Medicina

Gli effetti dell’inquinamento atmosferico su cuore e sistema immunitario

È noto da tempo che l’inquinamento atmosferico può causare diverse alterazioni del funzionamento normale del corpo umano (e ovviamente anche di tutti gli altri animali). In particolare, si sa che sia il sistema cardiovascolare che il sistema immunitario subiscono gli effetti dell’inquinamento dell’aria che respiriamo. Questi due apparati del corpo umano sono ovviamente fondamentali e la loro fisiologia è molto complessa e solo parzialmente nota.

In particolare, l’apparato cardiovascolare non deve essere inteso come un semplice sistema idraulico di trasporto del sangue. I “tubi” che lo compongono (cioè arterie e vene, di diverso calibro) e la pompa che lo sostiene (il cuore) sono composti da cellule di diverso tipo che possono cambiare il loro funzionamento e la loro struttura in base a stimoli interni o esterni, tra questi anche l’inquinamento.

Bambini esposti all’inquinamento atmosferico

Uno studio che ha coinvolto più università (tra cui Stanford) ha analizzato, per la prima volta, quali alterazioni si verificavano contemporaneamente nel sistema cardiovascolare e immunitario di bambini esposti all’inquinamento atmosferico. A tal proposito, i ricercatori hanno studiato un gruppo di più di 200 bambini di età compresa tra 6 e 8 anni che vivevano a Fresno, in California, una località che registra livelli particolarmente elevati di alcuni inquinanti dell’aria a causa di attività industriali e di incendi che si verificano a seguito anche della siccità tipica di quell’area.

Gli studiosi hanno stimato, utilizzando vari parametri della qualità dell’aria, l’inquinamento al quale una persona veniva esposta per periodi variabili di tempo; per esempio, 1 giorno, oppure 1 settimana o 1 mese. Quindi hanno visitato i bambini ed eseguito alcuni esami, tra cui misurazioni della pressione arteriosa e prelievo di sangue per studiare le cellule del sistema immunitario e il DNA.

L’aria che respiriamo contiene sostanze che possono raggiungere tutti gli organi del corpo umano, incluso il sistema il cuore e il resto dell’apparato cardiovascolare.

L’inquinamento può alterare il funzionamento di alcuni geni

I risultati che hanno trovato sono molto interessanti. Innanzitutto, l’esposizione al particolato (le cosiddette polvere sottili PM2.5, ovvero quelle di dimensioni fino a 2.5 micrometri = milionesimi di metro), al monossido di carbonio e all’ozono determinava delle alterazioni nella normale metilazione del DNA in corrispondenza di alcuni geni coinvolti nel funzionamento del sistema immunitario.

La metilazione del DNA è uno dei metodi usati dalle cellule per “accendere” o “spegnere” i geni, e quindi regolarne l’attività. Se la metilazione viene alterata si potrebbe verificare che geni che devono essere spenti vengano invece attivati e viceversa. Ciò vuol dire che l’inquinamento sembra essere in grado di modificare l’attività del sistema immunitario. Inoltre, in alcuni casi particolari, le variazioni della metilazione del DNA potrebbero anche essere trasmesse alla progenie.

Una delle osservazioni forse più importanti è che anche l’esposizione molto breve all’inquinamento atmosferico era in grado di modificare la risposta del sistema immunitario. Per esempio, lo studio ha evidenziato che anche la semplice esposizione di un solo giorno ad alcuni inquinanti poteva modificare alcune cellule coinvolte nella risposta immunitaria.

Anche il sistema cardiovascolare risultava influenzato dall’inquinamento, in particolare ricercatori hanno misurato la pressione del sangue dei bambini, sia quella sistolica che diastolica (ovvero la pressione massima e la pressione minima, rispettivamente) ed entrambe sono risultate alterate dall’esposizione agli inquinanti dell’aria, sia per esposizione a brevi periodi di tempo che per periodi più lunghi.

Con tecniche particolari, a partire da un prelievo di sangue è possibile identificare le diverse cellule del sistema immunitario e studiarne varie caratteristiche.

Effetti dell’inquinamento atmosferico: futuri sviluppi

Altri studi in futuro saranno necessari per confermare questi risultati e per studiare più a lungo gli effetti dell’inquinamento. Ad esempio, sarebbe molto interessante, anche se molto complesso da realizzare, poter seguire lo stato di salute delle persone esposte agli inquinanti dell’aria nel tempo e vedere se l’esposizione da bambini/giovani porta a danni persistenti anche in età adulta o avanzata.

Inoltre, altri apparati e organi del corpo umano sono molto sensibili all’inquinamento, ad esempio il sistema nervoso. Come tale, proseguire studi come questo per esplorare anche altri organi e geni ci consentirà di studiare sempre più in dettaglio gli effetti delle varie forme di inquinamento presenti nell’ambiente. Queste informazioni ci permetteranno anche di identificare quali sono, ad esempio, le sostanze inquinanti più tossiche e quindi intraprendere misure per ridurre la produzione o la esposizione alle stesse.

A cura di Angelo Molinaro

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