Mentre negli Stati Uniti lo sviluppo di un farmaco specifico per il coronavirus, a base di anticorpi, è arrivato alla prima fase di sperimentazione sull’uomo, dal Regno Unito arrivano altre buone notizie sui possibili trattamenti per la malattia respiratoria causata dal virus, nota come Covid-19. Presentato addirittura come “il primo farmaco salvavita” per il coronavirus, il desametasone, un antinfiammatorio stereoideo, ha mostrato una concreta efficacia nel trattamento dei pazienti con gravi sintomi. A dare la notizia è la BBC, che riporta gli entusiasmanti risultati di uno studio effettuato da un team dell’Università di Oxford su un gruppo di oltre 6000 pazienti.
Precisiamo, però, che non si tratta di una vera e propria cura per il Covid-19, ma di un trattamento che per adesso ha mostrato di riuscire effettivamente a ridurre il rischio di morte in modo considerevole.
Tale farmaco, come riportato dal Corriere della Sera, sarebbe già stato utilizzato anche in Italia sui pazienti gravi, entrando a marzo nelle linee guida della Regione Lombardia.
“Il primo farmaco che ha dimostrato di ridurre le morti per Covid-19 non è un medicinale nuovo e costoso, ma un vecchio steroide economico. Questo è qualcosa da celebrare perché significa che i pazienti di tutto il mondo potrebbero trarne immediatamente beneficio.”
Afferma Fergus Walsh nell’articolo della BBC.
Nello studio in questione, il desametasone è stato somministrato a circa 2000 pazienti affetti da Covid-19, che sono stati poi messi a confronto con oltre 4000 pazienti che non lo avevano ricevuto. Secondo quanto emerso dai primi risultati, il rischio di decesso per i pazienti sottoposti a ventilazione artificiale è passato dal 48 al 28%. Meno evidente, ma comunque non trascurabile, è l’effetto sul rischio di decesso dei pazienti che necessitano di trattamento con ossigeno, che passa dal 25 al 20%.
L’altro aspetto fondamentale da considerare è che stiamo parlando di un farmaco facilmente disponibile e dal basso costo. Il desametasone, infatti, costa circa 6 euro e per l’intero trattamento di un paziente, che può durare fino a 10 giorni, la spesa totale è in media sotto ai 40 euro. Come anticipato, non si tratta nemmeno di un farmaco nuovo. Questo antinfiammatorio, infatti, viene utilizzato fin dagli anni ’60 per il trattamento di patologie come l’artrite o l’asma.
Il professor Martin Landray, a capo della ricerca, afferma esserci un “chiaro vantaggio” dall’utilizzo di questo farmaco e ne incentiva l’impiego, ma sottolinea anche come la sua efficacia sia stata rilevata solo in pazienti con sintomi più gravi, mentre, per i pazienti con sintomi lievi, che non arrivano ad aver bisogno di aiuto per la respirazione, sembra non portare concreto giovamento.
L’efficacia del desametasone sembra consistere nella sua capacità di non solo placare l’infiammazione, ma anche ridurre i danni causati da una reazione eccessiva del sistema immunitario, che sembrano essere alla base di molte delle morti da Covid-19.
Per quanto riguarda, invece, uno dei farmaci più discussi dell’ultimo periodo, ovvero l’idrossiclorochina, dopo che ne è stato ritrattato lo studio sulla rivista Lancet, la FDA ne ha ritirato l’autorizzazione di utilizzo in caso di emergenza, non avendo superato con successo i test clinici.