Morto David Sassoli. Ci lascia a soli 65 anni il Presidente del Parlamento europeo
E’ morto, questa notte ad Aviano, in provincia di Pordenone il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli. L’europarlamentare si è spento a soli 65 anni, presso il Centro di riferimento oncologico, dove dal 26 dicembre scorso era ricoverato per una grave complicanza, legata a una disfunzione del sistema immunitario.
Il primo ricovero del Presidente del Parlamento europeo David Sassoli per una grave polmonite
L’europarlamentare David Sassoli, il 15 settembre 2021 era stato ricoverato presso l’ospedale di Strasburgo a causa di una polmonite da legionella. La legionella è un batterio in grado di sopravvivere nell’acqua e nel fango. Esso si trasmette anche per via aerea (impianti d’aria compresi). Il bacillo può svilupparsi in due malattie distinte, Malattia dei Legionari e Febbre di Pontiac. La prima presenta una polmonite ed è l’infezione più grave mentre la seconda è la forma più leggera. L’europarlamentare David Sassoli aveva contratto, purtroppo, la prima forma di malattia. A seguito del primo ricovero, si era ripreso. Tanto che i medici gli avevano concesso di tornare in Italia per terminare le cure.
La ricaduta prima della morte del Presidente David Sassoli
Già a novembre, l’europarlamentare David Sassoli aveva avuto una brutta ricaduta. In un video, il 9 novembre, con voce affaticata spiegava: “Sono stato colpito in modo grave da una brutta polmonite da legionella. Ho avuto febbre altissima, sono stato ricoverato all’ospedale di Strasburgo. Poi sono rientrato in Italia per la convalescenza, ma purtroppo ho subito una ricaduta e questo ha spinto i medici a consigliarmi una serie di analisi e di accertamenti“. Nonostante la ricaduta, a fine Novembre, David Sassoli, è riuscito a tornare in Aula a Strasburgo.
Il 26 Dicembre, però, le cose si sono complicate nuovamente. David Sassoli è stato ricoverato presso il centro oncologico di Aviano per gravi complicanze dovute a una disfunzione del sistema immunitario. La notizia è stata diffusa dal suo portavoce poco prima della morte di Sassoli, quando le sue condizioni erano ormai disperate. “C’è stata una complicazione negli ultimi giorni che ha aggravato drammaticamente le sue condizioni di salute” dice a Rainews24 Roberto Cuillo, portavoce di Sassoli.
David Sassoli: non solo europarlamentare
David Sassoli nasce a Firenze il 30 maggio 1956. Seguendo le orme del padre, diventa giornalista professionista nel 1986. Intraprende la strada del conduttore e vicedirettore del Tg1 Rai dal 2006 al 2009. Proprio nel 2009 fu eletto per la prima volta a Strasburgo. Successivamente ha ricoperto il ruolo di capo della delegazione Pd all’interno dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici. Rieletto alle Europee del 2014, è stato vicepresidente del Parlamento europeo da luglio 2014 a maggio 2019.
Il cordoglio di colleghi e amici
Non sono mancati numerosi messaggi di cordoglio per la morte di David Sassoli. Su Twitter è arrivato il cordoglio della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen: «Sono profondamente addolorata per la terribile perdita di un grande europeo e orgoglioso italiano. David Sassoli è stato un giornalista empatico, un eccezionale Presidente del Parlamento Europeo e, prima di tutto, un caro amico. I miei pensieri sono con la sua famiglia”. E poi, in italiano: “Riposa in pace, caro David”.
Lo staff di Sassoli ha pubblicato un lungo messaggio su Facebook per salutare l’europarlamentare: “Si può vivere e morire in tanti modi. David Sassoli ha combattuto e lavorato fino all’ultimo possibile istante, informandosi, partecipando attivamente alla causa del bene comune con curiosità e passione indomabili nonostante lo stato di salute sempre più precario, dopo la temporanea ripresa di qualche tempo fa. Per il Presidente del Parlamento europeo, per il politico Sassoli, per l’uomo David nella sua dimensione privata, alla base di ogni azione, di ogni comportamento, di ogni scelta erano, assai ben saldi, i valori umani di riferimento: lealtà, coerenza, educazione, rispetto. In questo momento così triste per tante e tanti cittadini italiani ed europei resta, intatta, la forza dei suoi insegnamenti e delle sue indicazioni: mai fingere, mai alimentare polemiche, spirali, pregiudizi, pettegolezzi, meschinità. Principi personali così profondi da plasmarne, con tratto inconfondibile, anche la pratica e probabilmente la stessa teoria dell’agire politico.”