Emilia Clarke: uno dei casi più eclatanti di ictus giovanile
Era una mattina di febbraio del 2011, quando l’attrice Emilia Clarke, celebre per aver interpretato Daenerys nella serie TV Game of Thrones, ha iniziato ad accusare improvvisamente un forte mal di testa. Nell’intervista che ha rilasciato al “The New Yorker” ha descritto le sensazioni che ha provato.
[bquote by=”Emilia Clarke” other=””] “Mi sentivo come se un elastico mi stesse comprimendo il cervello. Il dolore fortissimo, lancinante, soffocante diventava sempre peggio. E ad un certo punto compresi che cosa stava succedendo: il mio cervello si era danneggiato.” [/bquote]
Questi sintomi erano chiari segnali della comparsa di un ictus emorragico, uno dei più gravi e pericolosi. La giovane donna aveva solo 24 anni e da allora si è dovuta sottoporre a diverse operazioni chirurgiche che le hanno salvato la vita.
A marzo del 2019 Luke Perry, il volto di Dylan di Beverly Hills 90210, è morto ad appena 52 anni, colpito da un ictus a cui non è stato possibile porre rimedio.
Negli ultimi anni è stato constatato un allarmante aumento di ictus fra i giovani; si calcola che ogni anno vi sia un’incidenza di 100 casi ogni milione di abitanti.
Cerchiamo di capire che cosa caratterizza un ictus giovanile, quale sia la sua incidenza in Italia, quali sono i campanelli di allarme da conoscere e i fattori di rischio da considerare.
I casi di ictus giovanile in Italia
Per ictus giovanile si intende l’ictus che colpisce soggetti di età inferiore ai 45-50 anni. In Italia sono 12000 gli under 55 colpiti ogni anno da ictus. Come dichiara il Prof. Carlo Gandolfo, Ordinario di Neurologia all’Università di Genova, “il problema assume particolare rilevanza considerando che nei soggetti giovani l’incidenza di ictus, cioè il numero di nuovi casi che si verificano in un anno nella popolazione, sembrerebbe tendere ad aumentare, mentre, grazie all’efficacia della prevenzione, nelle altre fasce di età più avanzata l’incidenza tende a diminuire, almeno in tutte le nazioni economicamente avanzate”
Le due forme di ictus e la più frequente fra i giovani
L’ictus cerebrale comporta l‘interruzione del flusso sanguigno a un’area del cervello e di conseguenza la possibile compromissione o addirittura perdita delle funzioni cerebrali dell’area interessata.
Esistono due tipologie di ictus:
- ictus ischemico: è la forma di ictus più frequente (85% dei casi) e si verifica in seguito all’occlusione di un’arteria cerebrale. In questo caso la perdita delle funzionalità cerebrali è dovuta al mancato apporto di ossigeno e nutrienti alle cellule da parte del sangue.
- ictus emorragico: è la forma più grave di ictus. Si verifica quando un’arteria si lacera provocando un’emorragia intra-cranica. Ed è proprio questa la tipologia più comune di ictus giovanile, che ha colpito anche l’attrice Emilia Clarke a soli 24 anni. E’ evidente come questo dato sia preoccupante, considerando che l’ictus emorragico ha un tasso di mortalità pari al doppio rispetto a quello ischemico.
I segnali d’allarme
Come abbiamo visto nella storia della giovane attrice, ci sono alcuni campanelli d’allarme che, se identificati come tali, possono aiutare a riconoscere e quindi trattare tempestivamente l’ictus.
Il sintomo più ricorrente è un forte mal di testa improvviso, a volte associato a nausea e vomito; possono comparire anche problemi alla vista, confusione e difficoltà di linguaggio e di comprensione.
Altri sintomi sono quelli legati alla mobilità come difficoltà a camminare, a mantenere l’equilibrio e la coordinazione, vertigini, debolezza delle braccia e delle gambe, in particolare da un lato del corpo e movimenti del volto involontari, identificati più comunemente con l’espressione “bocca storta”.
I fattori di rischio e la prevenzione per i giovani
Per prevenire l’ictus giovanile è innanzitutto indispensabile conoscere e saper identificare i fattori di rischio.
L’ipertensione arteriosa, le malattie cardiache, il diabete, la sedentarietà, l’obesità e il fumo sono tra i più importanti fattori di rischio dell’ictus giovanile. Anche la fibrillazione atriale, responsabile da sola del 20% degli ictus mondiali, è una condizione che deve essere tenuta sotto controllo. Questo è possibile anche grazie alle moderne tecnologie, come l’ombrellino salvacuore.
Nelle donne l’utilizzo di contraccettivi contenenti molti estrogeni e le terapia ormonali durante la menopausa aumentano significativamente il rischio di ictus.
Tra i giovanissimi è segnalato poi come pericolosissimo l’uso di droghe.
Per prevenire il rischio di ictus è quindi importante adottare uno stile di vita sano, alimentarsi in maniera equilibrata, fare movimento e sottoporsi a frequenti controlli della pressione arteriosa, soprattutto se si soffre di qualche patologia cardiaca. Fortunatamente il progresso della tecnologia ci viene incontro e ci aiuta a fare prevenzione con tecniche sempre più moderne, come la diagnostica 3D, che avevamo approfondito in questo articolo.