Diabete di tipo II: AstraZeneca, penna hi-tech per somministrazione settimanale

Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue definita come iperglicemia e dovuta ad un’alterazione dell’insulina – ormone prodotto dal pancreas che consente al glucosio l’ingresso nelle cellule ed il suo conseguente utilizzo come fonte energetica – che genera un accumulo di zuccheri nel circolo sanguigno.

Si stima che il diabete interessi 29,1 milioni di persone negli Stati Uniti e più di 387 milioni di persone nel mondo. La prevalenza del diabete dovrebbe raggiungere più di 592 milioni di persone in tutto il mondo entro il 2035. Esistono diverse tipologie di diabete. Oggi poniamo attenzione al diabete di tipo II che rappresenta circa il 90-95% di tutti i casi di iperglicemia diagnosticati negli Stati Uniti. Si tratta dunque semplicemente di difetti fisiopatologici che portano a elevati livelli di glucosio, ma ciò nonostante si registrano significativi bisogni che rimangono insoddisfatti, in quanto in molti pazienti il regime ipoglicemizzante non è adeguatamente controllato. Si stima che più della metà delle persone con diabete di tipo II non stiano raggiungendo gli obiettivi di HbA1c raccomandati in base alle linee guida stabilite dagli ordini professionali e dalle organizzazioni per la cura del diabete.

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AstraZeneca – azienda farmaceutica nata nell’aprile del 1999 con la fusione di due realtà d’eccellenza: Astra AB e Zeneca Group. Questa unione di energie e di talenti, tra i quali ben sette Premi Nobel, ha dato origine ad un viaggio costellato di successi scientifici entusiasmanti, con la creazione di farmaci che hanno fatto la differenza per milioni di persone – si impegna a ridefinire i risultati per i pazienti affetti da diabete, avvalendosi di tre nuove classi di trattamenti anti-diabetici per non-insulino dipendenti che supportano approcci terapeutici personalizzati: inibitori SGLT-2, agonisti dei recettori del GLP-1 e inibitori della DPP-4. Il lavoro di AstraZeneca per il diabete è esemplificato dalla profondità e dall’ampiezza del loro programma di ricerca clinica a livello mondiale. Tale impegno ha permesso di ampliare la conoscenza degli effetti del trattamento con nuovi farmaci per il diabete. L’obiettivo è ridurre l’impatto a lungo termine del diabete. Trattandosi di un’area strategica fondamentale per la società, gli sforzi di ricerca e sviluppo si stanno concentrando su diverse popolazioni e su pazienti con comorbidità significative, come le patologie cardiovascolari, l’insufficienza cardiaca, l’obesità, la steatoepatite non alcolica – NASH – e la malattia renale cronica.

Si è arrivati dunque alla progettazione di un’innovativa “Penna Hi-Tech”: penna preriempita di exenatide a rilascio prolungato che permette, con una somministrazione settimanale, una migliore gestione del trattamento del diabete di tipo II. La penna riduce il tempo e il numero di passaggi necessari per la somministrazione favorendo l’aderenza al trattamento da parte dei pazienti, se si pensa che il 40% dei pazienti italiani abbandona o non segue correttamente la cura prescritta a causa della complessità dei trattamenti attualmente disponibili. Exenatide a rilascio prolungato è l’unica terapia ipoglicemizzante monosettimanale per il trattamento del diabete di tipo II, che offre un controllo glicemico e una riduzione di peso mantenuta nel tempo fino a 5 anni.

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È ora disponibile anche in Italia: l’innovativo device, sviluppato da AstraZeneca, semplifica la somministrazione durante la terapia e permette così di migliorare l’aderenza e di diminuire l’impatto psicologico del trattamento. Exenatide a rilascio prolungato è l’unica terapia ipoglicemizzante monosettimanale per il diabete di tipo II negli adulti che non hanno raggiunto un adeguato controllo glicemico con la dose massima tollerata delle terapie orali, eliminando la necessità di trasferire exenatide a rilascio prolungato dalla fialetta alla siringa. Il farmaco è incapsulato in microsfere biodegradabili che, iniettate sotto cute una volta alla settimana, che rilasciano gradualmente il principio attivo nel sangue, consentendo così un controllo glicemico costante.

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“Uno dei maggiori ostacoli ad un trattamento efficace del diabete è l’aderenza. Ecco perché – ha dichiarato Gilberto Riggi, Direttore Medico di AstraZeneca Italia – l’impegno di AstraZeneca si manifesta anche nella ricerca di nuovi metodi di somministrazione dei farmaci e l’ultima novità, in questo senso, è proprio l’introduzione della penna preriempita con exenatide a rilascio prolungato. L’innovazione apportata da questo device consente ai pazienti maggiore autonomia nella gestione della terapia, con ripercussioni positive sulla loro qualità di vita”.

La Penna Hi-Tech ad exenatide a rilascio prolungato agisce sia aumentando la secrezione d’insulina nelle cellule pancreatiche beta, sia riducendo la secrezione del glucagone, notoriamente troppo alta nei pazienti affetti da diabete di tipo II: così le concentrazioni di glucosio nel sangue diminuiscono e si determina un miglior controllo glicemico associato ad una riduzione del peso corporeo.

 

Published by
Valeria De Simone