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Cos’è la sindrome di Guillain-Barré?

In Perù una nuova emergenza sanitaria spaventa la popolazione: si tratta di un aumento dei casi della sindrome di Guillain-Barré, che ha portato il governo di Lima a mettere a punto un piano d’azione per affrontarne la diffusione. Di seguito, verrà analizzata tale sindrome, la sintomatologia, la diagnosi, la prognosi e il trattamento. Infine, ci si concentrerà sulla situazione che si sta verificando in Perù.

Che cosa è la sindrome di Guillain-Barré e a cosa è dovuta

La sindrome di Guillain-Barré è una polineuropatia infiammatoria acuta provocata da demielinizzazione cioè la degenerazione delle guaine mieliniche che rivestono che fibre nervose. Esistono differenti forme di tale sindrome, ad esempio nelle forme più gravi si ha la degenerazione secondaria degli assoni.

Nonostante non sia stata identificata una causa scatenante della sindrome di Guillain-Barré, si pensa, dagli studi condotti, che essa sia innescata da una risposta immunitaria contro le cellule del nervo. L’insorgenza di tale risposta è scatenata da una precedente infezione, la quale per essere contrasta innesca la risposta immunitaria, che a sua volta produce degli anticorpi che attaccano delle molecole del nervo che sono simili all’agente infettante.

Gli agenti patogeni comuni che portando a questa risposta immunitaria, tra i vari pazienti con la sindrome di Guillain-Barré, sono:

  • Virus enterici.
  • Herpes virus.
  • Campylobacter jejuni.
  • Mycoplasma spp.

Alcuni pazienti hanno sviluppato la sindrome in seguito all’infezione da virus Zika o da Covid-19.

I sintomi della sindrome di Guillain-Barré

Circa i due terzi dei pazienti manifestano la sindrome di Guillain-Barré dai 5 giorni alle 3 settimane dopo un’ infezione, un intervento chirurgico od una vaccinazione. I sintomi associati a tale sindrome sono:

  • Debolezza, anche facciale e respiratoria.
  • Parestesia prima delle gambe e poi delle braccia.
  • Fluttuazioni della pressione arteriosa.
  • Aritmie cardiache.
  • Modifiche pupillari.

La malattia può comportare una paralisi totale ed un’insufficienza respiratoria, portando a richiedere un’intubazione endotracheale e la ventilazione meccanica. Una delle varianti della sindrome di Guillain-Barré, la sindrome di Miller-Fisher o variante di Fisher, può causare atassia, areflessia oppure oftalmoparesi.

Come si diagnostica?

Per diagnosticare la sindrome di Guillain-Barré si effettuano degli esami clinici, usati per individuare malattie infettive e disfunzioni immunitarie, tra cui quelli per le epatiti oppure per l’HIV. Oltre a tali esami, si può ricorrere a dei test elettro diagnostici, che sono pensati per studiare la conduzione nervosa, l’analisi del liquido cerebrospinale e la misurazione della capacità vitale forzata ogni 6-8 ore.

Tramite esami più approfonditi, si può identificare la presenza dei primi segni di demielinizzazione, in quanto viene meno la velocità di conduzione nervosa. Nei casi più gravi vi può essere una compressione del midollo cervicale, quando è associata a una polineuropatia ed un coinvolgimento bulbare non prominente, deve essere eseguita una risonanza magnetica.

I trattamenti e la durata della sindrome

La sindrome di Guillain-Barré ha un decorso molto rapido, che richiede un monitoraggio delle funzioni vitali. Nella fase acuta è necessario assicurarsi del corretto funzionamento delle vie respiratorie, in quanto, se ciò dovesse venire meno, bisognerebbe ricorrere a una respirazione assistita. Il paziente deve essere mantenuto sempre idratato e se l’assunzione dei liquidi per via orale dovesse risultare difficoltosa, si potrà ricorrere a una somministrazione di liquidi EV.

La terapia termica è utile per alleviare il dolore e consentire le terapie fisiche. Per evitare immobilizzazioni è necessario effettuare sul paziente dei movimenti passivi, per poi sostituirli con quelli attivi. Per quanto concerne la terapia, viene effettuato un primo trattamento con le immunoglobluine EV, le quali, se dovessero risultare inefficaci, verrebbero sostituite con la plasmaferesi cioè scambi plasmatici.

La maggior parte dei pazienti migliora in circa un paio di mesi, anche se circa il 30% dei pazienti adulti presenta un grado di debolezza residua dopo 3 anni, e dal 2 al 5% sviluppa una polineuropatia infiammatoria demielinizzante.

Il caso in Perù della sindrome di Guillain-Barré

Il governo del Lima ha dichiarato un’emergenza sanitaria nazionale dalla durata di 90 giorni a causa dell’aumento dei casi della sindrome di Guillain-Barré. Il numero di pazienti positivi alla sindrome è di 180 tra gennaio e luglio. Vi sono state anche quattro vittime, secondo il bilancio del ministero della Salute, che, coadiuvato dall’Istituto superiore di sanità, ha attuato il piano d’azione.

Il piano si propone di garantire cure adeguate a coloro cui è stata riscontrata la malattia e include anche sorveglianza epidemiologica, indagando e controllando sull’aumento dei casi da sindrome di Guillain-Barré. La decisione presa ha come scopo quello di arginare il contagio e garantire una corretta ripresa della popolazione colpita.

Published by
Valentina Maria Barberio