Chatbot medico (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
L’intelligenza artificiale sta abbracciando molti campi scientifici. La medicina e soprattutto la clinica sarà uno di quelli.
L’uso dell’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il settore medico con innovazioni significative che migliorano diagnosi, trattamenti e gestione sanitaria. Si sta assistendo ad una crescita rapida, che offre soluzioni che aumentano l’efficienza e la precisione dei professionisti sanitari. Uno degli ambiti più promettenti è la diagnosi precoce delle malattie. Attraverso algoritmi avanzati di apprendimento automatico, i sistemi di IA possono analizzare enormi quantità di dati medici, come immagini diagnostiche, cartelle cliniche e risultati di test di laboratorio, identificando pattern che potrebbero sfuggire all’occhio umano.
Oltre alla diagnosi, l’IA viene usata per personalizzare i trattamenti, mediante l’analisi dei dati genetici e clinici dei pazienti, gli algoritmi di intelligenza artificiale possono suggerire terapie su misura, migliorando l’efficacia dei farmaci e riducendo gli effetti collaterali. Questo approccio è particolarmente utile in ambiti come l’oncologia, dove la medicina personalizzata sta rivoluzionando le cure per il cancro.
Un altro campo in cui l’IA sta avendo un impatto significativo è la robotica chirurgica. I robot assistiti da IA permettono di eseguire interventi con una precisione millimetrica, riducendo i tempi di recupero e migliorando gli esiti chirurgici. Sistemi come il da Vinci Surgical System consentono ai chirurghi di operare con maggiore controllo e minore invasività.
L’IA è anche impiegata nella gestione sanitaria, ottimizzando la logistica ospedaliera, prevedendo la domanda di risorse mediche e migliorando la gestione dei pazienti. I chatbot e gli assistenti virtuali basati su IA forniscono supporto ai pazienti, rispondendo a domande, ricordando appuntamenti e fornendo informazioni sanitarie affidabili.
Uno recente studio che è stato pubblicato su Nature Medicine il 5 febbraio, ha esaminato il ruolo dei chatbot basati su intelligenza artificiale nel supportare i medici nella gestione delle cure dopo una diagnosi. La ricerca guidata da Jonathan H. Chen, MD, PhD, dell’Università di Stanford, ha scoperto che i chatbot possono effettivamente fornire risposte efficaci a domande complesse di “ragionamento clinico gestionale”, ovvero le decisioni su come trattare un paziente una volta stabilita una diagnosi.
Dunque i chatbot potranno dare un supporto decisionale medico, infatti nel loro studio, i ricercatori hanno confrontato tre gruppi, tra cui un chatbot che operava da solo, 46 medici con il supporto del chatbot, 46 medici che potevano usare solo internet e riferimenti medici. Tutti hanno ricevuto cinque casi clinici anonimi e chiesti di elaborare risposte scritte sulle decisioni da prendere. Per valutare la qualità delle risposte, un gruppo di medici esperti ha creato una griglia di criteri con cui giudicare ogni decisione.
Il risultato ha visto che il chatbot, da solo, ha ottenuto punteggi migliori rispetto ai medici che avevano solo internet a disposizione. Però, i medici affiancati da un chatbot hanno raggiunto lo stesso livello di prestazione del chatbot stesso, suggerendo che la collaborazione tra intelligenza artificiale e medici potrebbe essere un modello vincente.
Molti si chiedono dunque se l’IA sostituirà un giorno il lavoro dei medici. Secondo Chen,l ’IA non è destinata a rimpiazzare i dottori, ma può rappresentare un alleato prezioso. L’obiettivo è capire in quali ambiti i computer eccellono e in quali l’intuizione umana resta insostituibile. In particolare, il ragionamento clinico gestionale coinvolge molteplici fattori contestuali che un chatbot può considerare, ma che solo un medico può interpretare alla luce dell’esperienza e dell’empatia.