Grants 2020. Tra migliaia di progetti scientifici, Michele De Luca è riuscito ad aggiudicarsi un investimento di quasi 2,5 milioni di euro che permetterà di sviluppare una ricerca altamente innovativa nell’ambito della terapia genica applicata alle malattie genetiche che colpiscono gli epiteli. Il progetto “Holo-GT”, infatti, è un approccio rivoluzionario che unisce tecnologie di riprogrammazione delle cellule staminali epidermiche e tecniche innovative per superare i limiti ad oggi esistenti nell’editing genomico.
A cura di Alice Diroma