Covid-19

Covid-19 o influenza? Un nuovo test molecolare te lo dice in 20 minuti

Sintomi iniziali simili ma conseguenze ben diverse: riuscire a distinguere tempestivamente Covid-19 e influenza diventa fondamentale, soprattutto adesso che ci stiamo addentrando nella stagione influenzale. Nella nostra area geografica, la circolazione epidemica dei virus influenzali si concentra tra la fine dicembre e la fine febbraio, rendendo questo il periodo in cui le due patologie possono essere maggiormente confuse. Naturalmente, quanto detto si riferisce per lo meno alla fase iniziale della diagnosi e in presenza di forme lievi di Covid-19, che abbiamo visto essere di gran lunga più pericolosa dell’influenza stagionale.

A tal proposito, Menarini Diagnostics ha lanciato un nuovo test molecolare rapido che non solo rileva se il paziente è positivo o meno al coronavirus, ma anche se ha contratto l’influenza di tipo A o tipo B, ovvero i due tipi responsabili della sintomatologia influenzale classica.

Febbre, tosse e spossatezza sono alcuni dei sintomi che accomunano le due sindromi respiratorie. Credits: istock

“Nei prossimi mesi assisteremo ad un aumento delle persone con sintomi simil-influenzali che potrebbero essere attribuiti a un’infezione da SARS-CoV-2 o all’influenza A e B. Questo test è di fondamentale importanza per una diagnosi immediata e per fornire tempestivamente ai pazienti il trattamento più appropriato”. Afferma Fabio Piazzalunga, Direttore Generale di Menarini Diagnostics.

Come funziona?

Il test può essere eseguito sulla piattaforma VitaPCR, distribuita da Menarini già a partire dallo scorso aprile e utilizzata per la diagnosi molecolare di Covid-19. Presente in centinaia di strutture ospedaliere, è sufficiente l’aggiunta di specifici reagenti per poter rilevare sia l’RNA del SARS-Cov-2 che dell’influenza A e B, in soli 20 minuti.

Una volta effettuato il tampone naso-faringeo, il campione viene messo a contatto con i reagenti in una fiala. Questa verrà poi inserita nel dispositivo che in breve tempo comunicherà l’esito dell’analisi.

Funzionamento del nuovo test molecolare Credits: Menarini Diagnostics

Questo strumento gode di elevati standard di precisione e affidabilità e fa uso della PCR (Polymerase Chain Reaction), una tecnica che permettete di “amplificare”, o per meglio dire moltiplicare, i frammenti di acidi nucleici d’interesse, così come avviene nell’ormai ampiamente noto tampone molecolare.

Il nuovo kit, già in possesso del marchio CE, è disponibile e distribuito da Menarini in Italia, Austria, Belgio, Germania, Grecia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Regno Unito.

Covid-19 e influenza: analogie e differenze

L’interrogarsi su analogie e differenze tra Covid-19 e influenza è stato uno dei punti cruciali fin dall’inizio della pandemia. Roberto Burioni, lo scorso febbraio, commentava così la questione: “L’influenza di stagione, che dura circa 2-3 mesi all’anno, si trasmette esattamente come il coronavirus, ma le analogie finiscono qui”.

Una delle principali analogie, infatti, è la modalità di trasmissione. Starnuti, colpi di tosse e toccarsi occhi e bocca con le mani sono le principali vie di contagio, che giustificano l’importanza del corretto utilizzo della mascherina, del distanziamento sociale e di un’attenta igiene personale.

Come già accennato, anche i sintomi iniziali possono essere simili e possono trarre in inganno, ritardando una corretta e tempestiva diagnosi.

Le differenze, invece, sono molto marcate e rilevanti. Innanzitutto, i virus dell’influenza non sono nuovi per noi. Per quanto possano mutare, gran parte delle informazioni sono già contenute nel nostro sistema immunitario. Inoltre, abbiamo a disposizione un piano vaccinale annuale ben consolidato. Per il coronavirus siamo all’alba della vaccinazione e serviranno alcuni mesi prima di vedere i primi effetti concreti.

Dal punto di vista clinico, il virus SARS-CoV-2 si è rivelato essere molto più aggressivo. L’influenza infatti, arriva a colpire principalmente trachea e bronchi e solo in alcuni casi può arrivare a causare infezioni batteriche nei polmoni, comunque facilmente trattabili.

Nel caso del coronavirus, invece, il rischio è quello di sviluppare una polmonite virale primaria, data la sua capacità di arrivare a colpire gli alveoli. Questa condizione è molto più grave della precedente e ci fa capire il perché dell’alto numero di vittime attribuibili al coronavirus.

Published by
Jacopo Ciampelli