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Diagnosticare il tumore al polmone: un primo aiuto arriva dal respiro

Un sensore innovativo analizza il respiro per rilevare precocemente il tumore al polmone, le diagnosi non invasive fanno un passo in avanti.

Il tumore ai polmoni è una malattia che spesso non presenta sintomi evidenti nelle sue fasi iniziali. Questo rende senza dubbio la diagnosi precoce una vera e propria sfida per la medicina.

Tutto ciò è particolarmente importante per migliorare le possibilità di trattamento e di sopravvivenza dei pazienti. Tuttavia, degli studi potrebbero portare ad un punto di svolta.

Nello specifico, emerge un nuovo approccio promettente grazie all’analisi dei composti chimici nel respiro. In particolare, si fa riferimento all’isoprene, ossia un composto organico volatile (VOC) che può rivelarsi un segnale chimico di neoplasie polmonari.

Degli studi scientifici hanno evidenziato che la riduzione dei livelli di isoprene nel respiro potrebbe essere un indicatore precoce di tumore ai polmoni. Ciò permetterebbe a tecnologie non invasive di rilevarne la presenza.

Un sensore innovativo per la diagnosi precoce del cancro ai polmoni

Dei ricercatori cinesi hanno effettuato delle analisi riguardanti una possibile diagnosi precoce del tumore ai polmoni. Nello specifico, hanno sviluppato un sensore altamente sensibile in grado di rilevare anche minime variazioni nei livelli di isoprene nell’aria espirata. Ciò potrebbe indicare la presenza di tumore ai polmoni. Il sensore si basa sull’ossido di indio modificato con platino e nichel (Pt@InNiOx) e nasce per misurare con grande precisione la concentrazione di isoprene. Esso è in grado di rilevarne livelli bassissimi, anche pari a 2 parti per miliardo (ppb). Questo è sicuramente un miglioramento degno di nota rispetto ad altre tecnologie precedenti. Infatti, esse non riuscivano a rilevare variazioni così sottili.

L’isoprene è un composto normalmente presente nel respiro umano. Tuttavia, la sua concentrazione tende a diminuire quando ci troviamo in presenza di tumori polmonari. I ricercatori hanno scoperto che questo calo può essere utilizzato come un marcatore chimico per identificare precocemente la malattia. Di conseguenza, possiamo considerare questa scoperta come un passo molto importante per il raggiungimento di una diagnosi precoce. Oltre a ciò, un dispositivo medico portatile potrebbe analizzare l’isoprene nel respiro per eseguire uno screening non invasivo.

Visita medica (Pixabay FOTO) – www.biomedicalcue.it

L’innovazione di tecnologie non invasive nella diagnosi del tumore ai polmoni

La capacità di rilevare il tumore ai polmoni attraverso l’analisi del respiro è una delle principali aree di sviluppo nella diagnostica medica. La possibilità di rilevare la malattia tramite un semplice respiro rappresenta un grande vantaggio. Questo perché spesso la diagnosi del tumore arriva troppo tardi, quando la malattia è già in stadio avanzato. Durante le ricerche iniziali, il dispositivo di rilevamento ha mostrato che i livelli di isoprene sono inferiori a 40 ppb nelle persone affette da tumore ai polmoni.

Al contrario, in persone sane, i livelli sono superiori a 60 ppb. In questo senso, si deduce che questo strumento potrebbe migliorare la diagnosi precoce, ma non solo. Infatti, sarebbe anche in grado di ridurre la necessità di procedure decisamente più invasive, come la biopsia. In pratica, tale ricerca ci mostra i progressi nelle tecnologie di rilevamento del tumore ai polmoni tramite il respiro. Ciò rivoluzionerebbe il modo in cui questa malattia viene diagnosticata in quanto porterebbe ad un trattamento più tempestivo e ad una maggiore possibilità di sopravvivenza.

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Martina Serpe