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Estinzione Mammut, spunta nuova ipotesi scientifica: un eccesso di polline nell’aria li mandò in tilt

Gli scienziati avanzano una teoria sorprendente: un ambiente troppo ricco di polline potrebbe aver contribuito alla scomparsa dei giganti preistorici.

I mammut, giganti erbivori dell’era glaciale, popolavano vaste aree del pianeta, dall’Europa al Nord America, decine di migliaia di anni fa.

Erano strettamente imparentati con gli elefanti odierni, ma adattati a climi molto più freddi, con pellicce spesse e zanne ricurve.

Si nutrivano principalmente di erba e vegetazione bassa, e i loro habitat si estendevano nelle tundre e praterie ghiacciate. Nonostante la loro robustezza, cominciarono a scomparire circa 10.000 anni fa, in coincidenza con il riscaldamento climatico post-glaciale.

Le cause della loro estinzione sono tutt’ora dibattute. Tra le ipotesi vi sono cambiamenti climatici, la caccia da parte dell’uomo, e ora si ipotizza persino un possibile squilibrio ambientale dovuto a un eccesso di polline che avrebbe influenzato la loro fisiologia.

Il polline come possibile causa dell’estinzione

L’estinzione dei mammut è da sempre un mistero, ma una nuova ipotesi suggerisce che un eccesso di polline nell’aria potrebbe aver giocato un ruolo cruciale. Questi giganti preistorici, simbolo delle specie estinte, scomparvero migliaia di anni fa, ma le cause esatte del loro declino restano incerte. Secondo questa nuova teoria, l’aumento della vegetazione avrebbe rilasciato una quantità eccessiva di polline, scatenando reazioni allergiche nei mammut. Questo fenomeno avrebbe potuto compromettere seriamente il loro olfatto, un senso fondamentale per la ricerca di cibo e partner.

Il blocco dell’olfatto, causato dalle allergie, potrebbe aver alterato il loro comportamento riproduttivo e la loro capacità di sopravvivenza. La perdita di questo importante senso avrebbe ridotto drasticamente le loro possibilità di trovare cibo e accoppiarsi, portando così, col tempo, all’estinzione della specie. Questa ipotesi è stata presentata da un gruppo di ricercatori e pubblicata sulla rivista Earth History and Biodiversity, suggerendo che il cambiamento della flora e del clima potrebbe aver innescato una catena di eventi fatali per i mammut.

Illustrazione di un mammut (Pixabay FOTO) – www.biomedicalcue.it

Una teoria controversa

Per verificare questa ipotesi, gli scienziati propongono di esaminare il contenuto degli stomaci dei mammut fossili alla ricerca di tracce di piante e polline che potrebbero aver scatenato reazioni allergiche. Inoltre, un’analisi delle proteine del sistema immunitario potrebbe rivelare se i mammut fossero affetti da gravi forme di febbre da fieno. Studiando le feci fossilizzate, i ricercatori potrebbero trovare ulteriori prove di queste reazioni, aiutando a capire se il polline abbia davvero contribuito alla loro estinzione.

Tuttavia, non tutti gli studiosi sono convinti da questa teoria. Vincent Lynch, un biologo evolutivo dell’Università di Buffalo, ha dichiarato che l’ipotesi gli sembra “poco plausibile” e che i metodi proposti per verificarla sono discutibili. Lynch ritiene più probabile che una combinazione di fattori ambientali e la pressione esercitata dall’uomo abbiano causato la scomparsa dei mammut, piuttosto che una semplice reazione allergica al polline.

Published by
Mattia Paparo