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Ecografia in medicina estetica per diagnosi di inestetismi e procedure filler

L’ecografia al viso come tecnica all’avanguardia per offrire accurate diagnosi e precise valutazioni delle possibili complicanze da filler in medicina estetica. Ad oggi pochi sono i medici estetici che utilizzano questa tecnica imaging, ma le potenzialità sono molto rilevanti

L’ecografia al viso per accompagnare la diagnosi e il monitoraggio in medicina estetica

L’accuratezza dell’esame ecografico delle strutture anatomiche, oltre a garantire una maggiore precisione durante l’operazione, permette di valutare lo stato e lo spessore della pelle, di seguire la risposta del trattamento e di prevenire o monitorare la progressione di alcune complicanze. In più alla normale attività di mappaggio delle strutture anatomiche, le onde ultrasonore possono rilevare e identificare la presenza e l’entità dei riempitivi cosmetici più comunemente utilizzati.

Esempio di trasduttore a mazza da hockey modello Fujifilm Sonosite utilizzato in medicina estetica per ecografie al viso

Molti piccoli inestetismi (come asimmetrie, gonfiori e svuotamenti) possono essere valutati in modo corretto con la tecnica ecografica, accompagnata da un esame obiettivo e da una comparazione fotografica del paziente. Inoltre è possibile determinare la posizione del filler (superficiale, subdermica, profonda e periostea) e di identificare possibili complicante (come necrosi, ascessi, granulomi e pseudicisti).

Ovviamente, per indagare tramite ecografia sui tessuti superficiali del viso sono necessarie sonde lineari ad alta frequenza o sonde a mazza da hockey. Le più comuni si aggirano tra i 18MHz – 20MHz. Negli ultimi anni sono uscite nel mercato sonde che arrivano fino a 70MHz (oltre alla medicina estetica, queste sono molto adatte anche per le applicazioni dermatologiche e pediatriche).

Alcuni esempi di come l’ecografia al viso può essere associata ai trattamenti filler in medicina estetica

Prendendo in considerazione i trattamenti riempitivi, è necessaria la conoscenza delle caratteristiche ecografiche, come la loro ecogenicità. Di seguito si sono riportati tre esempi di scansioni ecografiche a tre muscoli facciale: muscolo frontale, temporale e orbiculare, con le rispettive rilevanze cliniche. Da ciò è possibile capire come l’imaging ecografico guida il medico estetico prima, durante e dopo la procedura dei filler.

Muscolo frontale

Scansione ecografica longitudinale (A) e sagittale (B) del muscolo frontale – ‘Ultrasound Imaging of the Facial Muscles and Relevance with Botulinum Toxin Injections: A Pictorial Essay and Narrative Review

Il trasduttore è inizialmente posizionato sul piano orizzontale a una distanza tra il cranio e il sopracciglio. Il muscolo frontale copre l’osso frontale ed è visibile sotto lo SMAS (sistema muscolo-aponeurotico superficiale). Il trasduttore viene successivamente posizionato sul piano sagittale per osservare il muscolo frontale nel suo asse lungo; il muscolo è visibile scivolando contro l’osso frontale mentre il soggetto solleva le sopracciglia.

Rilevanza clinica: l’invecchiamento è associato allo sviluppo di rughe sulla fronte, perpendicolari al decorso del muscolo frontale. Le iniezioni di tossina botulinica rilassano il muscolo frontale e sono quindi utili per ridurre al minimo le rughe. Le linee guida raccomandano di iniettare la tossina botulinica a 2 cm dal cranio del sopracciglio per evitare la paralisi involontaria dell’elevatore della palpebra superiore. La paralisi di Bell è associata alla paralisi completa del muscolo frontale, che si traduce in un appiattimento della pelle sulla fronte e alla caduta del sopracciglio sul lato colpito.

Muscolo temporale

Il trasduttore viene inizialmente posizionato lungo l’arco zigomatico nel piano orizzontale e successivamente viene spostato verso l’alto; il muscolo temporale è visualizzato giacente nella fossa temporale. Il trasduttore viene ruotato di 90◦ nel piano coronale per visualizzare il muscolo nel suo asse lungo.

Rilevanza Clinica: i punti trigger miofasciali all’interno del muscolo temporale possono portare a mal di testa da tensione. Nel 2003, McGuigan et al. ha riportato un caso di cefalea temporale e frontale in un paziente in cui la TC ha rivelato gonfiore diffuso bilaterale e ispessimento nodulare nel muscolo temporale. L’iniezione di tossina botulinica nel muscolo temporale allevia il dolore all’articolazione temporo-mandibolare. L’atrofia del muscolo temporale indotta dall’età provoca uno svuotamento temporale. Quindi i filler di acido ialuronico possono essere somministrati tra la fascia sottogaleale e il muscolo temporale per ottenere un aspetto giovanile.

Scansione ecografica longitudinale (A) e sagittale (B) del muscolo temporale – ‘Ultrasound Imaging of the Facial Muscles and Relevance with Botulinum Toxin Injections: A Pictorial Essay and Narrative Review

Muscolo orbiculare

Il trasduttore è posizionato sopra il sopracciglio sul piano orizzontale e il muscolo è visualizzato lateralmente. Il trasduttore può essere riposizionato più lateralmente per osservare il muscolo sovrastante la fascia temporoparietale.

Rilevanza clinica: il muscolo orbiculare svolge un ruolo importante nel riflesso dell’ammiccamento, dove si vedono protagonisti i nervi trigemino e facciale. Il muscolo serve spesso come bersaglio per la plastica della palpebra superiore, che viene utilizzata nel trattamento degli occhi infossati.

Scansione longitudinale del sopracciglio (A) e scansione longitudinale del muscolo orbitale (B) – ‘Ultrasound Imaging of the Facial Muscles and Relevance with Botulinum Toxin Injections: A Pictorial Essay and Narrative Review

Ad oggi sono molto pochi i medici estetici che utilizzano l’ecografo in medicina estetica

Purtroppo, anche se l’ecografia al viso in medicina estetica si prospetta essere una tecnica diagnostica efficiente, ci sono ancora delle complicanze metodologiche. Ad esempio ci sono ancora delle variazioni metodiche di imaging per i muscoli di piccole dimensioni, contrariamente ai muscoli di grandi dimensioni come il mesentere.

Oltretutto, c’è difficoltà di visualizzazione delle fibre longitudinali in quanto si preferisce una vista sagittale. La tecnica ideale sarebbe quella di utilizzare entrambe le viste, sia longitudinale che sagittale, in modo da compensare i limiti dei metodi degli studi precedenti.

In fine, della ricerca bibliografica non si sono individuati studi che confrontassero l’imaging ultrasonoro con altri strumenti di imaging (come la risonanza magnetica). È necessario uno studio prospettico per studiare la validità dell’imaging ecografico per valutare la struttura dei muscoli facciali rispetto ad un gold standard.

La ricerca della bellezza come rimedio al lockdown ha aperto le porte ad una medicina estetica più tecnologica

L’American Academy of Facial Plastic and Reconstructive Surgery (AAFPRS), la più grande associazione al mondo di chirurghi plastici facciali, ha recentemente pubblicato il risultato di un’indagine condotta da Acupoli Precision Research su un campione di 2200 chirurghi e relativi trattamenti e chirurgie eseguiti nel 2021. Secondo lo studio, lo scorso anno sono stati eseguiti negli Stati Uniti circa 1,4 milioni tra trattamenti di medicina estetica e interventi di chirurgia facciale, con un aumento del 40% rispetto al 2020.

I trattamenti con gli incrementi più netti sono i trattamenti non invasivi ambulatoriali, principalmente il botox e filler o riempitivi. Ciò necessita dell’utilizzo di tecnologie diagnostiche e di monitoraggio che garantiscano un supporto digitale essenziale per esecuzioni precise e sicure nelle diverse procedure di medicina estetica e chirurgia estetica, in questo contesto di colloca l’ecografia estetica.

Published by
Manuela Lorenzetti