La paralisi del VII nervo cranico facciale è una condizione neurologica che impatta la capacità di controllare i muscoli facciali. Conosciuta anche come “paralisi a frigore” quando si manifesta senza una causa apparente, questa malattia può anche essere il risultato di procedure chirurgiche, traumi o cause congenite. Uno degli effetti più gravi è l’impossibilità di chiudere completamente le palpebre, una condizione nota come lagoftalmo.
Il VII nervo cranico, o nervo facciale, controlla i muscoli utilizzati per l’espressione facciale, tra cui quelli intorno agli occhi e alla bocca. La paralisi di questo nervo può causare l’incapacità di muovere parte o tutto il volto sul lato affetto. Questo può portare a una mancanza di espressione facciale e problemi con funzioni quotidiane come parlare, sorridere e chiudere gli occhi.
Il sintomo più evidente è il lagoftalmo, che espone il bulbo oculare a rischi come la perforazione. Altri sintomi includono:
La diagnosi è prevalentemente clinica e può includere:
Il trattamento dipende dalla gravità della condizione e può variare da misure conservative a interventi chirurgici per migliorare la chiusura delle palpebre. Tra le opzioni conservatrici, l’applicazione di una pomata lubrificante o antibiotica può prevenire danni ulteriori alla cornea. In alcuni casi, può essere usata la tossina botulinica per indurre una ptosi temporanea della palpebra superiore, migliorando la protezione dell’occhio.
La paralisi del VII nervo cranico facciale è una condizione seria che richiede attenzione immediata per prevenire complicazioni a lungo termine. Una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato sono essenziali per ottimizzare i risultati e migliorare la qualità di vita dei pazienti.