Etichette truffaldine, inutile leggerle: una descrizione su tre non corrisponde alla realtà | Lo studio shock dell’università
Alcune volte è meglio leggerle, altre volte no. Le descrizioni sulle etichette a volte non corrispondono alla realtà.
Le descrizioni sulle etichette dei prodotti hanno lo scopo di informare il consumatore sugli ingredienti, le caratteristiche, e l’origine del prodotto. Devono essere chiare, veritiere e comprensibili per permettere scelte consapevoli.
In ambito alimentare, le etichette forniscono dettagli fondamentali su ingredienti, allergeni e valori nutrizionali.
Nel settore cosmetico e farmaceutico, le etichette devono includere la lista completa degli ingredienti e informazioni sulle modalità d’uso, per evitare reazioni allergiche e consentire un uso corretto.
Ma non dimentichiamoci delle “etichette ambientali e di sostenibilità”, che stanno assumendo sempre più rilevanza, indicando l’impatto ecologico dei prodotti.
Un’etichettatura errata
Una recente ricerca ha rilevato che circa un terzo dei prodotti ittici, come gamberi, scampi e mazzancolle, non corrisponde alla specie dichiarata sull’etichetta. Questo fenomeno si riscontra soprattutto nei prodotti congelati venduti nei supermercati, mentre è meno comune nei prodotti freschi delle pescivendole. Il rischio di acquistare un prodotto differente rispetto a quanto dichiarato è elevato, e comporta implicazioni significative per la sicurezza alimentare e la fiducia del consumatore.
Lo studio è stato condotto da un team di ricercatori della Universidad Complutense di Madrid, che ha esaminato campioni di prodotti ittici etichettati in maniera dubbia attraverso analisi del DNA. I campioni sono stati raccolti in varie località della Spagna, tra cui Madrid e Toledo, ed esaminati per verificare la corrispondenza tra la specie dichiarata e quella effettivamente contenuta. Questo metodo, basato sull’analisi genetica, permette di identificare con precisione la specie presente e di evidenziare eventuali discrepanze con quanto dichiarato sulle etichette.
Le implicazioni dello studio
L’analisi ha rivelato che su 95 campioni testati, 19 contenevano specie differenti rispetto a quelle dichiarate sull’etichetta. In alcuni casi, è stato riscontrato che lo stesso prodotto conteneva addirittura più specie diverse, nessuna delle quali corrispondeva alla descrizione fornita. Questa etichettatura ingannevole può derivare sia da errori intenzionali per motivi commerciali, sia da scarsa supervisione nelle filiere produttive e distributive.
Inoltre, i ricercatori hanno osservato che l’etichettatura errata è più comune nei prodotti provenienti dagli oceani Pacifico e Indiano, mentre è meno frequente nei prodotti dell’Atlantico. Curiosamente, i prodotti di acquacoltura non hanno evidenziato problemi di etichettatura scorretta, suggerendo che i controlli in questo settore sono più rigidi. Infine, il prezzo del prodotto non è indicativo della sua autenticità, poiché anche prodotti costosi sono stati trovati etichettati in modo scorretto.