Coprolalia: cos’è l’impulso incontrollabile di dire parole oscene?
La coprolalia rappresenta uno dei sintomi più sconcertanti e socialmente invalidanti della sindrome di Gilles de la Tourette: non è il semplice imprecare o l’utilizzo di linguaggio volgare, ma consiste in tic vocali che sono pronunciati e ripetuti anche più volte in modo compulsivo con una cadenza o un tono di voce differente dal normale discorso colloquiale.
Cos’è la coprolalia?
Anche nota come malattia dei tic, la cui incidenza nella popolazione mondiale è tra lo 0.4% e il 3.8%, per anni si è creduto che la sindrome di Tourette potesse essere diagnosticata solo con la comparsa di coprolalia, ma in realtà questo disturbo si verifica solo del 10% dei pazienti affetti dalla sindrome.
Nei contesti sociali, gli sfoghi causati da coprolalia sono particolarmente imbarazzanti perché possono risultare offese, come insulti razziali ed etnici. Queste parole e insulti non riflettono necessariamente le idee e convinzioni della persona affetta da coprolalia, anzi, alcune frasi sono talmente complesse da essere prive di significati. Alcune persone con Sindrome di Tourette tendono a ripetere queste parole inappropriate mentalmente e sebbene non siano socialmente evidenti, per questi soggetti è comunque un disagio.
La Sindrome di Tourette
La sindrome di Tourette (ST), anche conosciuta come malattia dei tic, prende il nome dal neurologo francese Gilles de la Tourette che alla fine dell’Ottocento ne descrisse il quadro clinico. La ST è definita dall’associazione di tic cronici multipli e di tic fonici, spesso accompagnata o preceduta da disturbo ossessivo compulsivo (DOC) o da deficit dell’attenzione con iperattività (ADHD).
I tic fonici possono comparire dopo anni dall’esordio dei tic motori e in casi rari possono segnare l’esordio della sindrome. Nella maggior parte dei casi la sintomatologia compare entro i 18-20 anni. I tic possono essere di varia natura, come sospiri, movimenti di spalla, torsioni della testa, parole o vocali ripetute durante un discorso. È sempre qualcosa di ritmico, ossessivo e involontario.
Cause a livello neurobiologico
Si pensava che la coprolalia fosse legata a problemi psicologici, come frustrazione, rabbia repressa, in realtà le cause sono da ricercare a livello neurobiologico. Sembra che l’innata capacità che abbiamo di sopprimere movimenti indesiderati e pensieri inconsci sia compromessa nei soggetti affetti da TS. Infatti alla base di questa malattia c’è un “cablaggio difettoso” del meccanismo inibitorio del cervello: risultano coinvolti circuiti frontali cortico-sottocorticali distinti ed interdipendenti, coinvolti nella programmazione e strutturazione dei movimenti ma anche nella recezione ed interpretazione degli input sensoriali-sensitivo-motori.
Secondo una ricerca della Washington University School of Medicine a St. Louis, pubblicata sulla rivista Molecular Psychiatry, nei soggetti affetti da ST la quantità di materia grigia nel talamo, ipotalamo e mesencefalo è significativamente maggiore e la quantità di materia bianca nella corteccia prefrontale mediale è minore rispetto ai soggetti normali. Nella materia grigia il cervello elabora le informazioni, mentre nella corteccia bianca sono presenti gli assoni mielinizzati. Meno materia bianca rappresenta una minore efficienza nella trasmissione delle sensazioni, mentre più materia grigia indica un surplus di segnali.
Come si cura la coprolalia?
La coprolalia comporta significativi problemi sociali e relazionali, poiché la gente percepisce questi comportamenti come strani e offensivi. L’accettazione dei sintomi della TS, soprattutto della coprolalia, è un primo passo per aiutare le persone che ne sono affette a condurre serenamente la propria vita.
Solitamente si interviene con sedute di terapia cognitivo-comportamentale per imparare a gestire i tic oppure a conviverci mettendo in atto strategie alternative per evitare situazioni imbarazzanti. Alcuni adulti trovano modi ingegnosi per poter mascherare la coprolalia in situazioni sociali o lavorative. Ad esempio, pronunciano solo le prime lettere di una parola, oppure si coprono la bocca o mormorano le parole inaccettabili evitando che gli altri possano sentirli. Molti non riescono a percepire che si sta per pronunciare o fare un insulto per cui per loro è difficile controllare la coprolalia.
In casi gravi si interviene farmacologicamente. La scelta del farmaco dipende dalla sintomatologia clinica manifestata dal paziente e si fonda sul trattamento del sintomo più invalidante. I farmaci neurolettici che sono i più efficaci per la riduzione di tic motori e vocali ma il loro utilizzo è correlato alla comparsa di effetti collaterali, come crisi oculogire, tremori, bradicinesia, alterazioni dell’umore e disturbi del comportamento.
Trattamento neurochirurgico: Deep Brain Stimulation
La Stimolazione Cerebrale Profonda (DBS) non è una nuova metodica, ma è utilizzata da oltre 20 anni per la cura del Parkinson ed può essere utilizzata per il trattamento dei sintomi da ST. Il trattamento consiste nell’impianto chirurgico di elettrodi nei nuclei cerebrali profondi, e nel posizionamento di un neurostimolatore a livello della clavicola o addome. Il neurostimolatore invia impulsi elettrici agli elettrodi che stimolano i vari nuclei cerebrali bloccando i segnali che provocano i sintomi della patologia. Il target della DBS è nel talamo che è particolarmente sensibile alla modulazione di fenomeni ticcosi e nel globo pallido che è maggiormente coinvolto nella genesi dei tic distonici.
Il trattamento con DBS è un trattamento invasivo, per cui non è indicato come prima cura. I pazienti vengono sottoposti a questo intervento quando la terapia psicologica e farmacologica diventa inefficiente e i sintomi sono incontrollabili. Inoltre pazienti con tratti psicotici o che non siano coscienti pienamente dell’assistenza a cui devono sottoporsi post-intervento, devono essere esclusi dal trattamento chirurgico.
Da Billie Eilish a Diana del Bufalo
Molti sono i personaggi famosi ad essere affetti dalla sindrome di Tourette. Qualche anno fa la cantante Billie Eilish ha rilevato di soffrire della Sindrome di Tourette durante un’intervista con David Letterman per la sua serie Netflix, “My Next Guest Needs No Introduction”. Prima di lei anche l’attore romano Alessandro Borghi e recentemente Diana del Bufalo ha confessato di avere la coprolalia sui social:
“Ho un disturbo: la coprolalia, l’impulso di dire inadeguatezze. La prima volta che mi è capitato ero nel negozio della ex di mio fratello. Una signora ha chiesto se su una collanina si poteva incidere altro, oltre ai fiori. La ex di mio fratello risponde ‘no, solo i fiori’. E io dico: ‘Marta, magari la signora ci voleva un bel fallo!’. Mi hanno spiegato che è un ramo della sindrome di Tourette, mi capita quando mi sto annoiando e sono tutti formali”.
A cura di Debora Cafaro.