Medicina

Diego Maradona sarà operato al cervello per un ematoma subdurale

Sono ore di apprensione per l’ex “Pibe de Oro” Diego Armando Maradona che, a seguito di alcuni controlli presso la clinica Ipensa di La Plata, dovrà subire nelle prossime ore un intervento d’urgenza al cervello per rimuovere un ematoma subdurale. Inizialmente, l’ex fuoriclasse, che ha da poco compiuto 60 anni, è stato ricoverato per quella che sembrava solo una forma di anemia, con un persistente stato di ansia e depressione. I controlli a cui è stato sottoposto hanno invece riscontrato la presenza di un ematoma cerebrale riconducibile a una caduta. “Potrebbe averlo avuto un mese fa come cinque anni fa”, hanno commentato dall’entourage della famiglia.

Diego Maradona sarà sottoposto alla rimozione di un ematoma subdurale

Un ematoma subdurale è un termine medico che indica un versamento di sangue nello spazio tra la dura madre (meninge più esterna) e l’aracnoide (meninge di mezzo). Un ematoma subdurale si forma quando uno o più vasi sanguigni si rompono, provocando la fuoriuscita di sangue. All’origine di questi episodi, in genere, ci sono i traumi cranici e i sintomi tipici prevedono mal di testa, confusione, malessere, perdita di conoscenza e sbalzi d’umore. Per avere una diagnosi accurata è necessario sottoporre l’encefalo a TC. Se l’ematoma subdurale è piccolo è possibile aspettare la guarigione spontanea senza ricorrere all’intervento, altrimenti è necessaria la rimozione chirurgica del versamento sanguigno.

Struttura del cranio (in sezione): pelle, periostio, osso del cranio e le tre meningi (dura madre, aracnoide e pia madre). Credits: Wikipedia

Chiunque a seguito di un trauma cranico può sviluppare un ematoma subdurale. Tuttavia, ci sono alcune categorie di persone più a rischio di altre. Tra queste ci sono:

  • i neonati, poiché i loro vasi sanguigni sono ancora molto fragili e quindi possono rompersi a seguito di scuotimenti troppo energici;
  • gli anziani, poiché l’invecchiamento causa atrofia cerebrale, una condizione che indebolisce le strutture dell’encefalo;
  • gli alcolisti, anch’esso causa di atrofia cerebrale e di un sistema vascolare encefalico più incline al danneggiamento;
  • persone che assumono in modo continuativo farmaci anticoagulanti poiché, diluendo il sangue, questi medicinali favoriscono la perdita di sangue anche in caso di piccole lesioni.

Ulteriori dettagli sull’intervento

Sarà il dottor Leopoldo Luque, medico personale di Diego Maradona, ad eseguire l’operazione programmata per il 3 novembre alle 20 ora argentina, mezzanotte ora italiana. “Diego è lucido e molto tranquillo”, ha detto Luque ai microfoni dei giornalisti presenti all’entrata della clinica dove è ricoverato l’ex calciatore e attuale tecnico del Gimnasia La Plata. “Si tratta di un intervento di routine e lui è d’accordo sul fatto di essere operato. Eseguirò io stesso l’intervento”.

Ulteriori dettagli arrivano ai microfoni di Kiss Kiss Napoli dall’amico e manager di Diego Maradona, Stefano Ceci. “Sarà operato, gli è stato trovato dopo una TC un ematoma al cervello dovuto a un trauma. Avrà sbattuto la testa e non se ne sarà reso conto, capita dopo le pillole che prende per la mancanza del sonno. Non è un intervento particolarmente rischioso come mi hanno detto i medici, già stasera sarà operato.”

Lo stato di salute di Diego Maradona

Il numero 10 del Napoli ha alle spalle una lunga storia di abusi di droghe e alcol. Inoltre, in passato ha subito due attacchi di cuore e ha contratto l’epatite. Era da poco uscito da un periodo di autoisolamento precauzionale per essere entrato in contatto con una guardia del corpo che si temeva fosse positivo al coronavirus. Lo stesso Stefano Ceci ha detto: “Erano diversi giorni che era abbattuto, è molto giù a livello psicologico e a questo si è aggiunta anche l’anemia. Il suo corpo negli anni è stato molto provato dalla vita sregolata che ha condotto e anche la pandemia a livello psicologico non l’ha aiutato. È stato rinchiuso da mesi solo con la cuoca e un aiutante, non incontra neanche i familiari da inizio pandemia.”

Published by
Benedetta Paoletti