L’ostarina, nota anche come MK-2866, è un modulatore selettivo del recettore degli androgeni (SARM) che sta guadagnando notorietà nel mondo del fitness e dello sport per la sua capacità di aumentare la massa muscolare e la forza senza gli effetti collaterali tipici degli steroidi anabolizzanti. Scopriamo di più su questa sostanza, la sua efficacia, i rischi per la salute e la sua posizione nel panorama del doping sportivo.
L’ostarina è stata sviluppata per la prima volta con l’intento di trattare malattie come l’osteoporosi e l’atrofia muscolare. Siccome agisce selettivamente sui recettori degli androgeni nei tessuti muscolari e ossei, l’ostarina promuove la crescita muscolare e l’aumento della densità ossea, senza influenzare significativamente altri organi, come fegato o prostata.
L’ostarina è popolare tra gli atleti per la sua capacità di migliorare le prestazioni muscolari e accelerare il recupero dopo l’esercizio. Gli utilizzatori di ostarina riportano aumenti significativi nella massa muscolare magra e una riduzione del grasso corporeo. Inoltre, l’ostarina può migliorare la resistenza e la forza, rendendola una scelta attraente per atleti e culturisti.
Nonostante i benefici, l’ostarina non è priva di rischi. Essendo un farmaco non approvato dalla maggior parte delle agenzie regolatorie, come la FDA (Food and Drug Administration) statunitense, l’uso di ostarina può portare a effetti collaterali imprevisti. Tra questi, si segnalano alterazioni degli enzimi epatici, cambiamenti nei livelli di lipidi nel sangue e potenziali effetti negativi sul cuore e sul sistema endocrino.
L’ostarina è inclusa nella lista delle sostanze proibite sia dalla World Anti-Doping Agency (WADA) che da altre organizzazioni sportive internazionali. Ciò ha portato a numerosi casi di atleti, da varie discipline, sospesi o sanzionati per il suo uso. La presenza di ostarina nei supplementi può a volte essere non dichiarata, causando test antidoping positivi involontari.
Il mondo del pugilato è nuovamente sotto i riflettori, non per una prestazione eccezionale sul ring, ma per una controversia legata al doping che coinvolge Ryan Garcia, uno dei pugili leggeri più promettenti degli Stati Uniti. Il sito sportivo ESPN ha riportato che Garcia è risultato positivo all’ostarina che, come abbiamo detto in precedenza, è vietata dalle normative antidoping. Questo risultato emerge dai test effettuati il 19 e 20 aprile, proprio prima del suo incontro con Devin Haney a New York, match che ha visto Garcia uscire vincitore.
La Voluntary Anti-Doping Association (VADA), entità distinta dalla più nota World Anti-Doping Agency (WADA), è l’organizzazione che ha gestito i test e ha informato i pugili tramite una lettera. Di fronte a questa situazione, Garcia, che vanta 25 vittorie in carriera, 20 delle quali per KO, e una sola sconfitta, ha ora dieci giorni per richiedere l’analisi del campione B. Questa procedura potrebbe confermare o meno il risultato del primo test.
Nel tentativo di difendersi dalle accuse, Garcia si è rivolto ai suoi numerosi follower sui social media, negando l’uso di sostanze proibite. Ha dichiarato di non aver mai fatto uso di steroidi e di non aver mai imbrogliato, come riportato in un video su X (precedentemente Twitter). Tuttavia, Devin Haney, attuale campione mondiale WBC dei pesi superleggeri, ha espresso un’opinione diversa, accusando Garcia di aver mancato di rispetto ai fan e all’integrità dello sport.
Nonostante la vittoria, Garcia non è riuscito a sottrarre il titolo a Haney poiché il suo peso era superiore al limite consentito per la categoria dei pesi superleggeri, cosa che gli è costata anche una multa e lo ha escluso dalla possibilità di essere nominato per il titolo. Qualora il campione B confermasse la positività, non solo il risultato del match potrebbe essere ribaltato in favore di Haney, ma Garcia potrebbe anche affrontare una squalifica.
