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Differenza tra massaggio rilassante e terapeutico: cosa cambia?

L’arte del massaggio ha origini molto antiche, che ci riportano ai tempi dell’Antico Egitto e dei Maya, che lo adoperavano comunemente. Nel corso della storia l’evoluzione naturale ha portato alla nascita di svariati tipi di massaggio, ognuno indicato per un particolare tipo di bisogno e capace apportare diversi benefici. In definitiva: i massaggi non sono tutti uguali, ma che differenza c’è tra massaggio rilassante e terapeutico, per esempio? Scopriamolo insieme.

Massaggio rilassante o terapeutico: dipende dall’obiettivo

La differenza principale tra le due tipologie di massaggio è l’obiettivo che cercano di conseguire. Attraverso movimenti come frizione, strofinamento e impastamento, il massaggio rilassante ha lo scopo di alleviare la tensione e permettere ai muscoli di distendersi. Ne si sente particolare bisogno quando lo stress accumulato inizia ad essere eccessivo e si ha come la sensazione di essere sempre irrigiditi: in sostanza è così, e un massaggio rilassante sarà in grado non solo di far distendere i muscoli, ma anche di rilassare la mente. In genere è svolto da un professionista, ma alcuni dispositivi permettono di ricevere un massaggio rilassante direttamente a casa propria, come la poltrona massaggiante Komoder, che offre diverse funzionalità, sistemi di riscaldamento e tecnologie innovative che favoriscono il relax in ogni modo possibile.

Il massaggio terapeutico è, invece, un insieme di tecniche volte a ristabilire la funzionalità di muscoli o altri organi malati, e infatti viene spesso applicato quando vi è una condizione di salute da gestire. Può però essere molto utile anche per alleviare una tensione particolarmente restia, soprattutto se localizzata in uno specifico punto. In questo caso il professionista di riferimento è il massoterapista, che grazie alle tecniche di manualità apprese è in grado di intervenire e applicare la pressione necessaria sui tessuti connettivali.

Tipi di massaggio terapeutico

Il massaggio terapeutico può essere di diversi tipi, in base alla zona del corpo in cui è necessario intervenire e al tipo di disturbo presente. In base alle condizioni può essere necessario uno di questi massaggi terapeutici:

  • Sportivo, che va a concentrarsi sui muscoli che subiscono traumi durante l’attività sportiva. Naturalmente non si parla di traumi “seri”, perché in quel caso bisogna rivolgersi al fisioterapista;
  • Connettivale, ideale per chi percepisce tensione e dolore cronica a livello muscolare, perché interviene in profondità per alleviare quella tensione e favore il rilassamento;
  • Miofasciale, mirato all’allungamento dei muscoli e della fascia, una rete di tessuto connettivo che si trova sotto la pelle, e che serve a sostenere i muscoli e a favorire il libero movimento;
  • Linfodrenante, caratterizzato da tocchi delicati con l’obiettivo di favorire lo scorrimento del fluido linfatico. Indicato per persone con patologie come l’artrite, ma anche per chi si trova in uno stato infiammatorio;
  • Svedese, il massaggio terapeutico che più di tutti si concentra sulla promozione del relax vero e proprio. Interviene su tutto il corpo con l’obiettivo di rilassare ogni muscolo, e in questo modo contribuisce anche alla gestione di problemi di carattere psicologico, come stati d’ansia e accumulo di stress. Calmando il sistema nervoso, può essere utilizzato come terapia laterale per il ripristino del benessere psico-fisico.
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Redazione