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DigniCap: il casco che salva i capelli durante la chemio

Raffreddare la testa durante la chemioterapia può evitare la perdita dei capelli. Nasce Dignicap, un valido aiuto per i pazienti che affrontano questa dura battaglia

Dignicap

dignicap.com

Raffreddare la testa durante la chemioterapia, “congelando” i bulbi, può salvare i capelli. Un’innovazione che fornisce un aiuto formidabile all’aspetto psicologico dei pazienti che affrontano così questa dura battaglia sentendosi meno malati e più agguerriti verso la guarigione. Per il momento il casco funziona solo con la chemio usata per il tumore al seno. Ogni anno le ex pazienti si incontrano a Milano per l’appuntamento annuale “Ieo per le donne”, ideato da Umberto Veronesi nel 2007, occasione per testimoniare di aver ritrovato la loro identità, di sentirsi di nuovo donne, donne nuove.

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“Nel nostro istituto è stato utilizzato da 30 pazienti, con buoni risultati” – spiega Paolo Veronesi, dirigente del reparto di chirurgia del seno allo Ieo (Istituto Oncologico Europeo). L’85% delle pazienti sottoposte a questo trattamento si è detto soddisfatto. Vale a dire che in 25 pazienti la caduta è stata di grado 1 o 2, cioè non percepibile dal punto di vista estetico.

Bisogna tener conto però che la caduta zero non esiste, i capelli infatti si perdono anche naturalmente. Per grado 1 si intende una perdita del 25% della capigliatura, mentre per grado 2 si intende una caduta del 50%. Poco percettibile. “Siamo i primi in Italia a valutare questo sistema – spiega ancora Paolo Veronesi jr – che consiste in un macchinario collegato a due caschetti refrigeranti  chiamati DigniCap, uno per paziente, che si indossano prima, durante e dopo l’infusione di chemio. È un sistema di raffreddamento che protegge le cellule dei bulbi piliferi del cuoio capelluto dai danni da farmaci, riducendo la caduta dei capelli. Il freddo diminuisce la perfusione del sangue e il metabolismo, riducendo l’attività “distruttiva” dei chemioterapici”. La temperatura, personalizzata da tre sensori, arriva a 3-5 gradi. I risultati negli Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia sono ottimi.

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Funzionamento e dettagli tecnici di DigniCap

©Corriere.it

 

Il sistema DigniCap® è stato sviluppato per offrire un continuo raffreddamento dello scalpo con elevata efficienza, sicurezza e comfort per il paziente. Il sistema consiste di un’unità di refrigerazione integrata all’interno di un’unità di controllo basata su un’interfaccia computerizzata. Il sistema va a formare un armadietto al quale, tramite tubo, è collegata una cuffia morbida in silicone. Un liquido refrigerante viene pompato dal serbatoio raffreddante e circola in piccoli canali all’interno della cuffia. Due circuiti di raffreddamento separati permettono al liquido di fluire attraverso la parte anteriore e posteriore della cuffia in modo autonomo. La temperatura dello scalpo viene monitorata da tre sensori separati all’interno dello stesso caschetto: due sensori di temperatura (uno per ogni circuito di refrigerazione) e un sensore di sicurezza. Le deviazioni dalle temperature tipiche vengono immediatamente rilevate e corrette in automatico dal sistema La temperatura dello scalpo può essere controllata con un margine di errore di +/-2°C. In caso di variazione dai valori standard viene attivato un allarme.
Il principio dell’unità di raffreddamento è lo stesso di un frigorifero. Viene controllato tramite touch-screen con una simbologia semplice e immediata. Il refrigerante, DigniCool, viene raffreddato alla corretta temperatura per mezzo di un compressore. La circolazione è controllata dai sensori di temperatura nella cuffia e regolata dalle valvole.

La calotta interna brevettata in silicone è modellata per garantire la migliore vestibilità ed è disponibile in quattro formati. E’ progettata per seguire l’attaccatura dei capelli e lasciare libere le orecchie. Il silicone è un materiale che mantiene le sue proprietà anche quando viene raffreddato; è adattabile ed è tollerato dalla maggior parte dei soggetti. I canali nella cuffia sono divisi in due circuiti separati, uno per la parte frontale e l’altro per la parte posteriore. Due tubi scorrono verso il casco, mentre il flusso di uscita utilizza un tubo comune. Il refrigerante viene pompato attraverso i tubi, circola attorno alla testa del paziente e torna indietro.

La cuffia può essere connessa e disconnessa dall’unità di controllo in modo semplice tramite accoppiamenti a scatto. In questo modo, il paziente, ad esempio, può allontanarsi per andare in bagno.

La cuffia viene rivestita da un cappuccio protettivo in neoprene che serve per proteggerla e isolarla. E’ composta da neoprene in grado di isolare e assorbire l’umidità. Si isola dall’ambiente esterno e contemporaneamente evita la condensa. L’elasticità della capsula esterna mantiene il cappuccio interno in posizione durante il trattamento e garantisce il massimo contatto tra la cute e l’intero della cuffia di raffreddamento.

Header Image Credits: dignicap.com

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