Medicina

Dolori alla mandibola: quando e perché rivolgersi ad uno gnatologo?

Il dolore alla mandibola è un problema che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Può manifestarsi in forma lieve o più acuta, arrivando in quest’ultimo caso addirittura ad influire sulla qualità della vita di chi ne è affetto.

Quando si parla di dolori mascellari, una della principali criticità sta nel riuscire ad individuare l’origine del problema. Ciò in quanto questa condizione, come ben spiegato nell’articolo di approfondimento pubblicato su Gnatologo.net https://www.gnatologo.net/dolore-mandibola, può dipendere da diverse cause e coinvolgere varie aree o parti del corpo.

Come si manifesta il dolore alla mandibola e quali sono le cause?

Il dolore mandibolare può rendere le articolazioni temporo-mandibolari rigide. Si tratta delle strutture che si trovano su entrambi i lati del viso, proprio davanti alle orecchie, e che collegano la mandibola inferiore al cranio. È grazie ad esse se riusciamo a muovere la mandibola inferiore su e giù nonché da un lato all’altro. Il dolore può anche essere la conseguenza di un infortunio.

I casi più gravi, anche se piuttosto rari, si verificano quando il dolore si diffonde dal petto o dalle spalle alla mascella. Tali sintomi, infatti, potrebbero accompagnarsi a sudorazione, dispnea, nausea e sensazione di svenimento e potrebbero segnalare la presenza di un infarto. In circostanze del genere, non c’è altro da fare che avvertire quanto prima i soccorsi.

Quando il dolore compare solo in uno dei due lati della mascella non è da escludere un problema proprio alle articolazioni temporo-mandibolari oppure ai denti. Altre possibili cause di dolori alla mandibola sono:

  • Ascesso dentale, cioè una tasca di pus attorno a un dente causata da un’infezione batterica;
  • Artrite;
  • Bruxismo, vale a dire la tendenza del paziente a digrignare i denti, spesso in maniera del tutto involontaria durante il sonno;
  • Infezione alle gengive;
  • Infezioni batteriche come la sinusite;
  • Parotite, malattia che causa il rigonfiamento delle ghiandole salivari, situate proprio tra le orecchie e la mascella;
  • Lesione, frattura o lussazione della mascella;
  • Nevralgia del trigemino;
  • Cefalee.

Chi è e di cosa si occupa lo gnatologo?

La gnatologia è la branca dell’odontoiatria che studia e cura l’apparato masticatorio in tutti gli aspetti, sia anatomici che funzionali. Lo gnatologo, pertanto, è un dentista specializzato nella diagnosi e nel trattamento dei disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare nonché dei suoi muscoli e legamenti.

Esiste una stretta correlazione tra le due arcate dentali, i muscoli mandibolari e le ossa cranio-mandibolari. La gnatologia si occupa proprio di studiare e ripristinare il corretto equilibrio tra questi distretti. Potrebbe essere necessario rivolgersi ad uno gnatologo se avverti uno dei seguenti sintomi:

  • Suono simile ad un click quando apri la bocca;
  • Dolore nella zona articolare;
  • Difficoltà o affaticamento durante la masticazione del cibo;
  • Recessioni gengivali multiple;
  • Fratture dei denti;
  • Mal di testa persistenti, soprattutto nella zona temporale;
  • Bruxismo.

Il primo compito della gnatologo è quello di pervenire alla diagnosi gnatologica. Nel corso di una normale visita gnatologica, lo specialista potrebbe procedere ad effettuare la palpazione dei muscoli per determinare quali sono le aree maggiormente sensibili al dolore e il livello di tensione muscolare.

Non è da escludere il ricorso ad esami di approfondimento, come ad esempio la risonanza magnetica dell’articolazione temporo-mandibolare, la quale è in grado di fornire immagini dettagliate delle strutture articolari interne. Sulla base dei dati raccolti, lo gnatologo elaborerà un piano di trattamento mirato ad affrontare le problematiche identificate.

Spesso, l’approccio terapeutico può prevedere l’impiego del bite, un dispositivo rimovibile realizzato in resina, molto utile per combattere il dolore alla mascella causato dal bruxismo. Il bite, infatti, impedisce che le due arcate dentali possano venire a contatto, favorendo il rilassamento delle articolazioni temporo-mandibolari.

Qualora gli approcci non invasivi non fossero sufficienti a ridurre o eliminare i dolori alla mandibola, è possibile prendere in considerazione soluzioni alternative, come terapie ortodontiche o protesiche o, nei casi più gravi, l’intervento chirurgico.

Come prevenire i dolori alla mandibola?

Uno dei modi migliori per prevenire i dolori alla mandibola è quello di sottoporsi ad una visita ortodontica già in età precoce. L’articolazione temporo-mandibolare tende a funzionare meglio se i denti sono allineati correttamente.

In tal senso, dunque, è fondamentale il ruolo dei genitori. Un trattamento ortodontico tra i 6 e i 10 anni può rivelarsi fondamentale in un’ottica di prevenzione di futuri dolori alle articolazioni temporo-mandibolari. Si consiglia di effettuare una visita dal dentista ogni sei mesi, ai fini di una valutazione generale dello stato di salute e dell’igiene orale.

Anche l’alimentazione gioca un ruolo molto importante. Cibi gommosi, duri o croccanti possono esercitare una pressione eccessiva sull’articolazione della mascella e causare dolore.

Se, invece, il dolore alla mandibola è causato da una condizione psicologica ed emotiva non ottimale allora potrebbe essere una buona soluzione praticare attività che riducono i livelli di stress, come ad esempio lo yoga e la meditazione.

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Redazione