Almeno il 10% della popolazione dopo i 40 anni ha i cosiddetti “diverticoli” del colon, condizione chiamata diverticolosi. Questa parola indice la presenza di diverticoli, in particolare nel sigma del colon, non associati a nessuna infiammazione. Differente è invece la diverticolite, condizione che indica la presenza di diverticoli infiammati associati anche a sintomi talvolta dolorosi. La diverticolite è più rara, interessando solo una parte della popolazione affetta dai diverticoli.
La diverticolite è l’infiammazione dei diverticoli, questi sono delle estroflessioni della mucosa e sottomucosa del colon, ovvero il tratto terminale dell’apparato digerente. Queste estroflessioni sono dei “sacchetti” dovuti ad alterazioni anatomiche della parete del colon. È possibile fare una distinzione tra le “diverticoliti complicate” o “acute” da quelle “non complicate”, queste ultime sono le più frequenti. Le diverticoliti complicate sono caratterizzate da presenza di ascessi (raccolte di pus), fistole, ostruzioni o perforazione di un diverticolo.
I pazienti con diverticolite, soprattutto nel caso di infiammazione complicata, presentano alcuni sintomi come dolore addominale, vomito, nausea, febbre e chiusura dell’alvo che impedisce la normale evacuazione delle feci e dei gas intestinali. La formazione di fistole può manifestarsi con altri sintomi, come la presenza di feci nelle urine.
È importante quindi sottolineare che la diverticolite è differente dalla diverticolosi, anche se entrambe hanno in comune la presenza di estroflessioni della parete del colon. La diverticolosi è spesso asintomatica e meno grave, infatti generalmente non ci sono sintomi come il dolore addominale. In alcuni casi può presentarsi sanguinamento senza dolore, ma questo poi cessa in genere spontaneamente.
Non è ben noto quali siano le cause della formazione dei diverticoli, né della loro infiammazione detta appunto diverticolite. Si suppone che la formazione dei diverticoli sia legata all’alimentazione: quando è povera di fibre, verdure, legumi e cereali integrali si potrebbe avere una condizione di stitichezza che rende difficile l’espulsione delle feci. Conseguentemente, durante lo sforzo per l’evacuazione si potrebbe avere una tendenza al cedimento della parete intestinale nei punti più deboli e in seguito formazioni dei diverticoli.
Il colon con l’avanzare dell’età tende a perdere in parte l’elasticità, quindi l’età unitamente ad altri fattori può portare alla formazione dei diverticoli. Tra gli altri fattori ci sono anche la sedentarietà e l’obesità.
Per quanto riguarda le cause della diverticolite, tra le ipotesi più acclamate vi è quella secondo la quale si ha una crescita di batteri intestinali in seguito alla formazione di una perforazione nel diverticolo. In aggiunta, in oltre due terzi dei pazienti con diverticolite è stata riscontrata la replicazione virale attiva di un determinato virus (il cytomegalovirus), perciò si ritiene che anche questo virus potrebbe essere un fattore scatenante l’infiammazione.
Per evidenziare la presenza dei diverticoli viene effettuato l’esame di colonscopia. Si tratta di un esame endoscopico che permette l’osservazione della superficie interna del colon. Conseguentemente, è possibile individuare queste estroflessioni o altre condizioni legate, ad esempio, alla presenza di polipi.
L’esame viene eseguito tramite un tubo flessibile introdotto nel canale anale, il tubo è collegato a una fonte di luce e dotato di microcamera. Esiste anche la colonscopia virtuale che non richiede una sonda poiché viene effettuata una TC addominale, ma in questo caso non si ha un’accuratezza elevata come la colonscopia tradizionale. Quando i diverticoli non danno alcun sintomo, la scoperta di essi tramite colonscopia effettuata per altri accertamenti, può essere casuale.
Quando invece si ha la diverticolite, la scoperta della presenza dei diverticoli infiammati avviene in seguito ai sintomi precedentemente enunciati. Questi sintomi, infatti, rappresentano il motivo per il quale il medico richiede l’esecuzione di accertamenti attraverso indagini diagnostiche (considerando che gli stessi sintomi si possono avere anche in altre patologie). Tra le indagini effettuabili ci sono gli esami del sangue o gli esami delle urine e delle feci. In alcuni casi, viene suggerita una TC addominale e pelvica eseguita con contrasto o ancora colonscopia.
Una volta diagnosticata la diverticolite, vengono generalmente raccomandati degli antibiotici, sia nel caso di diverticolite acuta complicata che in quello di diverticolite non complicata. Il trattamento opportuno viene però scelto essenzialmente in base alla gravità dell’infiammazione e dei relativi sintomi che il paziente accusa.
Si tratta ovviamente di soluzioni adottate quando è il medico a consigliarle a seconda della gravità. Considerando ad esempio un paziente poco grave, questo viene generalmente trattato con una dieta adeguata. In particolare, può essere consigliata una dieta prevalentemente liquida o semiliquida.
In altri casi, ad esempio in caso di presenza di ascessi grandi (superiori a 3 cm di diametro) o nel caso in cui la terapia antibiotica non sia sufficiente, viene scelto come soluzione il drenaggio percutaneo delle raccolte peritoneali. Quando invece la situazione è ancora più grave poiché il paziente accusa dolore sempre maggiore, oppure quando continua ad esserci febbre, oppure le terapie precedenti non stanno avendo effetti positivi, si può effettuare un intervento chirurgico.
Lo specifico trattamento chirurgico è detto colectomia e prevede la resezione del segmento di colon interessato. Può essere svolto sia con chirurgia laparoscopica che con chirurgia aperta. Nei pazienti con diverticolite non complicata si decide di risolvere tramite l’intervento chirurgico solo in seguito a varie episodi di sintomi. Nei pazienti con diverticolite complicata si effettua la colectomia anche dopo il singolo episodio.
Una conseguenza della diverticolite potrebbe essere la stenosi diverticolare. In generale, con il termine “stenosi” si fa riferimento ad una condizione patologica per la quale si ha il restringimento di un dotto, un orifizio, un vaso sanguigno o di un organo cavo. Considerando perciò il caso di stenosi diverticolare, si ha un restringimento del lume intestinale indotto proprio dall’infiammazione dei diverticoli e nel lume intestinale circostante. La stenosi diverticolare è la patologia per la quale, negli scorsi giorni, è stato operato Papa Francesco.