Abbiamo già parlato di vestiti con sensori incorporati, per il monitoraggio della frequenza cardiaca e della respirazione, ma per lo più in ambito sportivo. Arriva proprio da Milano, nello specifico dal Centro Cardiologico Monzino, l’idea di utilizzare magliette hi-tech per monitorare i pazienti una volta dimessi dall’ospedale. La maglia hi-tech avrebbe, quindi, il compito di controllare la normale attività cardiorespiratoria del paziente in precedenza affetto da coronavirus e poi in via di guarigione. Inizialmente, l’utilizzo della maglietta hi-tech era destinato solo ai pazienti dell’U.O. Scompenso e Cardiologia Clinica del Monzino, diretta dal prof. Piergiuseppe Agostoni, Professore Ordinario di Cardiologia dell’Università degli Studi di Milano. Il professor Agostoni spiega: “Abbiamo fin d’ora utilizzato la maglietta per monitorare l’attività fisica diurna ed apnee del sonno, e la registrazione dell’attività cardiorespiratoria ci ha permesso di evidenziare condizioni cliniche insospettate o di interpretare sintomi non chiari. Ci è sembrato quindi uno strumento perfetto per tenere sotto controllo i nostri pazienti che hanno sviluppato la polmonite da Sars-COv-2.”.
Il professor Agostoni definisce la t-shirt hi-tech una vera e propria “seconda pelle elettronica“. Infatti il tessuto risulta morbido, confortevole e non invasivo. Inoltre, funziona senza elettrodi, né cavi. La maglietta hi-tech monitora il funzionamento cardiorespiratorio del paziente che la indossa, sfruttando micro-trasduttori (particolari sensori). La t-shirt hi-tech è dotata di un elettrocardiogramma a 12 derivazioni (come quello usato in ambulatorio), inoltre, misura la frequenza cardiaca e la saturazione arteriosa, meccanica e la frequenza respiratoria (incluse eventuali apnee). Non c’è un numero prestabilito di ore in cui il paziente deve indossare la maglietta. Il minimo necessario sono due ore al giorno, in cui il paziente deve anche svolgere “attività fisica” anche blanda, come piccole passeggiate, così da innalzare un poco la frequenza cardiaca. Il periodo consigliato durante il quale la t-shirt deve essere indossata è di 14 giorni.
Grazie a questa nuova tecnologia, i pazienti si sentono più al sicuro e non devono tornare troppo spesso in ospedale per i necessari controlli. Così facendo, si evita un ulteriore sovraffollamento degli ospedali e l’esposizione a rischi legati all’ambiente ospedaliero. Naturalmente la maglietta hi-tech non rappresenta un sostituto del medico, infatti, se il dispositivo inviasse segnali sospetti, il paziente sarebbe chiamato immediatamente per recarsi in struttura per un controllo. Una volta dimessi, i pazienti ricevono la maglietta hi-tech, con un kit che comprende:
“La t-shirt, pur essendo un concentrato di altissima tecnologia, ha anche il vantaggio di essere un dispositivo indossabile molto semplice, user friendly, non invasivo e quindi gradito ai pazienti – conclude Agostoni – Per questo vogliamo estendere il suo utilizzo. Sono in studio soluzioni più semplificate della t-shirt e a breve ci sarà anche la possibilità di misurare la temperatura corporea, dato particolarmente significativo, come è noto, per i pazienti che hanno contratto Coronavirus”.
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