Home / Covid-19 / EG.5 è la nuova variante Covid: in cosa si distingue dalle altre?

EG.5 è la nuova variante Covid: in cosa si distingue dalle altre?

Il Sars-Cov-2 continua ad evolversi, portando all’attenzione dell’OMS una nuova variante denominata EG.5, inserita nel repertorio a partire dal 19 luglio scorso. Negli ultimi mesi abbiamo sentito parlare spesso di nuove varianti, ma in cosa si differenzia EG.5 dalle precedenti? Per comprendere appieno le diversità tra queste mutazioni, è fondamentale fare un’analisi approfondita della situazione attuale del Covid-19.

Situazione del Covid attualmente

Dal 5 maggio 2023, in Italia è stato avviato un sistema di monitoraggio per la fase 3 dell’epidemia da Sars-Cov-2. Questo cambiamento permette un’analisi costante per identificare tempestivamente eventuali cambiamenti in corso e adottare prontamente provvedimenti, se necessario. A livello mondiale, si sta registrando una diminuzione dei casi positivi da Covid-19: negli ultimi 28 giorni, sono state segnalate 836 mila diagnosi, con un calo del 30% rispetto al mese precedente.

I decessi sono diminuiti del 42%, con un totale di circa 4.500 morti. Al contrario, in alcuni paesi come la Corea del Sud, si è registrato un aumento significativo di oltre il 38%, con più di mezzo milione di casi. In Europa, invece, nell’ultimo mese sono stati segnalati 86 mila casi, con una riduzione del 71% rispetto al mese precedente.

Le differenti varianti

Quando si parla di varianti di un virus, tale processo è da considerarsi normale, in quanto il virus riesce a moltiplicarsi all’interno delle cellule ospiti, subendo delle mutazioni del proprio genoma che lo rendono differente dall’originale. Ed è ciò che è accaduto anche al Coronavirus già delle primissime fasi della pandemia. Per tale motivo, per comprendere l’evoluzione del virus, l’OMS ha elaborato una suddivisione delle varianti. La classificazione è la seguente:

  • Varianti preoccupanti (VOC) attualmente circolanti.
  • Varianti di interesse (VOI) attualmente circolanti.
  • Varianti sotto monitoraggio (VUM) attualmente circolanti.

Come si distinguono fra loro? Analizzano di seguito.

EG.5

Varianti di Preoccupazioni – VOC

Nelle varianti di preoccupazioni, o VOC, sono inserite quelle che, dopo una valutazione dell’OMS, soddisfano uno dei seguenti criteri:

  • Presenza di cambiamenti che determinano un peggioramento della malattia.
  • Capacità di determinare un cambiamenti dell’epidemiologia da Covid con conseguente impatto sui sistemi sanitari, richiedendo importanti cambiamenti nella sanità pubblica.
  • Possibile riduzione sull’efficacia dei vaccini disponibili nella protezione contro le malattia gravi.

In tale classificazione rientrano le varianti alfa, beta, gamma e delta. La variante alfa è stata individuata per la prima volta nel Regno Unito, diffondendosi con un’efficienza maggiore del 50%. La variante beta invece è stata individuata per la prima volta nel Sudafrica e quella gamma invece in Giappone e poi in Brasile. Infine la variante Delta è stata trovata per la prima volta in India e si riesce a trasmettere con un’efficacia fra il 50% e il 60% rispetto a quella alfa.

Varianti di interesse -VOI

Le VOI, conosciute anche come varianti di interesse, presentano le seguenti caratteristiche:

  • Hanno cambiamenti genetici che sono noti per avere la capacità di influenzare le caratteristiche del virus.
  • Presentano un vantaggi di crescita rispetto ad altre varianti circolanti.

In questa categoria rientra la variante XBB.1.5, anche conosciuta come Kraken, la quale deve il nome al famoso mostro immaginario marino. La sua mutazione riguarda la proteina Spike, che presenta la sostituzione di due nucleotidi che aumentano l’affinità con il recettore ACE2. Ciò che la fa inserire in questa classificazione è la sua propensione all’evoluzione e quindi alla resistenza alle cure e agli strumenti di prevenzioni.

EG.5

Varianti sottoposte a monitoraggio o controllo VUM

Tali varianti hanno dei cambiamenti genetici che potrebbero influenzare le caratteristiche dei virus ed il tasso di crescita rispetto ad altre varianti circolanti, ma per le quali le prove a riguardo sono ancora deboli e l’evidenza dell’impatto fenotipico o epidemiologico rimane poco chiaro. In questo gruppo vi sono differenti sotto varianti di Omicron come:

  • BQ.1 o Cerberus, tale variante ha la capacità di eludere le difese immunitarie e resiste maggiormente al trattamento con alcuni anticorpi monoclonali.
  • XBB nota come variante Gryphon, è una variante ricombinante di BA.2.10.1 e BA.2.75 che presenta mutazioni aggiuntive alla proteina Spike. Questa tipologia di variante ha la capacità di eludere la risposta immunitaria.
  • XBF detta anche Bythos è un’ulteriore variante ricombinante di BA.5.2.3 e CJ.1. Tale tipologia è tenuta sotto stretto controllo in quanto ha un maggior vantaggio di trasmissione rispetto ad altre sotto varianti circolanti.

La nuova variante EG.5

La variante EG.5 è stata inserita nella categoria VUM il 19 Luglio, essa è un lignaggio discendete di XBB.1.9.2 con una mutazione aggiuntiva nella proteina Spike. Per il momento, come fa sapere l’OMS non vi sono prove che essa sia causa di decessi o di aumento dei contagi. Sotto osservazione vi sono solo due varianti la Kraken e la variante Arturo.