Covid-19: il vaccino Pfizer-Biontech è efficace oltre il 90%
La casa farmaceutica americana Pfizer e la società tedesca di biotecnologie Biontech sono in corsa nella produzione di uno tra i più promettenti vaccini contro il Coronavirus. I primi risultati della sperimentazione in fase 3, ancora in corso, hanno mostrato che il vaccino è efficace nel prevenire oltre il 90% delle infezioni. Questo è quanto è stato affermato dal presidente della Pfizer in una nota stampa nella giornata di lunedì 9 novembre. Al momento non sono ancora stati pubblicati i risultati ufficiali dello studio, ma quello che si sa, è che la sperimentazione dovrebbe essere condotta fino a quando 164 persone sulle 44mila reclutate non avranno sviluppato gli anticorpi al Covid-19. I volontari in questione sono stati sottoposti ad un placebo, una dose o doppia dose del vaccino e sono stati monitorati per controllare l’insorgenza di segni clinici rilevanti. In aggiunta a questo, dovrà anche essere valutato quanto bene il vaccino sarà in grado di proteggere dallo sviluppo di forme severe della malattia e anche quanto bene è in grado di proteggere le persone che sono state già infette dal coronavirus. Per quanto riguarda la sicurezza del candidato vaccino, non sono stati rilevati particolari effetti collaterali se non dolore nel punto dell’iniezione, fatica e febbre.
Uno sguardo al prossimo futuro
Il vaccino Pfizer-Biontech si chiama BNT162 e si basa sull’utilizzo di nanoparticelle lipidiche che contengono al loro interno del materiale genetico, dell’Rna messaggero. Ma come funziona? Semplificando le cose, una volta che il siero contenente queste nanoparticelle è stato iniettato, la capsula lipidica raggiunge le cellule e attraverso l’Rna messaggero, le istruisce a costruire la proteina Spike, che aiuterà le cellule del sistema immunitario a riconoscere e bloccare il coronavirus.
L’obiettivo di Pfizer è quello di chiedere alla agenzia dei farmaci Usa, la Food and Drug Administration, l’autorizzazione per l’uso di emergenza del vaccino a due dosi alla fine di questo mese, quando avranno a disposizione i dati sulla sicurezza ottenuti dopo due mesi di follow-up sulla metà dei partecipanti al trial clinico. Oltre a questo, dovranno anche fornire informazioni riguardo ai dati del processo di produzione confermando che il vaccino possa essere prodotto in maniera costante rispettando gli standard di qualità. Se tutto prosegue come prestabilito, entro la fine dell’anno l’azienda potrebbe aver prodotto dosi sufficienti per immunizzare da 15 a 20 milioni di persone.
I risultati dimostrano che il nostro vaccino può aiutare a prevenire il Covid-19 nella maggior parte delle persone che lo ricevono. Ciò significa che potenzialmente siamo ad un passo dal fornire alle persone in tutto il mondo una svolta tanto necessaria per contribuire a porre fine a questa pandemia globale
Per capire quanto sia importante il risultato raggiunto, bisogna ricordare uno studio pubblicato dall’American Journal of Preventive Medicine qualche settimana fa, in cui era stato mostrato che per prevenire un’epidemia, in assenza di altri interventi, l’efficacia del vaccino deve essere almeno del 60% quando la copertura vaccinale è del 100%. Questa soglia sale al 70% quando la copertura scende al 75% e fino all’80% quando la copertura scende al 60%. Invece, per estinguere un’epidemia in corso, l’efficacia del vaccino deve essere almeno del 60% quando la copertura è del 100% e almeno dell’80% quando la copertura scende al 75%. È comunque evidente che raggiungere una copertura del 75% non sia una cosa semplice, in quanto bisogna avere un numero necessario di dosi e personale per somministrarlo. Naturalmente, questo non significa che un vaccino con un’efficacia inferiore possa essere meno utile. Aiuterebbe comunque a ridurre il carico sul sistema sanitario, evitandone il collasso, e inoltre, la vaccinazione potrebbe essere combinata con altre misure di controllo.
Quello che è certo è che i dati di questo trial sono sicuramente molto incoraggianti, considerando che nessun effetto collaterale è stato ancora riportato, e mostrano come il vaccino Pfizer-Biontech possa rappresentare un reale candidato per combattere questa pandemia. Come affermato da Albert Bourla, presidente della casa farmaceutica americana, l’ultima cosa che resta da confermare ancora è la durata della risposta fra i dievrsi gruppi di pazienti sottoposti al trial.