Quella di Loris Esposito, studente dell’ Istituto di Istruzione Superiore “V.Capirola” di Leno, è una storia che parla di passione, ingegno e soprattutto di amicizia e sensibilità. A soli 14 anni il ragazzo ha deciso di realizzare una particolare cintura per aiutare la sua amica non vedente. Il dispositivo è dotato di una serie di sensori ad ultrasuoni in grado di rilevare e segnalare la posizione degli ostacoli per aiutare le persone non vedenti ad orientarsi. Per realizzare la cintura, Loris ha messo in pratica i segreti della programmazione appresi a scuola.
Grazie alla brillante intuizione, il ragazzo è stato premiato in occasione del concorso “Coolest Projects” bandito dal Politecnico di Milano e potrà presentare la sua invenzione a Dublino nel mese di maggio.
Quando frequentava le scuole medie a Ghedi, dove vive tutt’ora, Loris aveva già realizzato un libro tattile per Debora insieme ai compagni compagni di classe. Solo dopo aver frequentato un corso pomeridiano di coding, il ragazzo ha deciso di imporsi un obiettivo più ambizioso: aiutare la sua amica a muoversi senza l’ausilio del bastone. Ma a spronarlo non è stata solo la passione per l’informatica.
In classe c’era un’insegnante di sostegno che ci ha fatto capire molte cose, faceva sentire noi ragazzi come persone con una missione: aiutare chi è più sfortunato di noi. Una cosa che mi è rimasta dentro.
Racconta Loris a La Repubblica. A sostenerlo c’è anche il professore di tecnologia Giuseppe Natale, che lo ha seguito mentre la sua invenzione prendeva vita e lo ha spinto a presentare il progetto al concorso del Politecnico.
Come spiega Loris, la cintura è dotata di sensori che rilevano gli oggetti e produce un suono diverso a seconda che l’oggetto si trovi a destra, a sinistra oppure davanti alla persona che la indossa. Ancor prima di presentare il progetto in Irlanda, il ragazzo ha già in mente quali migliorie apportare.
Vorrei riuscire a rendere la cintura più piccola. E sto pensando a una vibrazione per chi è sordo e a una cavigliera che rilevi i gradini.
Quando la cintura non sarà più un prototipo, sarà sicuramente Debora la prima a provarla.
Il destino vuole che siano di nuovo entrambi nella stessa scuola. Lei è al linguistico, lui allo scientifico. L’aiuto che Loris potrà dare fuori, ad altre persone non vedenti, in questa scuola di provincia lo condividiamo già. E la trovo una storia bellissima.
Commenta Ermellina Ravelli, preside storica del Capirola. Noi non possiamo che essere d’accordo.