Cesena: paziente suona il piano mentre viene operato al cervello

È avvenuto anche a Cesena, presso l’Ospedale Bufalini, un intervento record in cui il paziente ha suonato il pianoforte durante un’operazione al cervello.

La tecnica, nota come Awake Surgery, è sempre più diffusa e non è la prima volta che viene effettuata e consente al paziente di rimanere vigile e in grado di rispondere a una serie di test prestabiliti posti dal neuropsicologo, in modo da localizzare e asportare nel modo più completo e preciso possibile la massa tumorale, senza danneggiare le aree cerebrali che regolano il linguaggio, il movimento e le altre funzioni cognitive superiori.

Infatti, questo tipo di intervento riduce le probabilità di un deficit cognitivo permanente dal 10% al 2% perchè il monitoraggio in sala operatoria avviene non solo grazie alle informazioni rese dal paziente in tempo reale ma, grazie all’utilizzo della risonanza magnetica funzionale.

Questa tecnica è indicata soprattutto per interventi chirurgici di asportazione di gliomi di bassa e media aggressività che rappresentano circa il 5% di tutte le neoplasie benigne cerebrali ed il 15% di tutti i gliomi cerebrali.

L’intervento al cervello più unico che raro

La squadra di neurochirurghi, neurofisiologi. neuropsicologi e infermieri che hanno guidato l’operazione al cervello.

Il protagonista di questa storia è un insegnante di musica colpito da tumore al cervello che, durante l’operazione, ha continuato a suonare il piano permettendo ai medici di salvaguardare le aree cerebrali attivate durante l’esecuzione dei pezzi musicali.

Nel corso dell’intervento, durato 5 ore e guidato da una squadra multidisciplinare di neurochirurghi, neurofisiologi, neuropsicologi e infermieri, sono state mappate 3 aree cerebrali associate al riconoscimento dei toni melodici, il ritmo e il contorno musicale.

Ed è proprio questo aspetto che ha reso l’intervento, già straordinario, ancor più particolare e unico perché per la prima volta sono state localizzate le aree cerebrali specifiche per la musica.

Tale approccio ci permetterà di comprendere meglio la complessità dei processi cerebrali che sottendono alcune funzioni cognitive superiori della mente umana, fra cui le abilità artistiche e musicali

afferma il dottor Luigino Tosatto, direttore dell’Unità Operativa di Neurochirurgia.

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Margherita de Respinis