Una nuova generazione di impianti cibernetici veramente innovativi potrebbe costituire una concreta speranza per i pazienti paraplegici.
I ricercatori francesi dell’ Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) e del Swiss National Centre of Competence in Research (NCCR) Robotics hanno riportato nel giornale Science la loro sensazionale realizzazione, un dispositivo ultra flessibile impiantabile che può sostituire sia la stimolazione elettrica che chimica dei neuroni quando essi devono “gestire” il movimento.
Il dispositivo, E-Dura, nome che si ispira alla “dura madre” (parte fibrosa del cervello) per la sua caratteristica e composizione: è costituto da molteplici circuiti con elettrodi realizzati con silicone e microsfere di platino, con traccianti in oro che conferiscono non solo molta flessibilità, ma anche adesione del dispositivo al midollo, escludendo così il rischio di rigetto da parte del corpo.
I movimenti di sfregamento che possono comportare ad infiammazione sono ridotti al minimo.
I ricercatori hanno testato il funzionamento del dispositivo sui ratti, dimostrando che può sia resistere a milioni di estensioni, sia inviare impulsi elettrici al midollo spinale.
Ma non solo.
I ratti con danni al midollo spinale che non permettevano il movimento, grazie al dispositivo, sono riusciti effettivamente a muoversi, performance che è rimasta permanente per moltissime settimane.
“Una volta impiantata sul midollo spinale, la protesi può essere lasciata a lungo”
spiega la professoressa Stéphanie Lacour.
“Per questo apre la possibilità a future applicazioni terapeutiche su pazienti che hanno subito traumi o che sono rimasti paralizzati a seguito di lesioni al midollo”
Per i ricercatori, il dispositivo potrebbe quindi costituire una valida alternativa ai pazienti paraplegici che vogliono tornare a camminare e farlo senza l’ausilio di un esoscheletro.
Il dispositivo può essere impiantato direttamente nel midollo spinale grazie alla sua conformazione e ai suoi materiali, imitando le proprietà meccaniche del tessuto circostante e che, al contempo, può inviare impulsi elettrici e farmaci alle cellule.
“Il lavoro qui descritto è il risultato di una tecnologia innovativa, che potrebbe aprire la porta verso un nuovo trattamento del danno neurologico”
asserisce il Dr Dusko Illic, docente presso il Centro Studi sulle Cellule Staminali al King College di Londra.
“Fino ad ora, le protesi realizzate e impiantate a stretto contatto con il midollo spinale si sono rivelate inconsistenti a causa dei danni che recavano ai tessuti dopo una settimana di applicazione per via della loro rigidità. C’è ancora molta strada da fare prima che questa tecnologia venga applicata sugli uomini, ma un futuro prossimo potrebbe potenzialmente servire a curare le lesioni al midollo spinale”.
E-Dura potrebbe essere utilizzato quindi non solo per i pazienti paraplegici con danni al midollo spinale, ma anche per coloro che soffrono del morbo di Parkinson, di epilessia e potrebbe addirittura essere utilizzato nella gestione del dolore.