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Come l’herpesvirus dei polli è divenuto una minaccia globale

Recentemente, una ricerca pubblicata sulla rivista “Science” ha portato alla luce dettagli sorprendenti sulla storia evolutiva dell’herpesvirus dei polli, responsabile della malattia di Marek. Guidato da Steven Fiddaman dell’Università di Oxford, un gruppo di genetisti e biologi ha ricostruito il processo trasformativo del virus, da una forma anticamente innocua a una minaccia letale per gli allevamenti avicoli.

Herpesvirus: mille anni di virus

L’analisi ha coinvolto resti di polli risalenti a mille anni fa, provenienti da siti archeologici sparsi tra Europa e Asia. I ricercatori sono stati capaci di identificare tracce del genoma del virus della malattia di Marek, confrontandolo con le varianti attuali. Da questo confronto è emerso che il virus era presente già mille anni fa, ma allora aveva caratteristiche di virulenza significativamente diverse.

La malattia di Marek, così chiamata in onore dello scienziato che la identificò per la prima volta agli inizi del ‘900, ha iniziato a manifestarsi in una forma aggressiva solo in tempi relativamente recenti. Il virus antico era quasi certamente meno virulento, e le maggiori modifiche nella sua patogenicità sono probabilmente dovute a mutazioni in un gene specifico, il Meq, che attualmente guida lo sviluppo di masse tumorali nei polli.

Implicazioni e futuro

Un possibile legame tra virus herpes simplex e malattie neurodegenerative Herpesvirus

I risultati di questa ricerca non solo svelano la storia evolutiva di questo patogeno ma offrono anche una base per migliorare la comprensione attuale della virulenza dei patogeni. “Combinando tecniche antiche di DNA con la genomica moderna, abbiamo aperto una finestra sul passato che può guidare le strategie future nella gestione delle malattie virali”, ha commentato Fiddaman.

Questo studio rappresenta un passo fondamentale nel comprendere come i virus si evolvono e come possiamo meglio prepararci a combattere le loro forme più letali. La possibilità di esaminare il DNA antico e di confrontarlo con quello contemporaneo offre una prospettiva unica sulle dinamiche evolutive di questi agenti patogeni. Nel contesto degli allevamenti avicoli, questi risultati potrebbero essere cruciali nel prevenire future epidemie, assicurando una gestione più efficace delle malattie virali.